Ancora una volta è un animale a darci una lezione di umanità, e a farlo è Trilli, una cagnetta di 12 anni. La storia si svolge a Luco dove alcuni giorni fa Ragia, una gatta, viene investita da una macchina praticamente davanti casa. La gatta aveva tre cuccioli di appena 20 giorni, ancora troppo piccoli per nutrirsi, lavarsi o fare i bisogni da soli. Irene e Eva, le giovani sorelle padrone degli animali, si adoperano per prendersi cura dei piccoli orfani, comprando latte in polvere e altre cose. Ma non ce n’è stato bisogno. Con grande stupore dei padroni c’è qualcun altro ad allattare Margot, Alì e Grigia. Ha sempre 4 zampe ed è ricoperta di pelo, ma abbaia, e pure tanto. Si tratta di Trilli, la cagnetta di casa.
Come dicono i padroni, Trilli non era in maternità, ha avuto una cucciolata soltanto a tre anni ma ha iniziato a produrre spontaneamente il latte soltanto un giorno dopo la morte di Ragia.
“Pensare che prima i gatti non li sopportava- aggiunge Eva – specialmente la madre dei cuccioli”.
E nonostante questo Trilli non solo allatta i cuccioli, ma ci gioca, li pulisce e li anche aiuta fare i loro bisogni.
Si arricchisce così una storia densa di amore materno con un’amicizia che nasce sì dalla rivalità, ma si fa vedere nel momento del bisogno.
Ci sono cose che non cambiano. Anche se a cambiare è la razza, l’amore materno rimane un sentimento autentico, che non ha bisogno di essere corrisposto e che mai potrà essere ricambiato in equal misura. Epiloga Irene, con un dolce lieto fine: “Eravamo davvero affezionati a Ragia, e abbiamo deciso di tenerli con noi, tutti e tre”.
Francesco Colaianni
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 agosto 2015