Biomasse Petrona. Per l’amministrazione comunale è l’ora del contrattacco
SCARPERIA E SAN PIERO – L’amministrazione comunale di Scarperia e San Piero, in merito al progetto biomasse di Petrona, contrattacca. La delibera di Giunta n. 3 del 15 gennaio 2016, determina di opporre resistenza contro il ricorso al TAR presentato dal “Comitato contro la centrale a biomasse”, nomina un difensore del Comune. Sarà pagato con i soldi dei cittadini. Intanto, notizia delle ultime ore, arriva la conferma: la Procura di Firenze sta indagando sulla procedura di urbanizzazione del PIP di Petrona, sulla messa in sicurezza idraulica dell’area e sul ruolo della Pianvallico s.p.a. (articolo qui)
L’eco della manifestazione di sabato scorso (articolo qui). Gente in piazza. Striscioni, slogans, bandiere. Non ci sono dubbi, il dado è tratto. Dalle schermaglie, alle battaglie. Adesso è guerra. Da una parte un Comitato di cittadini, che in difesa del proprio territorio chiede una gestione trasparente della cosa pubblica ed il rispetto delle regole. Dall’altra un’amministrazione comunale, arroccata sulle proprie decisioni, risoluta nell’attestare la correttezza del proprio operato. E in mezzo c’è di tutto. Questa volta però, a differenza degli anni passati, quando le contrapposizioni erano ideologiche, e appunto politiche, e venivano combattute verbalmente, con manifesti, volantini e qualche sciopero, adesso, invece, sono espresse con carte bollate, esposti, denunce e diffide. Mutazioni generazionali. Evoluzione del ruolo dei cittadini, da comparse silenti, e rassegnate, ad artefici del proprio destino. Non più solo con il loro voto elettivo, ma informandosi su quanto avviene in casa propria. Tutto ciò con strategie e tattiche multimediali, corroborate dalla conoscenza di atti e documenti. Aggiorniamo i fatti. Azione. Il “Comitato contro la centrale a biomasse di Petrona” presenta un ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale), tramite i propri legali, gli avvocati Nicastro e Guerra (documento protocollato in Comune con il n. 20398 il 10.12.2015). Un’iniziativa costosa, che trae sostentamento da una raccolta fondi promossa fra la gente, dal comitato stesso. Sicché soldi privati, donazioni, per avversare un progetto parimenti privato, senza alcuna evidente e sostanziale ricaduta per l’economia del territorio. Semmai il peggioramento della qualità dell’aria dell’ambiente. Replica. Il comune di Scarperia e San Piero, di fronte a questo ricorso, reagisce verso i suoi stessi cittadini, in aperto sostegno al gruppo imprenditoriale privato, che certo non ha brillato per professionalità, competenza e esperienza. Lo fa nell’ambito del suo ruolo istituzionale, con la delibera di Giunta n. 3 del 15 gennaio 2016 (clicca qui per la delibera originale). Motivazione : “ritenuto opportuno resistere in giudizio nel ricorso in oggetto”. Una tale opportunità è soggettiva, non commentabile. Di certo non attinente all’imparzialità della funzione pubblica. Così, impegnando risorse pubbliche, finanziare e umane (che comunque costano), per nominare, a sua volta, un proprio legale incaricato di sostenerne la difesa verso quel procedimento. Un preventivo professionale di almeno 8000,00 euro (clicca qui per il documento originale). Spese che, nei capitoli di uscita del bilancio comunale, si aggiungono ad altre già sostenute finora, per lo stesso tema. Infine, appunto in queste ore, è arrivata la conferma di un’indagine avviata dalla Procura di Firenze, per presunte inadempienze nella procedura di urbanizzazione proprio del PIP di Petrona, sulla messa in sicurezza idraulica dell’area e sul ruolo della società pubblica Pianvallico s.p.a.. In corso, dunque, l’acquisizione degli atti negli uffici comunali. E il 27 gennaio è scaduta la proroga concessa per giustificare il mancato inizio dei lavori di costruzione della centrale. Non è finita.
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 29 gennaio 2016