DAI LETTORI – Entra all’Asl con il cane e viene cacciata malamente. Asl si scusa e spiega
BORGO SAN LORENZO – Una signora firenzuolina ci racconta, attraverso una lettera, di un evento increscioso accaduto al distretto ASL di Borgo San Lorenzo e l’azienda Usl le risponde e fornisce spiegazioni.
“Sono Gloria Cabrera 48 anni di Firenzuola, da 20 sono in Italia. Ho sposato un Firenzuolino proprietario di una nota azienda agrituristica venatoria adesso è rimasto soltanto la parte ristorativa ed alberghiera.
Mercoledì 13 dicembre ho portato mia mamma anziana, trapiantata renale per due volte, invalida al 90% dall’otorino. Dovevo entrare io con lei anche perché mamma, con tutti i problemi che ha, non ha potuto imparare l’italiano. Purtroppo però lunedì 11 hanno operato il mio cane d’urgenza per un inizio di torsione dell’intestino. Il cane era stato dimesso martedì alle 15.00 con la raccomandazione di tenerlo sotto controllo per 72 ore, oltre a fare la massima attenzione per i punti. Non avendo, quindi, nessuno a cui affidare il mio cane l’ho portato con noi. Sapendo della legge nazionale, che permette di entrare con i cani in ospedale, credevo di essere in regola anche perché ho visto tante volte persone che si portavano gli animali al distretto. Inoltre, prima di entrare, ho chiesto il permesso alla dottoressa che aveva acconsentito. Però, nel momento in cui stavo per entrare, una persona mi ha aggredita dicendomi: ‘Ma dove va? Non vede che ci sono delle creature qua?’. In quel momento è uscito un impiegato da un ufficio, come impazzito, neanche fossi la peggiore degli assassini mi ha urlato contro di uscire e tante altre cose mentre io cercavo di spiegargli che avevo l’autorizzazione del medico. L’impiegato mi ha detto che non era interessato a cosa mi avessero detto ed ha minacciato di chiamare i Carabinieri. Non avrei voluto che l’avesse vinta, visto il modo incivile in cui mi aveva trattata, ed in più avevo la legge dalla mia parte, ma a quel punto il mio cane aveva iniziato a guaire a causa delle urla di quell’uomo e mia madre rischiava di svenire, perciò sono dovuta uscire. A quel punto è arrivato un medico, che non si è identificato ma era il Direttore Sanitario, ed educatamente mi ha spiegato che i cani sono ammessi solo nella zona amministrativa e mi ha chiesto di tornare agli uffici. A quel punto ho sistemato mia madre ed il cane in auto e sono andata a trovare il responsabile della struttura che, con mia grande sorpresa, ho scoperto essere il medico con cui avevo parlato per chiedergli di prendere provvedimenti verso quel dipendente maleducato. Com’è possibile che una persona che lavora in una struttura ospedaliera, nella quale ci si reca per problemi di salute, si possa permettere di urlare contro una donna ed un’anziana invalida? Sarebbe bastato che, educatamente, mi avesse spiegato il funzionamento delle cose. Avrei capito. Sono molto arrabbiata e penso soprattuto a mia madre che rischiava un infarto, visto che è cardiopatica. Penso al mio canino che piangeva. Per questo vorrei giustizia, perché quando questa persona leggerà questa lettera si possa rendere conto che il suo modo di fare è sbagliato e, se non capisce, che venga rimosso dal suo posto di lavoro visto che una persona così non può lavorare in un’ospedale dove ci sono persone fragili, come mia mamma la cui vita è attaccata ad un filo“.
Abbiamo girato all’ASL le rimostranze della signora, che così ci ha risposto: “L’impiegato dell’ufficio avrà sicuramente ricevuto un richiamo da parte del ‘direttore’ il quale, come si evince dalla descrizione dettagliata fornita nella lettera, è intervenuto ed è ‘stato molto educato spiegandomi che i cani sono ammessi solo fino alla parte amministrativa e chiedendomi di uscire fino a gli uffici…’. La questione alla fine sembra sia stata risolta. L’Azienda comunque si scusa per il disagio arrecato alla Signora precisando che gli animali possono essere introdotti nelle strutture sanitarie solo per finalità di Pet Therapy“.
( Rubrica Dai Lettori – Gloria Cabrera )
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 dicembre 2017