Ancora niente metano per Polcanto e Collina. Il disappunto dei residenti
BORGO SAN LORENZO – E’ una vita che si invoca la metanizzazione della frazione di Polcanto e di quella della località Collina, che è a pochissima distanza dal centro abitato del capoluogo di Borgo San Lorenzo.
A Polcanto le tubazioni del metano arrivano fino al Mulinaccio, e sembrerebbe agevole collegare la frazione borghigiana, che è assai vicina. E lo stesso vale per Collina.
Per quest’ultima situazione uno dei residenti, Paolo Boni spiega come stanno le cose: “Quarantadue famiglie che vivono nella zona di Collina chiedono l’allacciamento alla rete del metano, visto che si viaggia ancora con il gasolio nonostante le condotte del metano siano a 50 metri da casa”.
Il gas si ferma poco prima della ferrovia, ma non è questo il problema: “C’è da oltrepassare i binari – dice Boni -, ma avevano trovato anche la soluzione, con le nuove sonde che adesso ci sono e che consentono di passare sotto le verghe senza neppure più la necessità di avere il preventivo parere delle Ferrovie, e questo detto da coloro che realizzano la rete”.
Boni continua: “L’assessore Baggiani si è dato molto da fare, ha organizzato numerosi incontri, compreso una riunione tra i residenti, durante la quale chiese chi era disponibile ad aderire. E c’era la disponibilità per 43-44 allacciamenti diversi. Così pareva che la cosa potesse andare avanti, vi furono ulteriori sopralluoghi dei tecnici, si confermò che si poteva passare sotto la ferrovia, ma poi non si è saputo più niente, nonostante insistenze e solleciti da parte dell’assessore. Forse ci sono resistenze in chi deve realizzare l’opera, forse ritengono che non sia economicamente conveniente”.
L’amministrazione comunale borghigiana comunque continua ad insistere: “Non abbiamo mai interrotto – spiegano gli assessori Alessandro Galeotti e Patrizio Baggiani – il confronto con Toscana Energia per la metanizzazione di Polcanto e della località Collina.
Purtroppo la situazione è complicata da fattori esterni indipendenti dalla nostra volontà: da una parte la gara Atem dall’altra la monetizzazione per quanto riguarda Polcanto. Abbiamo svolto numerosi incontri con la presenza di tecnici sia aziendali che comunali, ma abbiamo poi dovuto fare i conti con le problematiche legate all’aumento dei costi, sia per la realizzazione dei lavori necessari sia quelli del gas stesso, dovuti anche alla situazione internazionale. Una situazione che ha rallentato il confronto”.
Continuano Baggiani e Galeotti: “In tutto questo periodo comunque abbiamo mantenuto i contatti informali con Toscana Energia da cui avevamo ricevuto rassicurazioni relativamente alle valutazioni inerenti la situazione di Collina. Stiamo proseguendo su questa strada, presto si terrà un nuovo incontro, già chiesto anche ufficialmente, da cui speriamo di avere ulteriori indicazioni certe e concrete.”
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 Maggio 2023
Ma se invece di continuare con il metano, che è il passato e presto scomparirà, perché non passare subito al futuro? A Collina si potrebbe istallare pompe di calore, magari alimentate con fotovoltaico sui tetti e anche sui capannoni delle aziende agricole della zona.
A Polcanto starebbe bene un impianto di teleriscaldamento a biomasse alimentato dai boschi dei dintorni, che vanno in malora perché non più utilizzati, e quelli utilizzati spediscono la legna in Romagna.
I costi? Con un contributo della Regione, che risparmierebbe i costi dell’estensione della rete, e con i minori costi di esercizio, visto il prezzo attuale del metano, in pochi anni si recupererebbe l’investimento.
Il metano non è il passato ma il presente per chissà quanti anni ancora. Fanno bene dunque i residenti a chiedere l’allacciamento.
Le cosiddette rinnovabili che ora vanno tanto di moda perché gli impianti sono installati gratuitamente grazie allo sciagurato bonus 110,sono tutt’altro che non inquinanti.
Basta sapere quanto è disastrosa in termini di ambiente la estrazione delle terre rare senza le quali non esiste eolico e fotovoltaico.
Tra l’altro la Cina ha un monopolio pressoché totale per questi minerali e si creerebbe, per dirne una, una nuova dipendenza dopo quella per il metano dalla Russia