La Traversa e La Futa nell‘Alto Mugello, di Pier Carlo Tagliaferri
UN LIBRO SU S. JACOPO ALLA TRAVERSA
Il giorno 19 dello scorso mese di agosto 2012, di pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di S. Jacopo alla Traversa (Firenzuola), stracolma di gente, è stato presentato il volume (168 pagine), curato da Pier Carlo Tagliaferri, dal titolo La Traversa e La Futa nell‘Alto Mugello.
Nel libro (Editore Angelini, Imola) sono stati riportati, pressoché per intero, i chronicon tenuti dai parroci che si sono succeduti alla guida della parrocchia a partire dall’anno 1899, sino al 1989. Si tratta della registrazione manoscritta dei fatti ritenuti più importanti dagli estensori, accaduti nella microrealtà parrocchiale affidata alle loro cure spirituali, umane e sociali.
In una lettera al curatore, Mons. Loris Francesco Capovilla scrive, fra l’altro: – Capissero tutti che queste non sono pagine di cronaca. Sono la nostra storia.
Considerazione che abbondantemente compensa coloro che vi hanno lavorato con impegno e quelli che hanno profuso sostanze per la pubblicazione.
Oltre ai chronicon compaiono, nel libro, altri capitoli, i cui argomenti riguardano anche aspetti non solo di storia locale: nei folti boschi della Futa, v. g, e lontano dalle abitazioni, venne ad esercitarsi Gaetano Bresci insieme ad una ventina di giovani anarchici; e fu in virtù della sua abilità di freddo e preciso tiratore che il laniero di Coiano venne scelto per uccidere il re Umberto I a Monza, ritenuto responsabile di aver dato mano libera alla repressione del generale Bava Beccaris, che fece sparare a Milano sulla folla l’anno 1898.
Sempre a proposito della Futa e delle zone circostanti, nel volume si trovano alcune pagme che trattano delle operazioni di rimboschimento, di drenaggio e regolamentazione delle acque, attuate a partire dal 1890 per una politica mirata alla valorizzazione ed al rispetto dell’ambiente; vi furono occupati molti operai del comune di Firenzuola e le piante che si “produssero” nel vivaio locale trovarono destinazione in tutta Italia, persino a Trento.
Vi si tratta, ancora, delle importanti riforme del granduca Pietro Leopoldo, principe “illuminato”, il quale, attraverso la soppressione di monasteri affidati a commendatari, permise la costruzione, ad esempio, della chiesa di Traversa (decr. granduc. del 1786).
Un curioso e breve capitoletto riguarda il Sasso di Castro, dove, intorno al 1345, alcuni dei Bardi, ricca famiglia di banchieri fiorentini, venutisi a trovare in una situazione finanziaria particolarmente critica in seguito ad insolvenza, ad esempio, di Edoardo III d’Inghilterra, assoldarono abili falsificatori senesi che trovarono nascondiglio negli anfratti della Traversa e qui coniarono essenzialmente moneta spicciola, soprattutto “quattrini”, molto usati nel commercio al minuto.
Questi, in sintesi, sono alcuni degli aspetti trattati nel libro, che risulta essere documentato e scorrevole.
Il Filo, Ottobre 2012