FIRENZUOLA – Morire per mancanza di segnaletica. E’ accaduto in Alto Mugello, nella zona intorno al nuovo casello autostradale Mugello Firenzuola, qualche tempo fa. E lo ha raccontato a “La Nazione” la moglie del deceduto Maria Luisa Sarandria: “”Chiamai l’ambulanza perché mio marito cardiopatico si era sentito male -, ma i soccorritori, per la mancanza di segnaletica, non sono riusciti a trovare la strada e si sono persi. L’ambulanza è arrivata al mio domicilio dopo un’ora e un quarto, e purtroppo mio marito è deceduto nonostante gli sforzi da me eseguiti, nel frattempo, per cercare di tenerlo in vita con manovre di rianimazione. Poi ci hanno provato i soccorritori, ma purtroppo tutto è stato vano”.
Sarandria non fa particolari polemiche e denunce, ma chiede che almeno adesso Autostrade per l’Italia mantenga gli impegni: perché il nuovo raccordo autostradale tra la strada regionale 65 della Futa e il casello in zona Poggiolino ha creato grandi difficoltà a chi abita in località “Bandite” e “Fossato”, una zona tra i comuni di Barberino di Mugello e di Firenzuola. La vecchia strada è stata chiusa, e il nuovo incrocio è messo in modo pericoloso e mal segnalato senza segnaletica. Così per trovare quelle case ci vuole il lanternino: non solo vi è stato il caso drammatico dell’ambulanza che si è persa, ma ogni giorno corrieri, amici dei residenti, visitatori, hanno grossi problemi a trovare la via giusta, peraltro non segnalata neppure da Google Maps. E ci sono reali pericoli, vista la velocità delle auto che escono dal casello, e la mancanza di corsie di rallentamento e di ingresso. Non solo, per raggiungere la fermata dei bus occorre percorrere a piedi il raccordo.
“Abbiamo scritto all’Osservatorio della Variante di Valico –dice la signora Sarandria-, ad Autostrade, al viceministro Nencini, all’assessore regionale ai trasporti Ceccarelli e ai sindaci di Barberino e di Firenzuola, per segnalare tutto quello che manca, per mettere in sicurezza quel tratto stradale. Quando accadde di mio marito vennero, si dissero dispiaciuti e promisero di intervenire. Ma sono passati due mesi e non si è sentito più nessuno”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 dicembre 2017