“Iran, un viaggio. Un’esperienza di vita”, le fotografie di Sauro Bani in mostra a San Piero
SAN PIERO A SIEVE – E’ stata inaugurata a San Piero a Sieve, nell’oratorio davanti alla Pieve, una mostra fotografica molto bella e ricca di significato, oltreché attualissima. La mostra ha per titolo “Iran, un viaggio. Un’esperienza di vita” ed è formata da foto in grande formato scattate da Sauro Bani. Questa volta il presidente della Proloco sanpierina, anzichè organizzare iniziative di altri, ha voluto dare un contributo diretto. E spiega il senso di questa mostra fotografica dedicata all’Iran di oggi. “Non voglio certo addolcire il giudizio che le nostre democrazie danno della dittatura iraniana. Un regime dove le libertà viene negata, soprattutto alle donne. E le persone con le quali, in Iran, abbiamo avuto la possibilità di parlare, non sono per niente soddisfatte di questo stato e, sottovoce, te lo dicono apertamente”.
“Ricordo ancora lo stupore e l’incredulità di amici e parenti – continua Bani – quando con mio figlio Cosimo e il mio amico Stefano abbiamo deciso di partire per l’Iran. ‘Ma come? Ora, in questo momento?” hanno detto. Quasi che fuori dell’aeroporto di Teheran fossero ad aspettarci col coltello in mano per rapirci o per tagliarci la gola. Con determinazione ed un po’ di coraggio il primo ottobre 2022 siamo partiti ed il 18 dello stesso mese siamo rientrati a casa: incolumi”.
Cosa hanno visto e incontrato Sauro e i suoi amici, lo raccontano in primo luogo le foto esposte a San Piero. Ma Bani racconta anche a parole. “Cosa abbiamo visto? Certo in poco più di quindici giorni non si possono dare dei giudizi definitivi, farsi un’idea compiuta di un popolo, tuttavia ritengo importante con questa mostra fotografica, farvi partecipi dell’accoglienza che abbiamo ricevuto.
Partiti da Teheran abbiamo compiuto il classico giro delle città storiche (Com, Esfahan, Yazd, Kerman e Shiraz), cariche di testimonianze artistiche e religiose. Ci siamo poi spinti ad est di Kerman, nel deserto del Lut, dove d’estate è stata raggiunta la più alta temperatura mai registrata sulla terra, 70 gradi. Li abbiamo dormito con le tende in uno scenario affascinante, soli in mezzo a centinaia di kilometri di deserto.
Molte volte, nei momenti di difficoltà, le persone incontrate per la strada ci hanno offerto il loro aiuto disinteressato, senza chiedere nulla in cambio. Ci hanno accompagnati e guidati nelle visite alle moschee, ci hanno aiutato e pagato la ricarica del telefono, hanno acquistato per noi i biglietti del bus, ci hanno regalato la frutta del loro campo. Abbiamo incontrato persone, al di là del credo religioso, abituate all’accoglienza, a fraternizzare con l’altro, con lo straniero. Emerge qui la cultura di un popolo abituato da secoli al passaggio di merci e persone e quindi al confronto con gli altri. Infatti l’altopiano iraniano è disseminato di caravanserragli, ricoveri dove le carovane si fermavano per abbeverare i cammelli, per riposare e per scambiare le merci”.
Bani conclude. “Spero che tutto questo venga trasmesso dalle immagini ed attraverso queste si possa andare oltre gli stereotipi correnti. Frutto di una informazione parziale su tutto quanto rappresenta l’Iran per il mondo occidentale.”
E per approfondire giovedì 15 dicembre alle ore 21.00 si terrà all’Oratorio della Compagnia “Dialogo sull’Iran. Racconti di viaggio”, una serata dove verranno presentate testimonianze e riflessioni sul popolo persiano.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – dicembre 2022