Pianvallico story. Con tante ombre, e senza lieto fine
MUGELLO – C’era una volta una Società. C’era una volta un Comune, che poi si fonde con un altro Comune. C’era una volta un altro Comune. C’era una volta la Comunità Montana del Mugello, che poi cambia nome. C’era infine una Partecipata. C’era un ristorante. C’era una volta un Progetto. C’era …… appunto perché da diverso tempo ancora non c’è.
Mettetevi comodi perché la storia è lunga ma soprattutto travagliata. C’era una società privata di Pontassieve, la CEPA, che operava prevalentemente in Toscana nel settore delle costruzioni e realizzava interventi di edilizia residenziale, turistica, commerciale e industriale anche nell’ambito di programmi di recupero urbano. Vince una gara pubblica e diventa socio con il Comune di San Piero a Sieve della neo costituita Pianvallico S.r.l.. Il piano strategico della società partecipata, descitto sul loro sito internet, “è rivolta a promuovere e a contribuire allo sviluppo del territorio del Mugello mediante lo svolgimento di attività indicate dagli Enti Locali, necessarie per l’attuazione delle previsioni contenute nei loro strumenti di pianificazione e/o di programmazione urbanistica, commerciale, di sviluppo economico e sociale, di realizzazione di lavori pubblici ecc. ovvero mediante la produzione di beni e servizi, anche in forma associata, necessari o utili a perseguire qualsivoglia finalità o compito comunque d’istituto degli enti pubblici. In particolare la Pianvallico persegue gli obiettivi del ‘Progetto Direttore’ favorendo il potenziamento delle attività produttive attraverso la trasformazione, riorganizzazione e riqualificazione urbanistica delle aree, la promozione del territorio, la ricerca di nuove aziende da insediare, l’organizzazione di servizi per le aziende insediate”.
Fiutando l’affare entrano nella compagine altre tre realtà: il Comune di Scarperia, il Comune di Borgo San Lorenzo e l’Unione di Comuni (ex Comunità Montana del Mugello). Peccato, perché l’affare è durato poco, infatti il socio privato fallisce e invece di chiudere e limitare i danni la nostra fantastica macchina pubblica cosa fa? Decide di assorbirsi tutti gli oneri aumentando le quote, trasformando la società da Partecipata ad interamente Pubblica.
Così, e giusto per dare alcuni dati, nel 2014 il capitale sociale diventa interamente pubblico ed è di 200 mila euro così suddivisi:
- Unione montana dei Comuni del Mugello € 115.000
- Comune di Scarperia e San Piero € 70.000
- Comune di Borgo San Lorenzo € 15.000
Giustamente qualsiasi investitore avrebbe prima di tutto verificato i bilanci degli anni precedenti e vedere se valeva la pena entrare in questo fantastico business. Infatti, poiché il risultato economico degli ultimi anni era stato talmente fantastico:
- 2011 € 1.746
- 2012 € – 292.470
- 2013 € – 319.790
che gli investitori decisero che “non importava, tanto il bilancio lo risana Pantalone con i contributi dei cittadini”. Una domanda comunque ci si poteva fare: ma questa fantastica e profittevole Partecipata quanti dipendenti ha per accumulare così tanti debiti? La risposta è facile, è nei documenti ufficiali: aveva 6 dipendenti (uno solo amministrativo, gli altri dedicati alla ristorazione, due fissi e due a chiamata) e due amministratori. Ma cosa centra la Pianvallico con la ristorazione? Non mi sembra che una delle finalità della Pianvallico fosse la ristorazione.
Dalla sua costituzione la Pianvallico ha mantenuto fede al suo scopo realizzando, semore citando dal loro sito internet, “strutture di servizio alle aziende quali: una rete infrastrutturale telematica a fibre ottiche, un asilo nido, una sala riunioni telematica e una mensa self service con annesso bar. In collaborazione con la Comunità Montana Mugello, oggi Unione Montana dei Comuni del Mugello, è stato realizzato un edificio destinato ad incubatore di imprese (che ha anche un sito consultabile, www.innovareinmugello.it ) gestito dalla Pianvallico che, a conclusione del primo ciclo di insediamento ha raggiunto ottimi risultati. A margine dell’area produttiva è stato realizzato un centro sportivo d’iniziativa privata composto da palestra, piscina esterna ed interna, sale per il fitness. L’ipotesi progettuale originaria prevede altresì la realizzazione di una struttura ricettivo-turistica”.
Ma come, Pianvallico si è impegnata fino ad oggi e ha realizzato solo:
Un Asilo nido?
Una sala mensa Self Service con annesso bar (ristorante)?
Un edificio destinato ad incubatore di Imprese?
Un centro sportivo comprensivo di palestra, piscina e sale fitness, praticamente il “Borgonuovo”?
E anche una struttura ricettivo-turistica? (ma non c’è già quella dell’Unione dei Comuni a Borgo San Lorenzo?)
Ma di queste strutture chi ne sarebbe il beneficiario? Quali e quante di queste opere sono state realizzate nei territori dei soci? Quante hanno raggiunto l’obiettivo tanto ambizioso di “promuovere e contribuire allo sviluppo del territorio del Mugello”?
Giuste osservazioni, ma qualcuno potrebbe obiettare che il progetto più importante è quello di svolgere la meritoria attività di “Incubatore di Imprese”. Premesso che qualsiasi azienda volesse far parte del progetto, deve pagare, e neanche poco, per i servizi resi come spazi e le relative postazioni lavoro, sale riunioni, sale conferenze, fax, stampe e persino le pulizie, la realtà è che ad oggi l’Incubatore non ha ottenuto risultati così esaltanti se consideriamo che alla data risultano dal portale www.innovareinmugello.it ben 3 imprese insediate e 4 imprese che fanno parte dello storico.
La domanda sorge spontanea: non era più proficuo dare direttamente un contributo netto alle aziende piuttosto che sovvenzionare una Partecipata? Ma tante altre possono essere le domande che ci si potrebbe porre.
Come ad esempio se e in che modo la Pianvallico ha realizzato altri progetti per la riorganizzazione e riqualificazione urbanistica favorendo il potenziamento delle attività produttive. Ci ha provato a farlo. Voleva realizzare una bella Centrale a Biomasse. Ha preso un pezzo di terra, non tra San Piero a Sieve e Scarperia ma tra San Piero e Borgo, ha realizzato l’infrastruttura primaria, strade segnaletica, Centrale Elettrica e ben 6 aree per la realizzazione di capannoni e tra questi la famigerata Centrale di Biomasse. Poi per fortuna, grazie all’intervento di cittadine e comitati il progetto per la costruzione della centrale è naufragata, speriamo per sempre.
Altre domande ci si potrebbe porre. A chi ha giovato l’asilo realizzato per 21 ospiti visto che lo ha dovuto riscattare il Comune di San Piero a Sieve e Scarperia?
Quanti pasti ha fornito il fantastico Self Service? Qual è il suo bilancio visto che per 4 anni ha accumulato un disavanzo di circa 300 mila euro? Nel 2014 è stata attivata una procedura per l’affitto di ramno d’azienda e questo non è un segnale di una attività florida.
E la Palestra? Ne vogliamo parlare? E’ privata o pubblica? Oggi chi è il proprietario?
E la struttura ricettiva? Dove è allocata? Quanti turisti ha soddisfatto?
Ed infine la domanda più seria: ma a cosa serve la Pianvallico? A spendere soldi pubblici? A soddisfare poltrone?
Tutto quanto descritto accadeva ieri.
Ma oggi qual’è la situazione?
Oggi il Comune di Borgo San Lorenzo ha tentato di uscire da questa bella compagine che avrebbe dovuto portare sviluppo nel nostro territorio, mettendo in vendita le sue quote ma purtroppo non ha trovato acquirenti. Strano.
E per completare la storia e mette la ciliegina sulla torta c’è anche la notizia che l’incubatore non c’è più e neppure la mensa. Strano.
La realtà è che la poco lungimiranza dei nostri amministratori ha contribuito, e non poco, alla creazione dell’ennesima scatola vuota in grado di sperperare denaro pubblico che, va ricordato per correttezza, sono sempre contributi dei cittadini.
E’ possibile sperare che in futuro, speriamo prossimo, certe scelte siano fatte con maggiore attenzione?
Perché, come diceva il Belli, “Io so io e voi non contate un cazzo”.
Il Pelo nell’Uovo
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 giugno 2018