BORGO SAN LORENZO – Da centocinquanta anni il Mugello ha un servizio ospedaliero sul territorio. Prima nell’ex-monastero camaldolese di Luco di Mugello, poi, dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso, a Borgo San Lorenzo. Così ieri e oggi si è voluto celebrare questo anniversario, molto importante per la comunità mugellana. Centocinquanta anni di cure e di servizi, con tantissime persone protagoniste, dalle suore di Luco a un’infinità di medici e infermieri che si sono presi cura dei bisogni essenziali delle persone, e tantissimi mugellani che nella struttura ospedaliera locale si sono fatti curare, una storia lunga centocinquanta anni fatta di vita e di morte, di sofferenze, cure e guarigioni.
Così si è deciso di celebrare questo anniversario. E ieri, sabato 18 dicembre, all’auditorium del Giotto Ulivi si è parlato di passato e di presente di questo fondamentale servizio sanitario, davanti a una platea formata da addetti ai lavori, politici e amministratori, ma anche rappresentanti di associazioni e cittadini. E non è mancato un riferimento diretto, e un ringraziamento, per quello che essi hanno fatto nei confronti dell’ospedale durante il periodo della pandemia, visto che assommano a ben 410 mila euro le donazioni effettuate dalla comunità del Mugello – aziende, associazioni, cittadini -(articolo qui).

Il passato lo ha tratteggiato la professoressa Donatella Lippi, docente di storia della Medicina all’Università di Firenze, che ha tenuto una vera e propria lezione, molto bella, sulla nascita dell’”Ospedale di Mugello”. Intervento che ha a che fare anche col presente, perché la storia raccontata di oltre cent’anni di attività ospedaliera nel grande monastero camaldolese di Luco di Mugello, una struttura ricca di arte, ripropone o dovrebbe riproporre, a tutte le istituzioni pubbliche, la questione di un suo recupero che ne fermi il degrado, o peggio, la definitiva distruzione.

Hanno parlato di presente in particolare i rappresentanti dell’Azienda USL, a cominciare da Claudia Capanni, direttrice dell’ospedale del Mugello, che ha annunciato una nuova iniziativa per far conoscere meglio ciò che oggi l’ospedale del Mugello è. Da gennaio, per nove mesi, nella sala consiliare del Municipio d Borgo San Lorenzo si terranno delle presentazioni, che “Il Filo” trasmetterà in diretta Facebook, “per valorizzare -spiega la dottoressa Capanni- quello che c’è oggi in ospedale, proiettati a ciò che sarà l’ospedale futuro. Al di là dell’aspetto strutturale, l’ospedale è presente e opera tutti i giorni, ed è giusto conoscere quello che fa”. Capanni esclude un disegno di ridimensionamento dell’ospedale mugellano. “Impoverimento? – dice-. No ci sono problemi che non sono solo dell’ospedale del Mugello, ma sono di tutta la sanità regionale e nazionale, e l’ospedale di Borgo non ne è fuori da questo contesto, non essendo un’isola felice, e risente delle problematiche di livello più ampio. Ma tante attività sono progredite: non si sta dicendo che va tutto bene , ma nemmeno si può dire che va tutto male”.

Era annunciata anche la presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che però non è arrivato. Sarebbe stato interessante sentire dal massimo rappresentante regionale qualche buona notizia circa l’iter dei lavori da tempo annunciati e promessi di ristrutturazione e messa in sicurezza sismica dell’attuale struttura ospedaliera. Un investimento importante, per 36 milioni di euro, che però non è stato ancora avviato.
Ci hanno pensato comunque le istituzioni locali a ricordarlo. Il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni ha parlato di presente e di futuro: “Oggi – ha detto – occorre parlare delle cose belle che sono state fatte, in questo ospedale, nuovi ambulatori, tanti progetti importanti che vanno valorizzati. Pur senza nascondere le difficoltà. E ci sono due partite aperte per il futuro: a breve sarà approvato il progetto definitivo e quando saranno sbloccati i fondi a livello nazionale saremmo in grado di partire con la gara per l’investimento da 36 milioni. Nel frattempo occorre valorizzare la rete dei servizi territoriali, fare investimenti sul personale, valorizzare le relazioni, anche quelle umane, che sono caratteristiche fondamentali del nostro territorio”.
C’era anche il senatore mugellano Riccardo Nencini. Che lo ha sottolineato: “Qui non si tratta di salvare l’ospedale, ma piuttosto di potenziarlo e valorizzarlo, ora che ci sono anche i fondi per poterlo fare: il PNRR e l’emergenza pandemica che continua obbligano a rafforzare i presidi ospedalieri territoriali”.

Anche il nuovo direttore della Società della Salute Mugello Marco Brintazzoli sottolinea la centralità dell’ospedale del Mugello. “Per costruire servizi sanitari sul territorio che diano garanzie di efficacia e di continuità, avere la certezza di un presidio ospedaliero in loco è molto importante”.


Di futuro ha voluto parlare il dottor Fabrizio Bandini, presidente di CoreMugello onlus: “Il Mugello ha caratteristiche peculiari, a cominciare da una buona qualità delle relazioni, e -come sappiamo- passare dai singoli agli stormi fa la differenza, perché lo stormo sopravvive e il singolo muore rispetto al falco pellegrini. Dobbiamo sentirci dunque sempre più comunità e non solo servizio sanitario ma sistema sanitario; e il sistema è fatto di reti, di nodi e soprattutto di relazioni. Quindi laddove c’è una buona disponibilità di relazioni reciproche tra colleghi e cittadini è più facile fare rete- sistema, coagulando le forze su progetti che sono il futuro. La proposta di Core è quella di creare una fondazione che riunisca tutte le forze civiche ed economiche per sostenere il sistema Mugello che così potrà diventare come uno stormo”.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 dicembre 2021