Frana di Panicaglia. Rifondazione presenta in consiglio comunale un’interrogazione
BORGO SAN LORENZO – Il consigliere comunale Claudia Masini del gruppo L’Altra Borgo – Rifondazione comunista ha presentato un’interrogazione al sindaco e all’assessore competente con oggetto: “Frana di Panicaglia: quale lo stato dei lavori?”, chiedendo cosa c’è all’origine della loro interruzione e “in che modo codesta Amministrazione si sia attivata per risolvere il problema”, “quale è il reale stato di consolidamento dell’area interessata dall’evento franoso” e “quale è lo stato di realizzazione del collegamento della zona nord di Panicaglia al collettore di via del Palagetto”.
Si pubblica integralmente la nota inviata dall’Altra Borgo sull’argomento.
Mugello, dissesto del territorio e carenze di gestione
Il crollo spaventoso del Ponte Morandi a Genova ha riportato a galla un tema importante, la contraddizione tra profitto privato da una parte e sicurezza e bene comune dall’altra. Questa tragedia fa emergere dubbi inquietanti sulla mancata manutenzione da parte del pubblico su opere fondamentali come la nostra rete viaria e non solo, ma soprattutto sulla pessima gestione di queste da parte di privati come nel caso di Autostrade per l’Italia.
Anche nel Mugello simili dubbi trapelano ogni qual volta la gestione pubblica, da anni ormai afflitta dai tagli che impediscono investimenti e autonomia di intervento, è costretta a rivolgersi al privato per lavori di messa in sicurezza, ordinari e straordinari. Alle amministrazioni pubbliche resta il ruolo di controllore, ma anche questo viene spesso disatteso.
In occasione della frana del 2014 hanno fatto molto discutere i ritardi nei lavori per la realizzazione del collettore fognario che avrebbe dovuto allacciare Panicaglia al depuratore di Rabatta, opera necessaria per evitare che le acque di scarico fossero riversate direttamente nel torrente Le Cale, e che il terreno a base di quell’abitato, già precario per la conformazione geologica, non fosse ulteriormente compromesso. Poco è stato fatto prima di allora dalle Amministrazioni pubbliche, primo fra tutti il Comune di Borgo San Lorenzo, per mettere mano a quell’opera, prevista, per altro, come compensazione rispetto ai danni provocati dalla Tav. Poco si fa oggi, a ormai quattro anni dalla frana e a tre dalla tanto annunciata realizzazione del collettore, sia per portare a termine i lavori di consolidamento, ormai fermi da quasi due anni nonostante siano stati stanziati ingenti finanziamenti dallo Stato e dalla Regione Toscana, sia per consentire che il collettore Panicaglia-Rabatta sia finalmente collegato all’intera frazione.
Quattro anni sono quelli che ci separano da quando il terreno cedette a Panicaglia, e non solo non si è riusciti a portare a termine la ricostruzione della zona, ma non si è neanche messa in sicurezza l’area. Quattro anni in cui l’Amministrazione comunale non ha fatto altro che diffondere generiche rassicurazioni sull’andamento dei lavori, che però non sono mai stati ultimati. Così, anziché risolvere questo problema, preferisce adesso avventurarsi in discutibili progetti per ristrutturare le piazze cittadine affidandone la realizzazione a privati che trarrebbero profitto dalla riscossione dei parcheggi, proprio rifacendosi, sebbene su scala ridotta, a quel genere di concessioni delle quali ora si discute la revoca nel caso di Autostrade per l’Italia.
Tutto ciò però dovrebbe far riflettere sulla reale opportunità di tali interventi e su quanto possano realmente interessare alla popolazione. La priorità deve essere la messa in sicurezza del nostro territorio, a cominciare dalla rete stradale e dagli abitati, con opere che siano pubbliche dal finanziamento alla realizzazione (anche per lavori piccoli, ma necessari, come la risistemazione dei marciapiedi, lavori che comunque spesso non vengono fatti).
La frana di Panicaglia non è poi la sola criticità ambientale del nostro territorio. A Vicchio, in località La Boscheta, il 4 marzo scorso una parte della strada è addirittura sprofondata sul fiume sottostante: i lavori non accennano a partire e il tratto di strada rimane chiuso, con notevoli disagi per gli abitanti della zona che sono costretti a raggiungere Vicchio passando da Dicomano. A Polcanto (Borgo San Lorenzo), a ormai otto anni da quando si è verificato un grave smottamento che ha modificato per anni la viabilità, i lavori di consolidamento non sono ancora stati ultimati.
Questi sono solo alcuni esempi che mostrano come il nostro territorio versi in più punti in una situazione di grave dissesto, dissesto dovuto in buona parte all’inadempienza di chi dovrebbe gestirlo. A rincarare la dose, infatti, anche la situazione di stallo in cui è rimasta nella nostra zona la manutenzione ordinaria della rete stradale di competenza metropolitana, da quando qualche mese fa è stato sventato un tentativo di corruzione da parte di un funzionario della ditta che si era aggiudicata l’appalto.
Nell’esigenza quanto mai urgente di affrontare e risolvere le gravi situazioni di dissesto in cui versa il Mugello, il Partito della Rifondazione Comunista ha perciò presentato un’interrogazione al Comune di Borgo San Lorenzo per far luce sullo stato dei lavori a Panicaglia, sia relativamente alla messa in sicurezza dell’area interessata dalla frana, sia per quanto riguarda l’allacciamento definitivo al collettore. Presso la Città metropolitana, invece, insieme al gruppo Territori Beni Comuni, siamo impegnati a monitorare l’andamento della manutenzione della rete stradale, così come lo stato di evoluzione degli interventi straordinari di riassetto dei terreni franati e a rischio.
L’Altra Borgo – Partito di Rifondazione comunista Borgo San Lorenzo
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 settembre 2018