Borgo scolastico diviso in due? No, grazie
E’ probabile che questo sarà l’ultimo anno per la direzione didattica “Dante Alighieri” e per la scuola media “Giovanni Della Casa” a Borgo San Lorenzo.
La soppressione dell’istituto comprensivo di Firenzuola “Don Lorenzo Milani” (ndr: il comprensivo, per chi non lo sapesse, è l’istituto che ha unificato elementari e medie), che ha perso la propria autonomia a causa del troppo basso numero di iscritti (sono scesi, di poco, sotto la soglia dei 400 alunni) ha rimesso in movimento la discussione in merito alle zonizzazioni, anche perché si sono creati problemi anche per Palazzuolo-Marradi visto che le due scuole erano rette dalla dirigente di Firenzuola, ora costretta a cambiare sede per la perdita di autonomia.
E se in vari comuni del Mugello gli assetti furono decisi qualche anno fa, Borgo San Lorenzo ha rinviato la scelta ed ora si deve prendere una decisione. Anche perché va sistemato il problema dell’Alto Mugello, visto che ora Firenzuola è guidata dalla dirigente dell’istituto comprensivo di Calenzano (perché la dirigente firenzuolina Marisa Mordini, perdendo posto a Firenzuola, è andata a dirigere Calenzano), mentre Marradi-Palazzuolo è retta da Borgo San Lorenzo.
In verità due-tre anni fa una decisione, per Borgo, fu presa, quella di unificare scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado sotto un unico grande istituto, e c’erano anche le condizioni favorevoli visto che in quell’anno entrambe le scuole erano rette da un’unica dirigente scolastica, Laura Quadalti e la scuola primaria (elementare) era priva del segretario, presente invece alla scuola secondaria (cioè alla media). La Comunità montana (ora Unione dei Comuni) aveva già votato la decisione, ma all’improvviso, senza motivazioni, il comune di Borgo stoppò tutto.
Eppure quella appare ancora la soluzione migliore, anche se sul tavolo vi sono ipotesi diverse, come quello di fare a Borgo due comprensivi, a uno dei quali potrebbe essere collegato Firenzuola, mentre il secondo ingloberebbe anche Marradi.
Quadalti, attuale dirigente della direzione didattica borghigiana, è contraria: “Molto meglio un unico istituto, più grande. Perché non si può dividere il paese in due, con il rischio di creare un istituto di serie A e uno di serie B”.
Sarebbe un istituto con poco meno 1800 studenti, ma, nota la dirigente, “anche Pontassieve ha un unico istituto. Fare due istituti comprensivi creerebbe anche evidenti problemi logistici. Ad esempio l’edificio della primaria, in via Leonardo da Vinci, non è idoneo per accogliere una scuola secondaria, le aule sono piccole, mancano una palestra e una sala docenti adeguate. E visto che non è prevista la realizzazione di un nuovo plesso, che potresti costruire in base alle nuove esigenze, la possibilità di fare due istituti distinti è davvero problematica”.
Due istituti diversi, con offerte diverse, metterebbe le famiglie in condizione di scegliere l’uno o l’altro. Di iscrivere il figlio all’infanzia in un istituto, e poi cambiare per la primaria, e magari cambiare ancora per la secondaria. E anche questo creerebbe evidenti problemi logistici. Ma il problema maggiore, ribadisce la dirigente, è quello strutturale: “Con due istituti diversi vi sarebbe rigidità nella gestione degli spazi. Ognuno avrebbe il proprio, mentre un istituto unico consente maggiore flessibilità in base alle esigenze. E basterebbe un’ unica segreteria, cosa che consentirebbe di recuperare spazi per la didattica”.
Piena sintonia con la nuova amministrazione comunale borghigiana. L’assessore alla pubblica istruzione Cristina Becchi è chiara: “Il nostro obiettivo è quello o di preservare la situazione attuale, con i due istituti, direzione didattica e scuola media, ma la vedo difficile perché la Regione ci considera situazione anomala, o creare un unico nuovo istituto. Sicuramente non faremo due comprensivi, e non ci collegheremo ai comuni dell’Alto Mugello. Perché non possiamo penalizzare Borgo, e un comprensivo unico, se dovremo cambiare assetto è il modo migliore per garantire la continuità educativa e una progettualità unitaria. Non dimentichiamo che siamo l’unico comune mugellano ad avere tutti i gradi di istruzioni, dagli asili nido fino al distaccamento universitario”. Becchi sottolinea un limite che verrebbe dall’unificazione: “il personale diminuirà, ance se di poco, ma sarà una diminuzione che pesa, perché abbiamo molte sedi, ben dodici plessi. AI quali non vogliamo rinunciare. Per noi le scuole di frazione sono un valore aggiunto e non ci rinunceremo. Ma i due comprensivi non vanno bene, per Borgo sarebbe un dramma. Complicherebbe tutto”.
Rimane aperto il problema dell’Alto Mugello, e non sarà facile trovare una soluzione che soddisfi tutti. Bocciata, almeno per quest’anno l’ipotesi di un istituto unico tra i tre comuni, peraltro poco gradita a Marradi per problemi logistici –unire tre realtà di montagna, distanti e non facilmente raggiungibili specie d’inverno non è uno scherzo-, a Firenzuola si spera nell’aumento pur lieve della popolazione scolastica per tornare sopra la soglia e poter così riottenere l’autonomia. Ma se così non fosse sarà necessario un altro assetto, tutto da trovare.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – Gennaio 2015