DAI LETTORI – La tradizione del “presepio”
BORGO SAN LORENZO – Il Presepe ma in dialetto toscano “Il Presepio”. Fino a qualche anno fa’ , in tutte le case, o quasi, si costruiva il Presepio, la ricostruzione piu’ o meno vicina alla realta’ dei fatti, avvenuti o meno, non importa. Un atto di fede, prima dell’arrivo dell’albero di natale con tutti i fronzoli.
Voglio sommariamente ricostruire il Presepio di casa mia negli anni della fanciullezza. Si cominciava i primi giorni di Dicembre con gite nei campi e nei boschi, senza i genitori, per la raccolta del “muschio”. La raccolta durava un pomeriggio, uno portava la canestra mentre altri raccoglievano.
Che il suolo fosse bagnato o asciutto non aveva importanza, il muschio era sempre profumato, anche se si teneva sigillato in una scatola di cartone per l’anno successivo.
Arrivati a casa, lo si distendeva in un angolo della casa, in attesa di usarlo. Dopo alcuni giorni, se babbo e mamma preparavano il tavolone di legno, lo si accomodava su un unico piano. Su di esso si stendevano i sassolini per le strade e la carta stagnola per il
fiume. In un angolo del piano si collocava la “ capannuccia”.
Dentro la capanna o caverna che dir si voglia, la Sacra Famiglia, con Giuseppe, Maria, un asinello e un bove che con i loro respiri riscaldavano il Neonato Gesu’. All’esterno della spelonca sopra il muschio, tutte le “statuine” di povero gesso, rafguranti ogni sorta di mestiere dipinte con colori sgargianti: il pastore, la pastora con tutte le loro
pecore, bianche e morbide, poi il falegname, l’idraulico, il muratore, la contadina, la massaia, i viandanti e tutte le figure di commercianti ambulanti , femminili e
maschili: venditrici di uova e polli, barbieri e arrotini, materassai, contadine, donne e uomini di chiesa, frati, preti e monache.
Su tutta la moltitudine, svettavano i Re Magi sui loro cammelli, pronti a recar doni al
nascituro. In alto nel cielo, appesa ad un filo trasparente ma molto resistente, la Stella Cometa che indicava la Via per giungere alla Capanna.
Il tutto reso simile al vero con stradelle e fiumiciattoli inventati. Fiocchi di cotone simboleggiavano una neve inesistente e qualche palmizio sul Presepio lo abbelliva. Costruito a meta’ Dicembre, rimaneva in essere fino al Sette di Gennaio. il giorno dopo veniva delicatamente scomposto e riposto in scatole per l’anno successivo.
Rubrica: Dai Lettori – Luca Tagliaferri
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 24 Dicembre 2024