Industrie “insalubri” a Petrona? La denuncia di LiberaSinistra in Movimento
SCARPERIA E SAN PIERO – Il gruppo LiberaSinistra in Movimento denuncia che il nuovo Piano Operativo Comunale di Scarperia e San Piero prevede la possibilità di impiantare “industrie insalubri di prima classe”, evocando il ricordo della battaglia che qualche anno fa fu condotta contro la centrale a biomasse che proprio lì si pensava di realizzare:
“Al Mugello non si dorme!” ormai lo sanno anche i turisti che vengono al MotoGP ogni anno. Lo vogliamo ricordare all’amministrazione comunale di Scarperia. Dietro alla retorica e alle sigle incomprensibili, abbiamo visto cosa sta facendo alle spese della salute pubblica nel nuovo Piano Operativo Comunale.
Nel 2015 sono state raccolte e consegnate al Sindaco Federico Ignesti più di 7500 firme contro un’industria insalubre di prima classe che si voleva insediare nell’area di La Torre-Petrona. Si trattava di una centrale a biomassa e lo slogan fu chiaro “Al Mugello non si brucia!!!” Il progetto fu bloccato in seguito al ricorso al T.A.R. vinto da alcuni residenti che si appellarono all’art. 96 del Regolamento Urbanistico di Scarperia e San Piero.
L’art. 96 si intitola Tutela della Salute e prevede che le industrie insalubri di prima classe possano insediarsi solo nell’area di Pianvallico. A fronte di tutto questo, il nuovo Piano Operativo Comunale del Comune di Scarperia e San Piero ha allargato la possibilità di attivazione di industrie insalubri di prima classe nelle aree “TPS1” e
“TPS2”, quali sono queste aree? Non solo Pianvallico, ma anche La Torre-Petrona. Ma “al Mugello non si dorme”, ce ne siamo accorti.
Se il POC viene confermato nella versione attuale, in futuro la zona di La Torre-Petrona, area urbana e residenziale al centro della vallata fra San Piero a Sieve e Borgo San Lorenzo in un continuum di industrie ma anche abitazioni, esercizi commerciali, servizi ricreativi e di varia natura, potrà ospitare industrie di prima classe, quelle che secondo il Testo unico delle leggi sanitarie “producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che possono riuscire in altro modo pericolose alla salute degli abitanti” e che “debbono essere tenute lontane dalle abitazioni”.
Sappiamo che per campare serve il lavoro, ma il Mugello è capace di attrarre aziende che non chiedono in cambio la nostra salute.
LiberaSinistra in Movimento
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 Maggio 2024