“Bella ciao, per la libertà” il documentario sulle origini del celebre brano in tv
MUGELLO – “Bella ciao” è un canto dalle origini mai nettamente chiarite che è divenuto simbolo dei movimenti che lottano contro regimi che sopprimono o vorrebbero sopprimere le libertà fondamentali. Questo documentario ne porta alla luce alcune delle meno note, scoperte dall’ingegnere firenzuolino Fausto Giovannardi (articolo qui e qui)approfondendo le motivazioni che hanno portato all’adozione del canto che in Italia si tende a configurare come l’emblema della resistenza al nazifascismo.
Ed il documentario, nel quale sarà presente anche Giovannardi, andrà in onda su RAI3 il prossimo 22 aprile alle 21.30.
Nel giugno 2006, infatti, Fausto Giovannardi entrò in un negozio di dischi nel quartiere latino di Parigi. “Vedo un cd con il titolo: ‘Klezmer – Yiddish swing music’, venti brani di varie orchestre. Lo compro, per due euro. Dopo qualche settimana lo ascolto, stavo andando a lavorare in auto. E all’improvviso, senza accorgermene, mi metto a cantare ‘Una mattina mi son svegliato / o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao’. Insomma, la musica era proprio quella di ‘Bella Ciao’, la canzone dei partigiani. Mi fermo, leggo il titolo e l’esecutore del pezzo. C’è scritto: “Koilen (3′.30) – Mishka Ziganoff 1919”. Da qui sono partite le ricerche che lo hanno portato ad aggiungere un tassello in più nella ricerca delle origini di questo brano divenuto iconico.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 20 Aprile 2022