Emergenza liquami in Mugello: bloccato lo svuotamento delle fosse biologiche
MUGELLO – Anche il Mugello è… nella cacca! Sembra una battuta ma invece è la triste realtà. Infatti, dal 20 luglio è stato dato lo “stop” al servizio di spurgo eseguito dagli operatori toscani, perché non sanno dove conferire i liquami. A deciderlo il Tar della Lombardia, con una sentenza che ha bloccato lo smaltimento dei liquami in agricoltura.
“Il depuratore di Borgo San Lorenzo – spiega il titolare di una ditta mugellana del settore- è stato chiuso nel 2008. Restano quelli di Prato, Firenze e Santa Croce sull’Arno che adesso sono stati bloccati dal Tar lombardo. Ora, il problema è questo: una volta prelevati dalle fosse biologiche, i liquami non possiamo tenerli all’interno del camion per più di 48 ore. Visto che non sappiamo dove smaltirli siamo bloccati. In pratica i fanghi dovrebbero essere portati in una delle quattro discariche adibite ma, prima di farlo, devono essere pretrattati, appunto, nei depuratori. Il primo è stato chiuso il 27 luglio, gli altri il 6 agosto. Ci hanno scritto dicendoci che il problema sarebbe stato risolto in pochi giorni ed invece tra le ferie e la burocrazia, siamo ancora in alto mare. Ora come ora siamo completamente bloccati. Possiamo fare solo piccole stasature, ed è comprensibile il grosso danno economico anche per aziende come la nostra, oltre al fatto che, in caso di saturazione delle fosse biologiche si viene a creare una vera e propria emergenza igienica e sanitaria. Inoltre non possiamo lavorare e le spese stanno diventando insostenibili”.
A poco è servita l’ordinanza contingibile ed urgente del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, né gli incontri organizzati da CNA. I disagi maggiori sono vissuti dalle piccole imprese che stringono la cinghia e non sanno più come fare, tenendo conto che, a breve, in molti rientreranno dalle ferie ed il lavoro dovrebbe ripartire a pieno ritmo. Ma presto saranno i cittadini ad essere colpiti dall’emergenza liquami. Vi sono già casi di persone che hanno chiesto lo svuotamento delle fosse biologiche, e si sono sentiti rispondere dalle ditte che tutto è bloccato e che non possono effettuare il servizio. Presto, per molti, potrebbe davvero diventare un gravissimo problema igienico-sanitario. E occorrerà probabilmente un intervento straordinario del Prefetto per far riaprire gli impianti. Per eusto le ditte del settore si sono già rivolte ai sindaci per chiedere alla Prefettura di far qualcosa. E in prospettiva invocano appositi inceneritori per i liquami: “Occorrono termovalorizzatori per lo smaltimento, perché l’agricoltura è satura, e i fanghi vengono portati all’estero con costi esorbitanti”.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 17 agosto 2018