Pd di Borgo San Lorenzo, ancora distanti le posizioni. La segreteria regionale sollecita unità. Ma non sarà facile
BORGO SAN LORENZO – Ancora una fumata nera. Ieri sera la segreteria regionale del Pd e quella metropolitana hanno incontrato di nuovo le due parti in conflitto a Borgo San Lorenzo. Da una parte c’erano Sandra Maggi e Giacomo Bagni, dall’altra Silvia Notaro e Antonio Margheri. Ad ascoltare e a invitare a una composizione unitaria, la segretaria del Pd metropolitano Monica Marini, sindaco di Pontassieve, e Nicola Perini, della segreteria regionale.
Non sono mancati i momenti di alta tensione, e al termine ognuno è rimasto sulle proprie posizioni.
Lo riconosce, anche Nicola Perini, al quale abbiamo chiesto un giudizio sulla situazione: “Sì, le posizioni sono rimaste abbastanza ferme – conferma il membro della segreteria regionale Pd con delega agli enti locali – . Ci sono queste due proposte, da una parte quella palesata
da un gruppo che chiede le primarie, e dall’altra la disponibilità da parte della maggioranza del partito borghigiano di fare all’altro gruppo delle proposte serie di compartecipazione alla competizione elettorale e alla gestione del partito. Mi auguro che nei prossimi giorni, prevalga quello che da parte nostra, abbiamo auspicato: il bisogno che il partito resti unito. Poi è evidente che c’è un’autonomia complessiva dei livelli comunali che noi rispettiamo. Noi non faremo forzature particolari, che lo Statuto peraltro non permette, perché la nostra concezione è quella di lasciare ai livelli comunali la loro autonomia. Quello che noi chiediamo è che siano fatti tutti gli sforzi per stare insieme, e che prevalga la volontà di operare insieme. Questo è un elemento di responsabilità collettiva che riguarda tutti e auspico ci sia consapevolezza dell’importanza della scelta.”
Perini però è consapevole delle difficoltà: “Mi auguro si trovi la strada comune – dice – però il clima è complicato. Credo che una composizione possa essere possibile, però ci vuole uno sforzo collettivo di tutti”.
Il responsabile regionale degli enti locali del Pd fa un’altra osservazione: “Certo è che le primarie in provincia di Firenze ad oggi non sono state indicate in nessun comune, e non è la scelta prioritaria che noi indichiamo.”
E aggiunge una notazione che sembra confutare la proposta del gruppo Timpanelli-Notaro-Margheri che vuole un accordo con la sinistra di “Borgo in Comune” accompagnato da una forte critica a questa giunta: “Noi come partito a livello provinciale – sottolinea Perini – rivendichiamo il fatto che nei nostri comuni, nei comuni della provincia di Firenze, vi sia stata un’azione di buon governo. Non è piaggeria, ma una convinzione vera dire che vi è stata una classe dirigente che ha ben governato. Noi non sentiamo il bisogno di palesare una discontinuità in nessun comune a guida PD. Evidentemente abbiamo l’esigenza di proporre elementi di novità, ma non partire da elementi di discontinuità. D’altro canto è evidente che nella fase che stiamo vivendo il cercare di recuperare una compartecipazione all’azione di governo, anche di forze che nella passata stagione, sono state in minoranza, questo è un tentativo che il partito ha l’obbligo di fare. Fermo restando che non deve e non può prevalere un giudizio sostanzialmente critico nei confronti dell’azione di governo. Per cui ben vengano gli allargamenti ad altre rappresentanze anche di liste civiche, come magari da altre parti sta succedendo, ma in un elemento di novità nella continuità. La classe dirigente che ha governato è una classe dirigente che va rispettata, non va emarginata, va rispettata, come vanno rispettati anche quei soggetti che in questa stagione si sono sentiti messi magari un po’ ai margini per motivi vari.”
A Perini chiediamo infine se i livelli superiori del Pd, metropolitano e regionale lasceranno il cerino nelle mani del circolo di Borgo San Lorenzo o in qualche modo interverranno. “No – risponde – , noi stiamo cercando di mettere in campo delle azioni. Dopo l’incontro di Borgo San Lorenzo, credo che la situazione sarà oggetto di riflessione lunedì prossimo, quando è fissato il Comitato regionale, ma non per forzare la mano. Anche se credo che si debba prevalentemente mantenere la responsabilità sul territorio: noi non possiamo arrivare in un comune e imporre una linea, credo che ci debbano essere delle decisioni, prese a maggioranza o meno, ma che dovrebbero essere prese dal territorio. Qualcosa nei prossimi giorni faremo, però lo faremo per cercare di aiutare a stare insieme, di fare sintesi tra sensibilità diverse e questa è una necessità che abbiamo, ma chiaramente va accompagnata e non imposta.”
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 Gennaio 2024