Le Madonne di Giotto e l’itinerario giottesco. I commenti degli esperti d’arte
VICCHIO – E’ stato un giorno di festa ieri sabato 10 giugno per Vicchio e per l’Unione dei comuni del Mugello, per la prima volta nella storia un’opera di Giotto arriva nella sua terra natale per essere esposta al pubblico e per rappresentare il punto di partenza, dal Museo di Vicchio di Arte Sacra, dell’itinerario storico artistico “Nel Mugello sotto il cielo di Giotto” (articolo qui) nell’anniversario dei 750° dalla nascita, che fino al 29 ottobre porterà alla visione di due opere giovanili, la Madonna col Bambino di San Giorgio alla Costa, che dal Museo diocesano di S.Stefano al Ponte a Firenze approda al Museo Beato Angelico, e la Madonna col Bambino conservata nella Pieve di San Lorenzo nel centro storico di Borgo San Lorenzo, che faranno da preludio ad un itinerario alla scoperta delle opere trecentesche custodite nel Palazzo dei Vicari a Scarperia, nella Pieve di Sant’Agata a Scarperia, nel convento di Bosco ai Frati fino alla Chiesa di S.Maria Nascente a Crespino Sul Lamone, dove si trova la Madonna attribuita a Jacopo del Casentino, datata 1342.
La cerimonia inaugurale è stata alla presenza del sindaco di Vicchio Roberto Izzo, di Federico Ignesti assessore al Turismo per l’Unione dei comuni del Mugello e sindaco di Scarperia e San Piero, don Giuliano Landini priore di Vicchio, Alessandro Bicchi direttore dell’ufficio di Arte Sacra della Diocesi di Firenze, la D.ssa Maria Pia Zaccheddu in rappresentanza della Soprintendenza, il prof.Marco Pinelli dell’associazione STARE, ai quali si è unito nel corso della mattinata il presidente del Consiglio della Regione Toscana Eugenio Giani, oltre a numerosi altri intervenuti tra cui il sindaco di Dicomano Stefano Passiatore, Carlotta Tai assessore alla Cultura del comune di Vicchio, il prof. Bruno Santi, a cui si deve la scoperta della Madonna di Giotto della Pieve di Borgo e il presidente e numerosi soci dell’Associazione Terre di Giotto e del Beato Angelico e tante altre personalità del mondo della cultura.
L’Inno di Mameli, suonato dala Banda di Vicchio, è stata la colonna sonora dell’omaggio alla figura del grande innovatore della pittura, quale fu Giotto di Bondone, prima davanti alla statua realizzata da Italo Vagnetti 116 anni fa, nel centro del paese, poi al momento del taglio del nastro davanti al Museo di Arte Sacra, a suggello di un momento che sarà ricordato nella storia del comune mugellano. “E’ la prima volta che un’opera di Giotto – ha affermato il sindaco di Vicchio – viene nel nostro comune, si è avverato un sogno condiviso con don Giuliano e per questo il mio ringraziamento va al Cardinale Giuseppe Betori, al Dott. Pessina, al Capitano Lanfranco Disibio. La presenza di un’opera di Giotto conferisce un senso più importante alle celebrazioni e questo evento ripaga il nostro comune di qualche amarezza negli ultimi otto anni di amministrazione. L’evento di oggi e del Santo Padre (articolo qui) in visita strettamente privata a Barbiana sono un evento storico”.
“Oggi celebriamo il battesimo di Giotto – dice Alessandro Bicchi direttore dell’ufficio di Arte Sacra della Diocesi di Firenze – l’arte di Giotto è cristiana. E’ vissuto nella sua epoca ma era radicato nella cultura cristiana. La figura monumentale della Madonna che è Signora e Madre presenta il Bambino che è un piccolo uomo, indossa il mantello, Cristo è Dio, Uomo e Dio. Non si tratta di un’arte per decorare, attraverso le immagini e i colori si trasmette il messaggio della fede cristiana. Questa immagine è nata per la Chiesa, il Cardinale Betori è stato entusiasta del fatto che l’opera venisse prima esposta in Chiesa (articolo qui). Il museo è scrigno della nostra cultura che ha radici profonde ed è cristiana, tutto parla di questo , non solo della bellezza esterna ma di quella assoluta di Dio”.
“E’ una Madonna che esprime tutta la personalità di Giotto che deve aver avuto alle spalle indicazioni teologiche per come doveva essere l’impianto – ha affermato nel suo intervento la Maria Pia Zaccheddu della Soprintendenza – troviamo degli elementi naturalistici che non erano presenti negli artisti precedenti a Giotto, ancora non possiamo parlare di prospettiva, che arriverà nel Quattrocento, ma di una visione spaziale, volumetrica, una naturale regalità. Le pieghe del manto ricordano la Madonna di Ognissanti, dal 1919 conservata agli Uffizi. In Giotto volume, colore e luce sono tutt’uno. La Madonna è colta nella sua fisicità con una ricchezza di dettagli. A precederla invece la Madonna della Pieve di Borgo S. Lorenzo, realizzata alla fine del 1290, piccolo lacerto di un’opera più grande di cui rimane il braccio sinistro del Bambino che accarezza il volto mesto della Madonna che invece con la mano afferra l’indice”.
“La nostra associazione è stata sollecitata dall’Unione dei comuni – ha detto Marco Pinelli in rappresentanza di S.T.A.R.E. – per ancorare le opere di Giotto. Di cui abbiamo il privilegio di avere sul nostro territorio, con un itinerario dedicato ai giotteschi, un progetto che si è trasformato anche in un volume e poi prenderà vita attraverso una cartellonistica specifica, per legare ancora di più Giotto al suo territorio. Obiettivo è anche far conoscere i luoghi, le chiese, i musei, contribuire ala conoscenza di un patrimonio di fede, storia, che solo conoscendolo possiamo conservare. Tutto questo deve essere trasmesso a chi verrà dopo di noi. Nel progetto sono state coinvolte anche le scuole superiori del Mugello con l’attività di studio e formazione, avremmo così piccole guide che daranno il loro contributo, partendo dalle Madonne di Giotto”.
“Ci troviamo di fronte al centro della cultura che il Mugello esprime – ha detto Eugenio Giani Presidente del Consiglio della Regione Toscana – con Giotto la pittura diventa animazione della figura. E’ un grande caposcuola e segna un momento di rottura con quello che era prima di lui. E tutto questo nasce sul colle di Vespignano. Giotto e Brunelleschi, sono gli unici illustri sepolti in S.Maria del Fiore che vengono ricordati con le cerimonie ufficiali, Vicchio può essere orgogliosa”. Infine Giani ha annunciato per la fine dell’anno un convegno internazionale dedicato alla figura di Giotto. Alla conclusione della conferenza tutti ad ammirare la grande tavola con lo sfondo azzurro in parete a risaltare l’oro e la brillante tavolozza del giovane Giotto.
Sebastiana Gangemi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 giugno 2017