La foto di classe, la preside e la mamma avvocato
BORGO SAN LORENZO – Normativa, divieto, clamore, protesta, risonanza mediatica, sono questi i temi di attualità in voga per la mancata “foto di classe”, alla scuola primaria Dante Alighieri (articolo qui). Un fatto senza precedenti. Sembra, unico in Italia. Sicché un primato. Il Mugello, teatrino del protagonismo di una preside e di una mamma avvocato o enclave di una ortodossia effimera dei regolamenti? In ogni caso svetta la mancanza della capacità naturale, e razionale, dell’individuo: il buonsenso.
Intendiamoci subito, nessun processo on-line. Il nostro non è un ruolo di leoni da tastiera, però ci piace commentare quel che accade sul nostro territorio. Insomma, parole in libertà, nella regola che ognuno dice la propria, senza con questo farla apparire come verità. Ma veniamo al fatto. Scuola primaria Dante Alighieri, la tradizionale foto di classe. Oggettivamente, non la si può considerare come materia o procedura propria dell’ordinamento scolastico. Tecnicamente è una consuetudine, consolidata nel tempo, in qualche caso regolamentata con una licitazione per l’esecuzione del servizio fotografico, scegliendo fra le offerte di alcuni professionisti del settore.
Sicché, la foto di classe, almeno fino all’altro ieri, anche qui dalle nostre parti, era uno dei cardini negli album di ricordi che ogni famiglia tiene nel cassetto di casa. Subito dopo la nascita e i primi compleanni ecco che ci si imbatte nelle foto dell’asilo o della prima elementare, e non “della prima della primaria” perché mi intreccio nel dirlo e non mi piace scriverlo o leggerlo. Dunque, con tutti i problemi che affliggono la scuola in generale, dalle risorse all’efficacia dell’insegnamento, la preside di questo istituto scolastico raccoglie, almeno per quanto essa stessa ha dichiarato al nostro giornale, le rimostranze di una mamma. Queste le sue parole: “Ho genitori che mi hanno chiesto questo e in particolare una genitrice (n.d.a., sic!) che è una legale che si occupa di tutela dell’immagine dei minori e che mi ha rappresentato alcune preoccupazioni, sulla base delle quali ho dovuto prendere delle decisioni che possono sembrare impopolari ma che sono mirate a tutelare l’immagine dei bambini”. Zelante? Forse.
Di sicuro, senza voler imporre un pensiero unico, la faccenda andava ricondotta ad una naturale e semplice decisione personale. Così come accade nella scelta del menù alla mensa, per la partecipazione o meno ad una gita, al percorso linguistico, fra inglese e francese. Tradotto, con l’aggiunta di un sottotitolo, ognuno ha facoltà di scegliere secondo il proprio interesse. Né più, né meno. Quindi, casomai, dopo aver fatta firmare la prevista liberatoria sulla privacy, consentire di farsi immortalare a quegli studenti che lo volevano, e altrettanto garantire la riservatezza agli altri. Appunto, elementare, e non primario, nella banalità del gioco di parole.
Invece la preside ha scelta la via dell’arroccamento. Peraltro rifiutando il confronto con una troupe televisiva di una rete nazionale. Con risvolti che evocano un bieco oscurantismo, in un atteggiamento anacronistico. Generando, al contempo, ilarità e irritazione nei commenti dei genitori, quasi tutti tranne un paio. Probabilmente non finirà qui, lo spettacolo andrà avanti. A meno che non prevalga la capacità razionale dell’individuo: il buonsenso.
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 30 marzo 2018
Basterebbe pubblicare dove la genitrice ha lo Studio, per poi vedere se il numero dei suoi clienti fa calaccio!
complimenti alla genitrice avvocatessa, si è fatta una bella pubblicità… ma negativa!
Parliamoci chiaro, intanto questa avvocatessa ha fatto parlare di se e per lei già questo è positivo. Dico io povero stolto e ignorante, visto che ormai in tutte le classi di tutti gli istituti hanno gruppi Whatsapp fate una bella cosa, organizzate con un fotografo di fare le foto fuori del cancello della scuola, la direttrice non potrà dire nulla, la mamma/avvocatessa se proprio non vuole la foto terrà a casa o negherà al proprio figlio di farla. E’ tanto semplice……
Ovviamente chi tiene alla Privacy si asterrà.
Invece di prenderci in giro e nascondersi dietro a questa norma dovrebbe dirci la verità in merito e a chi sta parlando il culo….
Mi ripeto volentieri….c’è un detto:male non fare paura non avere.Con la privacy si coprono oscenità politiche, economiche,sociali.Si vuol insegnare ai ragazzi fin da giovani ad essere politicamente corretti….ma moralmente corrotti.
Viva l’educare…
Mugo
Anche nel comune di Dicomano non è stata fatta la foto e me ne dispiace visto che è l’ultimo anno speriamo che cambia qualcosa
mi sembra di rileggere i promessi sposi quando Don Abbondio (preside ) dice che ” uno il coraggio non se lo puo’ dare ” ma comunque dovrebbe prevalere il buon senso