Industrie in Alto Mugello, la grande paura dell’isolamento
ALTO MUGELLO – Tra le forti preoccupazioni provocate dal blocco di gran parte dei collegamenti viari dell’Alto Mugello, una delle principali riguarda senz’altro le attività industriali. Anche se qualche barlume di speranza, dopo qualche giorno, lo si comincia a intravedere.
Due tra le situazioni più difficili sono quella della Fiorentini, importante azienda che ha sede a Piancaldoli, e la situazione del distretto industriale di Palazzuolo sul Senio (articolo qui).
Paolo Raffini, responsabile della Fiorentini, ora usa qualche parola di sollievo, ma nei primi giorni ha avuto un incubo: quello della forza chiusura delle attività, e del trasferimento delle linee di produzione a Castel San Pietro, dove l’azienda, leader delle macchine per pulizie industriali, esportate in tutto il mondo, ha un altro stabilimento. Ma il primo insediamento, 45 anni fa, è stato nella piccola e lontana frazione firenzuolina, perché il fondatore era di lì. E ancora occupa quasi cento persone. Un’azienda fondamentale per la vita della frazione. Per questo Raffini, piancaldolese doc, per tre notti non ha dormito. Per il piazzale dimezzato da una grande crepa nel terreno, e soprattutto per il disastro delle strade intorno allo stabilimento, che rischiavano di isolare l’azienda e di bloccarne l’attività.
“Ce la siam vista brutta. Avevamo il timore che le strade uscissero dalla sede stradale com’è accaduto nella parte romagnola facendoci rimanere del tutto isolati. Ora però grazie alla tempestività della Città Metropolitana e del Comune è già stata ripristinata una circolazione parziale, sia pur limitata ai residenti e per motivi di lavoro.”
Raffini loda gli amministratori locali: “Devo complimentarmi con il nostro sindaco Giampaolo Buti, con l’assessore Davide Giovannini e con tutto l’ufficio tecnico, così come con la protezione civile della Misericordia, e i Carabinieri. Presenti e operativi fin da subito. E devo ringraziare anche la Città Metropolitana, con il sindaco Nardella, l’ing. Carosella e il geometra Landi, sono intervenuti subito e in modo attento. E comunque bisogna ringraziare il Cielo, perché qui non ci sono state vittime e feriti, come invece purtroppo è accaduto vicino a noi”. Raffini ripete la sua paura più grande: “Se non vi fosse stato alcun collegamento viario disponibile la nostra azienda sarebbe stata costretta a trasferire tutti i reparti produttivi a Castel San Pietro e chissà se poi sarebbero stati poi riportati, un domani, a Piancaldoli. Sarebbe stato un dramma, per l’intera comunità”.

Il piazzale della ditta Fiorentini
Così la Fiorentini ha chiuso per tre giorni, poi l’attività è ripresa, facendo la spola con Pietramala, dove la ditta ha un altro stabilimento. Peraltro si è riusciti a trovare subito uno sbocco viario anche verso l’Emilia Romagna, e non era scontato. Ma si è utilizzata una strada secondaria, vicinale pubblica di proprietà proprio dell’ingegner Fiorentini: “grazie a un’ordinanza del sindaco di Castel del Rio e alla Metrocittà di Bologna, nella persona del geometra Giuseppe Magaraci – dice Raffini – è stata subito messa in sicurezza, consentendo la circolazione, togliendoci così dall’isolamento anche verso l’Emilia Romagna.”
Raffini non si limita a un sospiro di sollievo, ma riflette: “Credo che questo evento debba servire da lezione a tutti, bisognerà fare ancor più prevenzione, e perché non affidare la manutenzione del nostro territorio agli agricoltori o a qualche cooperativa specializzata? E’ un obiettivo che deve diventare primario. Così come conto che le istituzioni, a cominciare dalla Regione Toscana, e ringrazio il presidente Giani per la visita nel nostro comune, dopo essersi rivelate tempestive nei primi giorni dell’emergenza, possano fare altrettanto nel completo ripristino delle viabilità distrutte e nel risarcimento dei danni che molti privati, a cominciare dagli agricoltori, hanno avuto”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 24 Maggio 2023