Parliamo dell’ospedale del Mugello. “Molte chiacchiere pochi fatti”, dice Sandra Cerbai
BORGO SAN LORENZO – Il 2 febbraio ho avuto la piacevole sorpresa di leggere un articolo de “Il Filo” (articolo qui) che si preoccupava del futuro dell’ospedale del Mugello poiché, nel piano degli interventi previsti dalla ASL, il Mugello non viene citato.
Non è una novità. Neanche nel piano triennale del 2019, nonostante gli annunci, si trovavano lavori programmati per il nostro distretto ospedaliero e l’ho più volte denunciato con documenti alla mano.
Forse, avrei dovuto scrivere subito qualcosa, a seguito dell’articolo del 2 febbraio, ma ho voluto aspettare, sperando in qualche reazione che non fosse la solita mia.
Ed è stata un’attesa premiata, perché:
- c’è stato l’allarme lanciato dal Nursind, (il sindacato delle professioni infermieristiche), per denunciare le carenze strutturali del nostro Ospedale. (articolo qui)
- c’è poi stato l’articolo con cui il Dottor Vannini, dirigente del Pronto Soccorso, chiede interventi perché il personale è troppo ridotto (articolo qui)
- E c’è stata una reazione del vertice dell’ASL che ha sciorinato la solita lunga nota di lavori, ma con tutti verbi al futuro (articolo qui). Sono degli specialisti in merito.
- E, dulcis in fundo, c’è stata la reazione del sindaco di Borgo San Lorenzo. Vogliamo cominciare dalle sue dichiarazioni?:
“…dobbiamo lavorare tutti perché i nuovi tempi siano rispettati…”, dice.
Vegliare sul rispetto dei tempi era stato chiesto proprio a lui, il 4 maggio 2018, nel corso del consiglio dell’Unione di cui era presidente, quando i vertici ASL ci parlarono dei 30 milioni + 6 che, ci assicurarono, erano già stanziati e ci diedero un crono programma che vedeva il termine dei lavori di ampliamento e di messa in sicurezza antisismica, entro il 2021.
“…smettiamola di dire che i soldi non ci sono…”, dice.
Che i soldi ci siano o non ci siano è diventato il ritornello degli ultimi tre anni.
Evviva! Ci sono! Poi… puff, svaniti! Poi ancora evviva, questa volta ci sono davvero! Ma ancora… puff e così via.
“…ci sono e sono fondi rilevanti e significativi…”, dice.
Per ora c’è solo la certezza che, nella primavera2020, sono stati impegnati un po’ meno di 2 milioni in una gara d’appalto al massimo ribasso, vinta da una ditta di Aosta col compito di redigere il progetto definitivo ( che quindi prima non c’era).
“…occorre che le cose vadano avanti spedite, senza ulteriori ritardi e questo è il nostro impegno.” Conclude.
Questo è infatti l’impegno dovuto dalle Istituzioni locali e, in primis, dall’Unione dei Comuni che le raccoglie tutte, e dalla politica. Quanto ai ritardi è evidente che ne sono stati fatti passare tanti, fino ad ora.
E veniamo alle previsioni di lavoro di cui parla il vertice ASL.
Metteranno mano alla centralina tecnologica il prossimo maggio? Scusate il mio scetticismo, ma nessuna carta “canta” in merito, è un annuncio che si ripete inutilmente da tempo; già nel maggio ‘19 fu aperto un cantiere per i lavori propedeutici che dovevano partire dalla centralina tecnologica, però fu richiuso pochi mesi dopo, a fine estate ’19, molto prima dell’emergenza covid cui il Direttore Generale Asl avrebbe cercato di attribuire la responsabilità dell’interruzione.
E, infine, qualcuno mi aiuti a capire, perché può essere che la mia logica non sia perfetta: se è vero che arriveremo a completare la centralina e poi la palazzina prevista di fronte all’ingresso (di cui però non si parla più) e infine ad avere una ristrutturazione con ampliamento e messa a norma antisismica come ci era stato garantito, e che finalmente l’ospedale sarà a posto, con dotazione adeguata di strumenti tecnologici, personale infermieristico e medico adeguati, oltre che di impianto di riscaldamento e di climatizzazione, perché si fa adesso un intervento a parte, per climatizzare solo il reparto ostetricia?
E mi chiedo ancora: perché è stata messa una seconda Tac a radiologia? Per dirci che loro mantengono le promesse? La seconda tac doveva andare al PS che ne è sprovvisto perché, in caso di necessità, dovremo trasportare il paziente con la barella, per un bel tratto, passando anche davanti al bar, per andare a radiologia. Mah!
Forse sono io che non capisco?
E, allora, è per questo che la direttrice sanitaria, contattata più di una volta, si rifiuta di ricevermi? E che sono stata snobbata, poco cavallerescamente, dal direttore generale D.re Morello che non si è presentato ad un incontro fissato, facendosi sostituire da altri e adducendo la scusa che aveva un impegno improrogabile? Già, forse non capisco.
A presto!
Sandra Cerbai
Presidente del Comitato per la salvaguardia dell’Ospedale del Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 Febbraio 2021
Concordo pienamente
Come al solito
chiacchiere…..chiacchiere, bugie, pantomime (come quelle che, periodicamente fanno con l’ex ospedale di Luco o quelle con il Banti di Pratolino ad esempio) e arroganza.
Ecco quello a cui ci hanno abituato i nostri amministratori e dirigenti sanitari (loro diretta emanazione), da molto tempo a questa parte.
Ciò che invece proprio non capisco, è il perché i cittadini di questo territorio continuino a pagare dazio a questa parte politica (forse per i numerosi “favori” ricevuti nel corso di più di mezzo secolo??) che persevera nel prenderli per i fondelli e li tratta da poveri “peones”, proprio su una questione basilare come la salute pubblica.
Cos’è, paura che girando lo sguardo da qualche altra parte, si possano trovare (hai visto mai) amministratori più capaci e meno assoggettati al partito?
E per concludere, prima che qualcuno su questo sito mi dia del “fascistoide” o roba simile, sappiate che, prima della nausea, sono stato un elettore di quel partito fino a due anni fa.