Il Mugello saluta il “Treno di Dante”, ma qual è stato il suo impatto?
MUGELLO – Continua a far parlare lo stop al “Treno di Dante”, dettato dalle condizioni della ferrovia Faentina e dalle continue interruzioni dei collegamenti tra Marradi e Faenza, legate alle allerte meteo. La notizia (articolo qui) è stata data nei giorni scorsi dall’omonima società organizzatrice, e adesso Davide Missiroli, responsabile della mobilità per il progetto, ne definisce meglio i contorni: “Abbiamo atteso prima di comunicare la decisione dello stop definitivo – spiega – ma purtroppo l’incertezza delle tempistiche di ripristino della linea non ci consentiva di continuare”. Il problema maggiore, come intuibile, è legato alla prospettiva di organizzare viaggi e vendere pacchetti, e poi dover annullare tutto alla prima allerta meteo tra Marradi e Faenza. “C’è tanta amarezza – aggiunge -, perché era un progetto entusiasmante e importante da un punto di vista turistico, una grandissima novità e aveva dato ottimi risultati, non soltanto numerici ma anche di comunicazione del territorio”.
Proprio su questi risultati, però, in Mugello c’è stato dibattito. Secondo gli organizzatori, l’iniziativa, sorta da un’idea lanciata nel 2012 e inaugurata il 3 Luglio 2021, in occasione dei 700 anni dalla morte del sommo poeta, ha coinvolto circa 12 mila viaggiatori fino allo stop per il maltempo del 16 Maggio 2023. Dando vita in quegli anni a convenzioni con 35 ristoranti e 38 hotel e 13 musei inseriti nel biglietto, oltre a pacchetti turistici ed escursioni. In Mugello, come detto, ci sono state però anche polemiche, legate alla scarsa ricaduta sul territorio locale (articolo qui) e alla difficoltà per questi turisti di raggiungere i centri abitati attraversati ed i reletivi musei.
Difficile dire se in futuro, quando le frane tra Marradi e Brisighella saranno definitivamente risolte, questo progetto potrà ripartire. “Se la parte imprenditoriale e gli amministratori locali e regionali si attiveranno – risponde Missiroli – quando la Faentina sarà a posto, sarebbe possibile. Ma sarà un ripartire da zero, perché il Treno di Dante non è solo un treno, ma tutta una serie di relazioni da ricostruire”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 Febbraio 2025