Per il 73^ festa della Repubblica. Consegnate le onoreficenze al Merito della Repubblica a tre mugellani
FIRENZE – Si sono svolte domenica 2 giugno le celebrazioni del 73° anniversario della Fondazione della Repubblica. I festeggiamenti hanno avuto inizio nella mattina in piazza Santissima Annunziata con l’Alzabandiera e la Deposizione della corona in onore ai Caduti, alla presenza del prefetto Laura Lega e del generale di divisione Pietro Tornabene, comandante dell’Istituto Geografico Militare. Quest’anno, per la prima volta, su invito del prefetto, il tradizionale messaggio del Capo dello Stato è stato letto da una studentessa della Scuola Media “Carducci” e da uno studente del Liceo Internazionale e delle Scienze Umane “Machiavelli” di Firenze.
Le celebrazioni sono proseguite nella serata, con una cerimonia in Prefettura, a Palazzo Medici Riccardi, alla quale hanno partecipato oltre cinquecento persone, aperta alla comunità fiorentina rappresentata in tutte le sue componenti: i sindaci del territorio, la Regione Toscana e la Città Metropolitana, i parlamentari, i vertici delle Magistrature, delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate, le autorità religiose, gli uffici statali periferici, le Università italiane e straniere presenti a Firenze, le Soprintendenze e i direttori dei musei, fondazioni ed enti culturali, i cavalieri del Lavoro, i consoli generali ed onorari, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali, gli ordini professionali, gli organi di stampa, il volontariato e gli enti gestori dell’accoglienza ai migranti. Era presente anche il ministro delle Finanze del Lussemburgo.
Nel corso della cerimonia sono state consegnate 25 Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana, tra cui due mugellani: Francesco Fiore e Carlo Landi di Borgo San Lorenzo e Paolo Poli di Scarperia e San Piero; le medaglie d’onore alla memoria di due ex deportati nei campi di prigionia tedeschi durante la seconda guerra mondiale e la medaglia d’oro al Merito Civile alla memoria della studentessa fiorentina Rossella Casini, distintasi per aver lottato contro la criminalità organizzata a prezzo della vita. Rossella, come ricorda la lapide che si trova sulla casa fiorentina dove viveva con i genitori, è stata “vittima dell’ndrangheta perché per amore infranse la regola criminale del silenzio”. La giovane, fidanzata con un coetaneo, la cui famiglia era legata alla criminalità organizzata calabrese, si trovò coinvolta in una faida tra clan rivali. Dopo aver tentato di convincere il compagno a troncare ogni rapporto e a testimoniare, lei stessa riferì ai magistrati quanto era venuta a conoscenza durante la relazione. Un gesto che le costò la vita: Rossella scomparve a Palmi il 22 febbraio 1981. Solo molti anni dopo si seppe che, divenuta ormai un pericolo per la criminalità, era stata sequestrata e uccisa, ma il suo corpo non è mai stato mai ritrovato. La sua forza, il suo coraggio e la sua determinazione trovano ora un riconoscimento ufficiale nella medaglia che il ministero dell’Interno ha concesso alla sua memoria.
Il prefetto Laura Lega ha voluto che fossero presenti anche persone che si sono distinte per azioni particolarmente pregevoli e quei cittadini che, con le loro azioni di solidarietà ed altruismo, rappresentano esempi virtuosi della nostra società e sono viva e concreta testimonianza di valori positivi.
Il prefetto ha voluto che partecipasse Alberto Franceschini, il diciassettenne fiorentino a cui il Presidente Mattarella ha conferito, lo scorso 23 febbraio, l’onorificenza di “Alfiere della Repubblica” per il suo impegno solidale a favore di associazioni di volontariato.
Era presente, inoltre, Davide Gandola, l’ispettore di Polizia ed esperto pallanuotista, che pochi giorni fa ha salvato la vita a un giovane che, nel tentativo di fuggire agli agenti, si era tuffato in Arno, rischiando di annegare. Sono intervenuti anche il primo dirigente Fabio Valerio Pocek e il vice questore aggiunto Emanuele Cavallo in rappresentanza di tutti i dirigenti e funzionari della Polizia di Stato di Firenze, per aver garantito la direzione e l’attività informativa che hanno consentito il regolare svolgimento di 2.175 servizi di ordine pubblico in provincia di Firenze, dal 2018 ad oggi.
Ha preso parte anche il maggiore Lanfranco Disibio, in qualità di comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze che ha svolto operazioni importanti per contrastare i fenomeni criminali nel settore di operatività e per la messa in sicurezza di opere d’arte in occasione degli eventi sismici che hanno interessato l’Italia centrale. Insieme a lui il luogotenente Sandro Papa, comandante della Stazione Carabinieri di Impruneta, che ha compiuto una brillante azione contro il commercio di sostanze stupefacenti, conclusasi con l’arresto dei trafficanti e il sequestro di otto chilogrammi di eroina. È intervenuto anche il tenente Raffaele Salustro, comandante del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Firenze, per le attività investigative che hanno permesso di individuare un sodalizio criminale dedito ai furti in abitazione. Non poteva mancare il maresciallo dei Carabinieri Giuseppe Giangrande, gravemente ferito durante lo svolgimento del suo dovere. Nel 2013, mentre era in servizio davanti a Palazzo Chigi, il militare rimase vittima di un attentato, riportando una paralisi permanente.
Infine, il compito di leggere il messaggio del Capo dello Stato è stato affidato a Francesco Galanti, lo studente fiorentino del Liceo Galileo che mesi fa ha scritto al Presidente Mattarella per manifestare il suo grande apprezzamento per la Carta Costituzionale e per i valori che esprime. La lettera ha colpito molto il Presidente che ha invitato il ragazzo e la sua classe al Quirinale per partecipare ad una cerimonia che ha coinvolto anche altri giovani provenienti da tutta Italia. A Francesco, che ha compiuto la maggiore età pochi giorni fa, il prefetto Lega ha regalato una copia della Costituzione Italiana, come dono ideale a tutti i diciottenni fiorentini che quest’anno hanno votato per la prima volta.
Al termine il prefetto ha espresso un sentito ringraziamento alla Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri, diretta dal luogotenente Ennio Robbio, che ha eseguito l’Inno di Mameli. Un grazie particolare al sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Cristiano Chiarot, e al maestro Claudio Marchetti, pianista dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, che ha suonato brani del repertorio operistico italiano.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 3 giugno 2019