This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.
- Home
- Archivio
- Iniziative
- Idee
- Nel territorio
- CHI SIAMO
- Dai lettori
- Annunci
- Le Aziende del Mugello
- Le rubriche degli esperti
Lo sdegno, il coraggio e la speranza. A fianco del popolo ucraino
“Non esiste un modo onorevole di uccidere, un modo gentile per distruggere, Non c’è niente di buono nella guerra, eccetto la sua fine.” Condivido pienamente le parole di Abraham Lincoln. Dopo due anni di pandemia mondiale ci siamo bruscamente svegliati con una parola che non avremmo mai voluto sentire così vicina: la parola guerra. A questa parola orribile, spaventosa, senza senso, questa piazza deve urlarne un’altra: speranza. La speranza ha due facce: lo sdegno e il coraggio.
Sdegno per la realtà che abbiamo davanti agli occhi: un’invasione inaccettabile, una gravissima violazione della sovranità di uno stato libero e democratico e dei più fondamentali valori europei. Le immagini che arrivano dall’Ucraina, ci riportano a momenti drammatici della nostra storia, dove a soffrire di più sono i più deboli, i civili, i bambini, che vediamo nonostante tutto sopravvivere nel loro quotidiano, sotto i bombardamenti. Sdegno per il dibattito sulle sanzioni economiche: le sanzioni verso la Russia devono avere lo stesso valore che diamo alla libertà. Molti si preoccupano delle sanzioni perché il costo in Italia sarebbe altissimo: ci sono momenti in cui la democrazia e la libertà devono essere difesi a qualunque costo: che prezzo daremmo alla libertà altrimenti? Se non siamo pronti a fare sacrifici economici, che credibilità pretendiamo di avere ora e in futuro? Come possiamo guardare i nostri figli negli occhi, sapendo che a poche ore da qui intere famiglie si sono divise, i padri a combattere, le madri e i figli in fuga.
Dopo lo sdegno, serve però il coraggio. Il coraggio di cambiare le cose, di costruire la pace inizia con il decidere da che parte stare: non servono grandi analisi o distinzioni. Tra la democrazia e i regimi dittatoriali noi continuiamo a scegliere la democrazia e i valori europei, perché anche se non perfetti e non sempre realizzati, sono i nostri valori, a cui non possiamo rinunciare. Il coraggio di costruire la pace deve venire dal basso, dalle città.
Qualche giorno fa è stata firmata dai Sindaci e dai vescovi delle città e delle diocesi sul Mediterraneo la Carta di Firenze: un impegno per il dialogo interreligioso, per la pace e la civile convivenza tra le popolazioni del Mediterraneo, e per la difesa della dignità dei migranti. Le città hanno il dovere di costruire la pace, la pace non si può delegare solo alle diplomazie, strumento essenziale, ma servono legami forti tra città, che insieme ribadiscono, come il Sindaco La Pira nel 1956 a Ginevra, che “nessuno ha il diritto di distruggerci”. Per questo devono nascere sempre più gemellaggi in Europa fondati sui diritti fondamentali. E vi parlo come sindaco di un comune che ha rotto un gemellaggio con un comune ungherese che condivideva la politica dei muri, del filo spinato e del respingimento dei migranti.
Dobbiamo essere al fianco del popolo ucraino, consapevoli che per la pace non bastano parole: bisogna agire, ora.
Adesso è il momento di stringerci insieme, di stringerci alle famiglie divise dalla guerra, di stringerci a chi ha perso un figlio, un padre, il lavoro, la propria casa. Adesso è il momento di organizzarci per aiutare concretamente le popolazioni colpite, con canali sicuri e efficaci; adesso è il momento di prepararsi in maniera coordinata, insieme alla Protezione Civile, Regione, Anci, all’accoglienza, come il Mugello fa da decenni, senza discriminazioni riguardo al colore della pelle o al paese di provenienza.
Paolo Omoboni
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 marzo 2022
A proposito dell'autore
“Patto sul latte”, Torselli e Giannelli (FdI): “Un primo passo per tutelare le aziende del territorio”
Mezzo Mugello resterà fuori dai fondi straordinari europei? L’allarme del sindaco Ignesti
Post collegati
Mettiamo qualche bastone tra le ruote alla guerra? Costruire la pace dipende anche da ognuno di noi
Passione, sacrificio, aiutarsi tra compagni: l’esempio di Sandro Vignini
Commissione d’inchiesta sull’alluvione, Tozzi (FdI) attacca i sindaci Pd del Mugello. Ed Omoboni ed Ignesti replicano
“Tutti gli utenti del Centro Piscine sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri?” Un intervento dell’ex-sindaco Omoboni
Cerca nel nostro sito
Calendario Eventi
Borgo, Officina Legna
Borgo, Film “FolleMente”
Borgo, Officina Legna
Firenzuola, Film “FolleMente”
Borgo, Concerto “Semplicemente Frida in Tour”
Borgo, Cineforum dell’Università dell’Età Libera
Borgo, Evento finale “Poesie nascoste”
Borgo Liberty Festival
Borgo, Officina Legna
Firenzuola, Serata Giochi
San Piero, Lettura sulle ginocchia per piccolissimi
Borgo, Incontri “Il Mugello in camicia nera – Dalla Marcia su Roma alla Guerra”
Firenzuola, Serata degli Scacchi
Gli articoli mese per mese