Cafaggiolo, la nuova strada si farà: via libera da Anas
MUGELLO – L’ostacolo maggiore presto sarà superato. Da anni il promotore del progetto Cafaggiolo, l’imprenditore argentino Alfred Lowenstein lo ripeteva a tutti gli interlocutori: “Quella strada va spostata, le auto non possono passare davanti alla villa”. E il mancato spostamento della strada era sicuramente un impedimento all’avvio del progetto, presentato già nel 2011.
Ora una soluzione si è trovata e non era semplicissimo: trovare i fondi pubblici per progettare e realizzare la nuova strada, superare le difficoltà burocratiche, ulteriormente aumentate dal passaggio della competenza sulla variante della 65 della Futa dalla Regione all’Anas.
Qual è la soluzione? La costruzione del nuovo tracciato se l’accolla l’imprenditore, “sotto l’alta sorveglianza di Anas”. Lo prevede una legge del 2016, che consente la possibilità di realizzare un’opera pubblica a totale cura e spese di un soggetto privato, previa una convenzione con l’Anas.
Ciò significa che sarà la proprietà, la “Ital Holding srl” di Alfredo Lowenstein, a progettare l’opera, e poi a realizzarla materialmente. Naturalmente secondo i dettami e sotto il controllo di Anas.
Il costo non è ancora quantificato con esattezza, anche perché la progettazione definitiva è da fare, ma si parla di una ventina di milioni di euro.
Come si può vedere dalle cartine, il tracciato, in sinistra Sieve, sarà piuttosto rettilineo, più breve rispetto all’attuale – circa 2 km e mezzo-, anche se con maggiore pendenza, passando “dietro” monte Beccai. I progettisti di Lowenstein aveva proposto di sfalsare le due corsie, ma Anas ha detto che questo non è possibile. Non sarebbero previste galleria, salvo una artificiale nei pressi di San Giusto, e si farà anche una pista ciclabile. Due rotonde, all’inizio e alla fine, una poco dopo lo svincolo per Galliano, l’altra sulla strada di Massorondinaio, più o meno all’incrocio dell’attuale strada di San Giusto a Fortuna. E’ il cosiddetto tracciato G, scelto dopo lunghi esami e approfondimenti e discussioni.
Quando il nuovo tracciato sarà realizzato, l’Anas declasserà l’attuale strada, quella che attraversa la tenuta di Cafaggiolo, e la consegnerà ad Ital Holding.
Soddisfatti i due sindaci mugellani direttamente interessati al progetto che – lo ricordiamo – prevede 300 milioni di investimenti e migliaia di occupati, con 800 camere su oltre 600 ettari nei comuni di Barberino di Mugello e di Scarperia e San Piero (articolo qui). “Sono certamente soddisfatto -dice Giampiero Mongatti, sindaco di Barberino di Mugello- che si sia raggiunto un accordo tra Anas e proprietà. E questo avviene dopo che i nostri comuni hanno già da tempo approvato le previsioni urbanistiche. Ora si può davvero iniziare”. Federico Ignesti di Scarperia e San Piero gli fa eco: “La questione della strada da spostare era da anni il convitato di pietra, che bloccava tutto. Ora sono fiducioso che questo accordo possa portare all’avvio dei lavori. Bisogna riconoscere anche come la Regione Toscana nell’ultimo periodo abbia cambiato passo, da quando il presidente Giani ha dato incarico alla Direzione Investimenti di seguire tutto il progetto di Cafaggiolo”.
In precedenza, al di là delle prime disponibilità e di accordi rimasti sulla carta (articolo qui), la Regione Toscana non aveva dato grosse spinte. All’inizio aveva messo a disposizione 9 milioni di euro per contribuire alla realizzazione della nuova strada, fondi poi fatti sparire dal bilancio regionale. E la Regione, sempre durante la presidenza Rossi, aveva fatto un altro scherzetto, cedendo all’improvviso e in tutta fretta la competenza della 65 della Futa all’Anas. Lavandosene così le mani riguardo al tracciato e alla sua realizzazione, pur sapendo che il passaggio alla statale Anas avrebbe aumentato notevolmente le difficoltà burocratiche.
Ora però Lowenstein farà da sé, e l’Anas è d’accordo. Pare tra l’altro che l’imprenditore stia cercando di trovare una azienda mugellana per realizzare l’opera. L’Anas ha già inviato il testo dell’accordo procedimentale, che presto sarà sottoscritto dalle parti, pubbliche e private, e poi ci sarà la convenzione che fisserà gli obblighi per il privato nella realizzazione dell’opera. L’accordo fisserà anche un cronoprogramma. Ma si può dire che con i piani urbanistici e lo spostamento della strada, i lavori al progetto Cafaggiolo non potranno non iniziare a breve. Ora non ci sono più motivi per rinviare ancora l’apertura dei cantieri.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 ottobre 2022