Il Consiglio comunale borghigiano ha votato l’adozione del POC. Il sindaco spiega il nuovo strumento urbanistico
BORGO SAN LORENZO – Il Piano Operativo Comunale (POC) è stato adottato nella seduta del 30 gennaio dal Consiglio di Borgo San Lorenzo. Si tratta del più importante atto urbanistico, quello che un tempo era il Piano Regolatore Generale. E il POC è stato approvato con i voti favorevoli dei due gruppi di maggioranza, Pd e Gruppo Civico, e il voto di astensione – non scontato – dei gruppi di minoranza “Borgo in Comune”, “Cambiamo Insieme” e Cinque Stelle (qui i loro commenti).
Il sindaco Paolo Omoboni ne sottolinea le caratteristiche salienti: “E’ un Piano che riduce drasticamente le previsioni di nuove edificazioni ad uso commerciale, e punta sul residenziale e il produttivo, con un 60% proveniente dal riuso, e solo 40% di nuove edificazioni, la quasi totalità in zone da rigenerare e localizzate nelle frazioni, con l’obiettivo di mantenere servizi innescando il concetto di prossimità legato a una migliore qualità della vita, a partire dalle scuole. Dobbiamo favorire la scelta di andare a vivere, per le giovani coppie, soprattutto nelle frazioni dove ci sono scuole da mantenere attive”.
Le previsioni del precedente piano, il Regolamento Urbanistico, non sono state granché realizzate: le previsioni residenziali sono state concretizzate solo per il 50% e ben il 93% non è stato realizzato di quanto era previsto con destinazione commerciale e direzionale. Lo sottolinea lo stesso sindaco: “Siamo partiti – prosegue Omoboni – dall’analisi delle previsioni del Regolamento urbanistico effettivamente realizzate negli ultimi 5 anni: ben il 93% non si è concretizzato per il commercio, così come la totalità delle previsioni turistico e servizi. Abbiamo puntato su residenza, soprattutto per i giovani, e lavoro, “fabbriche”, attività produttive”.
Qualche numero: per la residenza (abitazioni) si passa dai 22mila mq del Regolamento Urbanistico attuale (la metà realizzati), ai nuovi 15.800 mq del nuovo POC adottato. Sulla destinazione commerciale, si passa dai 9600 mq del RUC ai 3900 nuovi attuali.
Per quanto riguarda le norme tecniche generali, la prima novità riguarda l’edilizia residenziale sociale: per gli interventi residenziali si prevede che il 30% delle abitazioni siano destinate a edilizia residenziale sociale (ers) e principalmente alle giovani coppie, con vendita o affitto a prezzi calmierati. Nel caso di monetizzazione di questa quota, le risorse incassate dal Comune saranno esclusivamente destinate a contributi per gli affitti o a fondo perduto per l’acquisto di case per giovani coppie che vogliono trasferirsi a Borgo San Lorenzo.
Sull’efficientamento energetico e sviluppo delle rinnovabili, il nuovo POC prevede che per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, sono ammessi, nel rispetto dei vincoli esistenti, su tutto il territorio comunale impianti solari termici integrati sulle coperture di edifici e manufatti, impianti solari fotovoltaici per uso domestico o per attività aziendali e impianti fotovoltaici a terra. Sugli edifici esistenti, viene aumentato dal 20 al 50% la riduzione degli oneri dovuti, mentre per quanto riguarda gli edifici produttivi e commerciali, si potranno sperimentare strategie di ecosostenibilità e produzione di energie rinnovabili (fotovoltaico, minieolico, biomasse, minidraulico, rifiuti di lavorazioni, ecc.) e sfruttare le superfici pavimentate e le coperture di edifici, tettoie, per la produzione di energie alternative.
Nelle aree urbanizzate e nel territorio aperto, in caso di cambio destinazione d’uso e/o frazionamenti l’unità minima residenziale è di superficie pari a 60 mq. Una norma che potrebbe essere contestata da costruttori e tecnici.
Nelle trasformazioni edilizie è stato introdotto il principio dell’applicazione di un indice di qualità: RIE – Riduzione dell’impatto edilizio, al fine di mitigare gli effetti del cambiamento climatico in atto, aumentando la permeabilità dei suoli, migliorando la gestione delle acque meteoriche, creando piantumazioni e rinverdimenti pensili. Le modalità applicative saranno esplicitate e rese pubbliche attraverso l’approvazione di un apposito allegato al regolamento edilizio.
Il POC riporta anche attenzione sulle aree della Soterna e delle Fornaci che, dice il Comune, “presentano delle criticità dovute a una mix di funzioni non organiche sviluppatesi nel tempo e saranno oggetto di una riqualificazione tramite Programmi Complessi di Riqualificazione Insediativa, con l’eventuale coinvolgimento di soggetti privati”.
Per la Soterna, con l’intenzione di rendere più fluido il traffico sulla statale 551 – “si prevede una rotonda di ingresso e una circolazione interna per liberare un tratto della viabilità principale grazie all’abbattimento di un collegamento aereo fra i due edifici residenziali fronte strada, per consentire anche il passaggio dei mezzi pesanti”.
Altra rilevante novità per il traffico è la previsione di una strada – il comune lo chiama “corridoio infrastrutturale” fra la Sieve e la strada 551 Traversa del Mugello, “con l’obiettivo di creare più opportunità di circolazione e di collegamento con le aree dei servizi della zona di Piazza Martin Luther King” (area Coop).
Si prevedono 26 aree di trasformazione, tutte incentrate sull’obiettivo di riqualificare gli insediamenti esistenti. Così l’ingresso est prevede un parcheggio e una pista di atletica nell’area del polo scolastico superiore, così come la zona commerciale di Viale Giovanni XXIII sarà interessata da una “rigenerazione abitativa” , che consentirà di avere locali pubblici per la nuova sede al cantiere comunale.
Molte aree sono interessate da progetti di opera pubblica: la nuova Casa di Comunità in via Gobetti, la rigenerazione del Foro Boario, il parcheggio accanto al parco della Misericordia con collegamento pedonale verso il centro storico, consentendo la sua pedonalizzazione e valorizzazione, la nuova scuola a Ronta. Previsti piani di recupero per il monastero di Santa Caterina, con attività legata al turismo lento e alla valorizzazione dei prodotti e dei produttori locali, per l’ex ospedale di Luco, che si vuol far diventare scuola internazionale per giovani musicisti e per l’Ex Parco dei Fiori a Ronta, con servizi, residenza, e spazi di socializzazione. Ancora, c’è la previsione di un Polo fieristico, di valenza zonale, nell’area dell’ex Samoa – idea tempo fa lanciata dal sindaco – che, dice il Comune, “consente di coniugare l’esigenza di creare opportunità di sviluppo e di lavoro al bisogno di vedere rivivere un’area e un edificio che per il nostro comune esprime una forte valenza identitaria, con un interesse pubblico che potrà legare ad investitori privati”.
Per la valorizzazione del centro storico è stata prevista una perimetrazione per indicare “i luoghi della centralità urbana”, favorendo misure di valorizzazione, grazie anche a finanziamenti che spesso hanno, come condizione di ammissibilità, la presenza e l’istituzione di una perimetrazione, in questo caso del Centro Commerciale Naturale”.
“Siamo molto soddisfatti – conclude Omoboni – il lavoro del nostro ufficio tecnico e del gruppo di progettazione incaricato ha prodotto un lavoro di grande qualità. Il percorso non si chiude ora, anzi si apre: aspettiamo le osservazioni al piano, e lavoreremo per migliorarlo e approvarlo definitivamente entro il 2023”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 31 Gennaio 2023