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Le proposte di CGIL, CISL e UIL per lo sviluppo del Mugello
Pubblichiamo qui di seguito un documento diffuso dalle tre principali organizzazioni sindacali mugellane, dedicato allo sviluppo del Mugello. Si analizza la situazione economica, con accenti preoccupati, e si formula una lunga serie di proposte. Il documento è impegnativo nella lettura. Ma è opportuno riportarlo integralmente.
CGIL CISL UIL
Mugello / Alto Mugello
“PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL MUGELLO”
RIFLESSIONI E PROPOSTE PER UN PIANO STRATEGICO
Dal 1 gennaio 2015, pur con tutte le incertezze normative e le difficoltà economiche in essere, con l’approvazione dello Statuto e l’assegnazione delle deleghe, partirà l’esperienza della Città Metropolitana Fiorentina. Nella Toscana centrale la realtà metropolitana, più ampia di quella disegnata dalla Legge Del Rio, quella che si estende fino a Prato e Pistoia, è già vissuta nell’esperienza quotidiana di lavoratori, imprenditori, studenti, consumatori che si spostano, lavorano, studiano, acquistano dentro uno spazio di relazione che eccede i confini amministrativi dei comuni e delle provincie di residenza. Se questo spazio metropolitano è già un fenomeno reale, non è assolutamente scontato che la sua organizzazione sia razionale. L’esigenza di un governo metropolitano dovrebbe nascere da questo disallineamento, dalle sue inefficienze e diseconomie, non solo da necessità di risparmio.
In ogni caso l’esperienza scientifica internazionale evidenzia che in queste aree con più di un milione di abitanti, così come quella fiorentina, la produttività del lavoro è superiore a quella esterna, e si riescono ad accumulare investimenti produttivi, tecnologici ed infrastrutturali creatori di un circolo virtuoso. Il progetto delle città metropolitane, dovrebbe puntare a superare i ritardi e le difficoltà italiane, e quindi rispondere ad un preciso obiettivo: creare un eco-sistema favorevole allo sviluppo di attività e servizi ad elevato potenziale di innovazione in grado di essere attrattivo. La predisposizione del primo piano strategico della città metropolitana che si ritiene debba essere fortemente partecipato e condiviso, intrecciato e connesso alla nuova programmazione europea 2014 / 2020 dovrebbe possedere questa ambizione e darsi questo obiettivo.
Per riconoscere ad un bacino metropolitano le peculiarità di ambiente economico favorevole ed attrattivo sono indispensabili alcune caratteristiche che si possono sintetizzare nella esistenza di bacini di professionalità specializzata, nelle reti di fornitura e servizi in cui dividere il lavoro, in una società coesa, culturalmente dinamica ed aperta.
Decisivo, quindi, è il sistema educativo così come la densità istituzionale che non riguarda esclusivamente il sistema politico-amministrativo, ma tutto l’insieme di soggetti formali ed informali che regolano vita associata, cultura, relazioni industriali, integrazione sociale, assistenza e sistema sanitario.
Altro punto fondamentale è rappresentato dalla capacità di intrattenere collegamenti con il mondo esterno e quindi di costruire reti di relazioni con il mondo, linguaggi e culture per accedere alla globalità: infrastrutture materiali ed immateriali strategiche, ma anche imprese multinazionali o strutturalmente connesse ad esse, attrattività turistica specializzata….
Come impattano sul territorio interno del Mugello, una seconda cintura rispetto all’agglomerato urbano fiorentino, tutte queste problematiche; come fare per rilanciare la crescita e lo sviluppo del nostro territorio?
Il Rapporto economico tra i due censimenti (2001 – 2011) fatto predisporre dall’Unione montana dei Comuni del Mugello insieme alle Relazioni Statistiche predisposte dagli uffici della stessa Unione costituiscono elementi fondamentali di informazioni e conoscenze aggiornate del territorio.
Il Rapporto economico ci consegna un quadro diverso, almeno in parte, dall’immagine usuale. Se si osservano le dinamiche produttive ed i movimenti demografici nel lungo periodo si evidenziano alcune premesse di sfondo strutturale:
Nel periodo 2001 – 2011 l’occupazione nella zona mostra una crescita complessiva ragguardevole (+ 10%) nettamente maggiore sia di quella regionale che fiorentina; a questo contribuisce in maniera robusta il settore del commercio (outlet di Barberino), dei servizi ed il settore agricolo forestale.
Il comparto manifatturiero presenta risultati positivi nell’insieme della metalmeccanica, in quello del legno e del mobilio, mentre un cedimento particolarmente grave si ha nel settore pellettiero – calzaturiero. Discorso a parte la crisi strutturale, forse irreversibile, del settore delle costruzione e dell’edilizia in gran parte determinata dalla chiusura dei grandi cantieri pubblici e dalla crisi generale dell’edilizia. L’area, pur caratterizzata da un tessuto industriale carente di unità produttive grandi e medie, ha mostrato, almeno fino al 2011 una notevole capacità di resistenza, pur con la conferma delle posizioni di forte svantaggio dei comuni dell’Alto Mugello.
Una parte di questa resistenza all’incalzare della crisi, riguarda la diminuzione delle masse di valore aggiunto prodotte riconducibili, secondo l’analisi del rapporto, a contenimento dei prezzi medi, a riduzioni del costo del lavoro e per questo a significative perdite di produttività che si stanno scontando negli anni a noi più prossimi.
Nel periodo di riferimento l’aumento delle presenze turistiche è stato importante sia in termine numerico e di notti pernottate, con una presenza italiana che fa da traino ed una crescita forte nel settore extralberghiero.
Nel periodo 2001 – 2012 il territorio dell’Unione, al netto del calo demografico dei comuni montani, ha avuto una crescita demografica accentuata, del + 10,7% in parte per il fenomeno “fuga dalla città” in atto da tempo ed in parte per la componente migratoria.
Il periodo 2011/2012 sta determinando una frattura: le indagini e relazioni statistiche dell’Unione evidenziano come, a causa della profondità e pervasività della crisi, il saldo demografico negli anni 2012 – 2013 sia tornato negativo e come, sia sul versante occupazionale, dell’insediamento produttivo che dell’aumento delle povertà siamo in presenza di smottamenti che potrebbero produrre significativi arretramenti.
Questo pericolo rende necessaria l’attivazione di investimenti pubblici e privati in grado di innescare creazione rapida di posti di lavoro ed un miglioramento dei fattori esterni alla produzione.
D’altra parte con la fine delle risorse strettamente connesse alla realizzazione delle grandi opere infrastrutturali, con i tagli delle risorse pubbliche, l’esaurirsi dei proventi delle discariche, la costante diminuizione degli oneri di urbanizzazione, molti comuni hanno agito la leva fiscale per evitare lo smantellamento dei servizi, confermando, però, una generalizzata incapacità economica per investimenti pubblici, indispensabili a maggior ragione per un territorio strutturalmente debole.
Oggi si impone una grande riflessione sugli assetti istituzionali (il patto di stabilità, l’istituzione della città metropolitana, le nuove funzioni assunte dalla Regione connesse alla revisione del Titolo 5° della Costituzione), una visione d’insieme del territorio mugellano con le sue intersezioni con il polo metropolitano ed i territori limitrofi, la definizione di strategie e di scelte per delineare il futuro.
Cgil, Cisl, Uil del Mugello, con questa piattaforma territoriale, sottopongono alle Organizzazioni sociali, economiche, culturali ed alle Istituzioni locali la necessità di individuare un percorso, il più possibile unitario, finalizzato a definire un perimetro condiviso nel quale governi locali, associazioni del lavoro e delle imprese possano interagire e cooperare per realizzare quei progetti e quelle azioni utili a rilanciare lo sviluppo e la coesione sociale del nostro territorio.
L’insieme della Pubblica Amministrazione, compresa quella locale, dovrà necessariamente convivere con risorse scarse e, conseguentemente dovrà specializzare lo spettro della propria azione. Efficienza ed efficacia nella produzione di servizi e possibilità per i cittadini di partecipare e controllare dovrebbero essere i criteri del riassetto istituzionale del territorio; livelli amministrativi e gestionali di 2° livello non sempre favoriscono questo intreccio virtuoso. A parere delle scriventi la fusione tra i comuni di Scarperia e S. Piero a Sieve deve essere letta soltanto come il primo importante passo di un processo che conduca entro il termine degli attuali mandati ad ulteriori fusioni: si ritiene, infatti che la riflessione e le scelte sul dimensionamento ottimale del governo locale del Mugello non possa essere ulteriormente rinviata. Coloro che soffrirebbero di più sono gli abitanti dei comuni maggiormente sottodimensionati demograficamente a causa dell’impedimento a minimizzare i costi di funzionamento, ma anche, a causa della scarsità delle risorse, della sempre minor capacità di rispondere ai bisogni di famiglie ed imprese.
La stessa pratica della concertazione sui bilanci comunali e sulle politiche socio assistenziali presenta un evidente declino.
Per favorire, almeno in questa fase intermedia, questo processo di accrescimento dimensionale delle unità amministrative, si ritiene indispensabile dotare l’attuale Unione di ulteriori gestioni associate che disegnino non un altro livello amministrativo, ma un’efficace unità di gestione; senza potere di veto per nessuno e con la reale volontà di andare avanti con chi ci sta.
Le scriventi organizzazioni sindacali sottopongono ai propri interlocutori una serie di iniziative e di interventi da ampliare, precisare e condividere all’interno di un Piano strategico territoriale. Regione Toscana, Città Metropolitana,Unione Montana dei Comuni del Mugello, Società della salute ed organizzazioni sociali nell’ambito delle proprie prerogative e funzioni assumeranno le decisioni conseguenti.
Il territorio mugellano dovrebbe, quindi:
Il sistema pubblico con la Centrale del Latte e il Centro carne ha operato in modo efficace per sostenere il settore primario del Mugello, presidio e salvaguardia di un territorio unico ed attività economica importante che genera quasi il 20 % del Pil mugellano. Grande preoccupazione generano le vicende connesse alla Centrale del Latte, primario soggetto trasformatore del latte di qualità prodotto in Mugello, della quale i soci pubblici di maggioranza non possono non tenere conto nell’effettuare le proprie scelte.
Il soggetto pubblico con adeguate politiche può favorire la crescita del valore del lavoro agroindustriale aiutando l’apertura di mercati esteri al prodotto caseario (ancora troppo frammentato e poco attraente per i produttori di latte), alla carne ed insaccati anche di animali selvatici (maggior equilibrio per ungulati e cinghiali) e favorendo la creazione, insieme alla val di Sieve, Valdarno e Casentino, di una filiera corta bosco – legno – energia – edilizia.
Una corretta gestione del bosco, che eviti un eccessivo invecchiamento è il miglior sistema per favorire un adeguato assetto e manutenzione idrogeologico anche a valle, anche con un costante rapporto con l’Università, il CNR ed i dipartimenti di scienze forestali e selviculture. La Regione Toscana, con tutte le associazioni sindacali ed agroindustriali ha sottoscritto un accordo per favorire la nascita di un rilevante numero di piccole centrali di cogenerazione a biomasse boschive, scarti agrindustriali, pulitura reticolo idrogeologico. Le scriventi, come sostenuto nel convegno del 13 dicembre u.s. ritengono necessario, per una corretta gestione del bosco una campagna di taglio e rimboschimento, da effettuare nell’arco di in intervento più che decennale, che possa innestare la creazione di valore innovando la filiera a valle anche con l’utilizzo di legname da opera: rapporto con i distretti della camperistica e nautica, infissi di qualità, bioedilizia,….I bandi e le gare dei soggetti pubblici, anche nella realizzazione di edifici di pubblica utilità, edilizia pubblica e licenze, dovrebbero tenere nella massima considerazione questo profilo bioedilizio ed energetico anche al fine di favorire e determinare una riconversione e riallocazione degli assetti produttivi.
Indispensabile, a questo riguardo, la possibilità di costruire una nuova viabilità boschiva connessa ad una sentieristica sportiva e turistica rinnovata ed adeguata.
Il settore del turismo continua a rappresentare uno degli asset fondamentali per lo sviluppo territoriale mugellano: i centri storici, i borghi e le pievi, l’Autodromo, il campo da golf, il prossimo investimento su Cafaggiolo e quello in corso alla Fortezza di San Martino, la definizione della proprietà dell’invaso di Bilancino e la speriamo prossima assegnazione al Comune di Barberino, la qualità ambientale e la montagna rappresentano una risorsa da salvaguardare e valorizzare che dovrebbe essere considerata e ricondotta maggiormente a sistema. La realizzazione di investimenti sportivo ricettivi che nel rispetto della funzione di riserva d’acqua del lago ne valorizzino le potenzialità connesse agli sport d’acqua non invasivi (canoa, canottaggio,…) e agli sport che utilizzano vento, percorsi running, ciclo – bike e di passeggio su tutto il reticolo idrogeologico e montano dovrebbero essere progettati in una logica unitaria e messi rapidamente in cantiere
Un discorso a parte, ma non ultimo, riguarda il settore estrattivo, in modo particolare la pietra serena ed il distretto di Firenzuola: la crisi dell’edilizia, scelte imprenditoriali sbagliate, la concorrenza sui prezzi stanno portando la “pietra rinascimentale” fuori dal mercato. Non esistono imprese che producono redditività e che non usino strumenti di ammortizzatore sociale. Se si vuol provare a salvare valore professionale, industriale, di fascinazione non si può rimanere uguali a se stessi disperdendo un patrimonio umano ed industriale: ormai siamo prossimi ad un punto di non ritorno. Il rapporto con l’Università e la ricerca per recuperare credibilità e qualità, un prelievo di materiale sostenibile connesso all’innovazione del processo produttivo e ripristino ambientale riconoscendo a tutte le fasi la giusta remunerazione, la valorizzazione del marchio rinnovando e stringendo il disciplinare con relativa individuazione di sistemi premianti per imprese virtuose e penalizzanti e sanzionatori per le altre, una efficace campagna internazionale di promozione della “pietra del rinascimento” sono le uniche strade per provare a salvare il salvabile.
CGIL CISL UIL Mugello /Alto Mugello
Paolo Aglietti Marcello Brilli Paolo Materassi
Borgo San Lorenzo, 11 febbraio 2015
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, marzo 2015
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