Le proposte del Psi mugellano per l’ospedale di Borgo San Lorenzo
BORGO SAN LORENZO – Nell’assemblea del PSI dedicata al futuro dell’ospedale del Mugello (articolo qui) sono state avanzate varie proposte.
Prima fra tutti la realizzazione di una “cittadella della salute” a Borgo San lorenzo, che ha per cardine la realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero “ove siano presenti tutte le professioni medico-specialistiche e le tecnologie necessarie, tale da garantire una sinergica interazione con i poli della stessa rete ospedaliera dell’area metropolitana fiorentina cercando di ottimizzare il reparto Ortopedia-Traumatologia perché divenga un’eccellenza del presidio (lo stesso presidente Rossi, nella sia visita a Borgo San Lorenzo del marzo 2014 sottolineò l’importanza del reparto di Ortopedia nel Mugello anche come funzione di alleggerimento del carico di utenza che ricade su Firenze)”.
Secondo tassello è “il mantenimento della struttura attuale, o di parte di essa, per contenervi una foresteria e tutti iservizi dell’Asl ubicati, al momento, in siti diversi nel paese di Borgo San Lorenzo (uffici amministrativi, SERT, riabilitazione,consultori, sede SdS, magazzino) con un notevole risparmio annuale dei canoni d’affitto circa 300 mila euro”. Insieme al vicino poliambulatorio di viale della Resistenza, ecco l’auspicata “cittadella della salute”. Ma il documento del PSI contiene anche proposte di intervento “indispensabili a breve termine”, in attesa del nuovo ospedale.
Così si chiede di intervenire per la messa a norma statica dell’attuale struttura e di attrezzare l’ospedale con:
a) la giusta dotazione di organico medico (occorrono altri 4 medici a Chirurgia, altri 2 o 3 medici a Ortopedia, almeno altri 2 radiologi per consentire regolarmente la costante turnazione h24)
b) la giusta dotazione di personale infermieristico, di personale di supporto (OSS), di personale tecnico di laboratorio;
c) il riassetto di Medicina Generale (chiesto già da più di dieci anni!) con una sezione di Medicina Sub-Intensiva (necessaria la modifica di due stanze) e la suddivisione del reparto in vari settori a diversa intensità di cura;
d) la dotazione di personale medico e infermieristico per l’attivazione in sicurezza del quinto letto in Rianimazione;
e) la giusta dotazione di personale professionale adeguato per il servizio di Oncologia già esistente;
f) la dotazione di strumenti indispensabili (una TAC, una risonanza magnetica…).
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 2 maggio 2016