Asia e Federico a Casaglia, un segno di speranza per una piccolissima frazione
BORGO SAN LORENZO – Casaglia è lontana, Casaglia è abitata da pochissime persone. Ma a volte capitano cose belle, rivolte al futuro. Come la riapertura del circolo-bar-alimentari per iniziativa di due giovani, Asia e Federico, che si sono trasferiti, con una scelta di vita, nella piccola frazione borghigiana. E il sindaco di Borgo San Lorenzo, prendendo spunto da questo evento, imbastisce una riflessione inusuale. Diversa dalle solite comunicazioni da sindaco, politico-amministrative. Ecco cosa dice Omoboni di Casaglia, del suo futuro, e dei due ragazzi.

Credit Photo @Corriere Fiorentino
Quarantaquattro: non sono i gatti in fila per sei col resto di due, ma i residenti maggiorenni di Casaglia, una piccolissima frazione del comune di Borgo San Lorenzo, in Mugello, sull’Appennino toscano. Un tempo Rocca degli Ubaldini, sopravvissuta alle ferite del terremoto del 1919, Casaglia oggi è uno scrigno, una cartolina, che appare nella sua semplice solitudine dopo qualche curva oltre il Passo della Colla, sulla Strada 302 Brisighellese-Ravennate che collega la Toscana con l’Emilia-Romagna.
La chiesa di San Pietro in Vinculis, animata da Don Bruno, un vero punto di riferimento, fa da cornice alla piazza centrale dove si può rendere omaggio al monumento ai caduti, che gli Alpini celebrano ogni anno. Qui l’aria è fresca, l’erba sempre verde e i monti sono così vicini che sembrano toccarti la testa con le loro vette. Nell’unica area giochi, qualche anno fa è stata installata una nuova altalena per l’unico bambino che vive nella frazione. Quella che una volta era la scuola elementare oggi ospita saltuariamente gli appassionati dei sentieri dell’Appennino.
A Casaglia fino al 2016 non c’era segnale telefonico e neanche connessione internet. Grazie al lavoro dell’amministrazione e di Telecom dal 2016, i “casagliesi” sono entrati nel nuovo millennio: il cellulare adesso squilla e c’è una buona connessione internet; si ricorda ancora l’emozione di una mamma che per la prima volta ha potuto chiamare e vedere con Skype un figlio che si era trasferito all’estero. Una frazione che in estate si trasforma, con tante persone che arrivano dalla Toscana e dalla Romagna e godono del paesaggio e del fresco.
A Casaglia c’è sempre stato un piccolo circolo, anima e cuore pulsante della frazione, luogo di ritrovo e di chiacchere. Un posto dove sentirsi a casa, dove si gioca a carte, si beve un bicchiere di vino del vicino produttore o una spuma e ci si racconta la giornata. Un luogo dove trovare un pezzo di pane per la cena o un gelato per la merenda. Un circolo che durante la pandemia ha avuto grandi difficoltà, fino all’annunciata chiusura. Una notizia che rischiava di essere un colpo mortale per la piccola comunità di questo borgo.
Ma ecco che arriva una notizia piena di speranza: Asia e Federico, 20 anni, fidanzati, lui di Faenza, lei di Scandicci, decidono di fare una scommessa proprio a Casaglia, la frazione in cui si sono conosciuti e innamorati: riaprire quel circolo, prendersi cura di Casaglia. Non solo, grazie anche a loro c’è un progetto per valorizzare l’ex scuola elementare e portare nuovi servizi nella frazione.
Casaglia vuole rinascere, senza perdere l’identità, fatta di tradizioni, di ricordi, delle serate con le sedie di casa messe in piazza per fare due chiacchere, delle case che ancora oggi raccontano la vita di un tempo genuino, con un velo di “nostalgia Casaglia”, ma con lo sguardo al futuro pieno di energia e entusiasmo, come quello negli occhi di Asia e Federico. È da questi borghi meravigliosi che può ripartire il riscatto della Toscana.
Paolo Omoboni
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 23 febbraio 2022
Cose che scaldano il cuore. Credo che questi luoghi appartati abbiano un importante potenziale di vita economica e sociale. In una società ove la concentrazione è arrivata ai limiti del gestibilee non possiamo che aprirci al territorio come spazio di rigenerazione o alternativa di vita. Un forte augurio di successo!