Il pasticcio dei chioschi borghigiani provoca una raffica di avvisi di garanzia a tecnici e politici
BORGO SAN LORENZO – La vicenda dei chioschi irregolari a Borgo San Lorenzo sta provocando anche brutte conseguenze giudiziarie. Del resto (vedi articolo) tutto è iniziato per l’intervento della Procura della Repubblica.
Che ha messo sotto esame tutte le postazioni “fuori mercato” del comune di Borgo San Lorenzo. Per capire meglio, sono “posteggi fuori mercato” la postazione dei fiorai ai cimiteri comunale e della Misericordia, o il camioncino del pescivendolo in piazza Martiri della Libertà. E poi ci sono quelli che ora il comune ha chiesto di demolire.
Così la Procura non solo ha chiesto al comune di sanzionare e far demolire quelli che ha considerato come manufatti abusivi. Ma ha aperto un’inchiesta, contestando a una ventina di persone, tra dirigenti comunali e amministratori locali, il reato di abuso d’ufficio.
Tra gli indagati vi sono così i dirigenti Alessandra Pini, Paolo Pinarelli, Emanuele Grazzini, Andrea Banchi, e con loro l’allora sindaco Giovanni Bettarini e i consiglieri comunali di maggioranza dell’epoca, Paolo Omoboni, Silvia Notaro, Giacomo Pieri, Lisa Conti, Lorenzo Quartani, Adan Omar Osman, Stefano Tagliaferri, Gabriele Timpanelli, Alberto De Paola e Grazia Innocenti.
Secondo i difensori le posizioni dei politici saranno presto stralciate e archiviate, trattandosi, per i consiglieri, di aver votato una deliberazione con la quale si approvava il nuovo piano comunale per l’esercizio del commercio su area pubblica, stabilendo di assegnare superfici maggiori ad alcuni “posteggi fuori mercato”, senza peraltro che essi, pur avendo già ampliato indebitamente la superficie occupata fossero sanzionati per avere violato il precedente piano comunale. In particolare ieri l’ex-sindaco Bettarini, oggi assessore al Commercio al Comune di Firenze, ha rilasciato una dichiarazione: «La questione riguarda un atto del consiglio comunale. Ho piena fiducia nella magistratura e conto che si faccia chiarezza al più presto; non commento però un’indagine in corso, che sta verificando la legittimità degli atti».
Anche la posizione dell’ing. Grazzini, attuale dirigente dei Servizi tecnici sembra più lieve, essendo stato coinvolto solo per aver firmato, in sostituzione del dirigente del Servizio Economico e Socio Culturale del comune quel giorno assente, un’autorizzazione di ampliamento degli spazi con l’installazione di dehors.
Per tutti l’accusa è comunque quella di “abuso d’ufficio”, per aver “intenzionalmente arrecato un indebito vantaggio patrimoniale ai titolari di tali posteggi fuori mercato”. E ci sono anche altri due indagati, il titolare del bar pizzeria e della ditta esecutrice dei lavori, per aver realizzato opere abusive. Si vedrà prossimamente quali saranno gli esiti dell’inchiesta giudiziaria, coordinata dal sostituto procuratore Leopoldo De Gregorio.
E al di là delle aule di tribunale, resta la questione della responsabilità politica delle vecchie amministrazioni borghigiane (giunte Baggiani – Margheri – Bettarini). E che hanno contribuito al crearsi di una situazione parecchio incasinata, poco trasparente, senza regole certe. Una situazione, adesso, non facile da gestire.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 29 aprile 2016