La scomparsa di Andrea Aiazzi, imprenditore borghigiano
BORGO SAN LORENZO – E’ morto Andrea Aiazzi, noto imprenditore borghigiano. Aveva 57 anni ed è stato ucciso da un male incurabile e improvviso. Andrea, per i borghigiani, era il “figlio di Luigi Aiazzi”, ovvero di uno dei più importanti industriali del paese. Il patron del calzaturificio San Lorenzo, con lo stabilimento dapprima al Foro Boario poi, diventato “Samoa”, a La Torre Petrona. L’Aiazzi delle tante iniziative immobiliari e del “dono”di villa Pecori Giraldi al Comune di Borgo San Lorenzo.
Ma anche Andrea, figlio unico, ha saputo gestire con abilità l’ingente eredità del padre -il quale peraltro neppure lo aveva coinvolto nei propri affari-. Alla sua scomparsa dovette affrontare la difficile situazione della Samoa, con la crisi causata dalla perdita dei mercati dell’Est europeo dove Aiazzi aveva saputo coltivare ottimi rapporti commerciali. E aveva poi fatto scelte precise e diverse, abbandonando il settore manifatturiero e concentrandosi, insieme al suo braccio destro Massimo Boninsegni, nelle operazioni immobiliari e nella ricettività di lusso: l’Hotel Ripaverde di Borgo San Lorenzo, il Berchielli di Firenze, appartamenti extra-lusso in piazza della Signoria, residenze a Prato, i vasti capannoni alla Soterna (quelli di Trony, cooperativa di Legnaia, Seat, Penny Market, Mondo Convenienza).
Dell’estrema riservatezza avevo fatto un punto d’onore. Mai presente ad eventi mondani, non faceva vita pubblica, neppure negli eventi organizzati dagli amici imprenditori. Grande appassionato d’arte e di nautica, lascia due figli e la moglie Daniela.
Il funerale si celebrerà in forma privata, stante le restrizioni causate dall’emergenza sanitaria, e la famiglia annuncerà la celebrazione di una Messa in suo ricordo e suffragio, non appena ciò sarà consentito.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 maggio 2020