Piera Ballabio, la milanese che amava così tanto il Mugello
BORGO SAN LORENZO “Smettila di far la talebana…”, le diceva ridendo suo marito Amos, quando Piera si accalorava nel raccontare una delle sue tante battaglie ambientaliste.
Non era talebana, era appassionata all’inverosimile. Ed era questo che la distingueva. E’ già stato fatto notare: amava la terra del Mugello, così tanto, spesso molto di più di chi ci è nato e vive da sempre. E questo amore lo metteva soprattutto verso l’ambiente, il paesaggio, il patrimonio naturale. Con un approccio quasi assoluto, che tante volte l’ha portata a scontrarsi duramente con coloro che a suo giudizio si muovevano con altre logiche.

Elezioni 2009, Piera Ballabio candidata sindaco per le liste civiche Libero Mugello e Per Borgo, insieme a Carlo Incagli e Paolo Beatini

In piazza Garibaldi a Borgo San Lorenzo, durante la manifestazione di apertura della campagna elettorale 2009
Difficile ricordarle tutte, le battaglie che l’hanno vista protagonista e in prima fila, sempre. Fosse il consiglio comunale, dove c’è stata dieci anni, e la seconda volta come capogruppo e candidata sindaco per le liste civiche “Libero Mugello” e “Per Borgo”, fosse Legambiente o adesso Italia Nostra, Piera Ballabio si faceva sempre sentire: acqua e rifiuti, le contestate scelte urbanistiche, tanti allarmi sulla cementificazione, la centrale a biomasse di Petrona, l’alta velocità, madre di tutte le battaglie, ed ora l’impianto eolico sul Giogo di Villore. Ci metteva intelligenza e determinazione, in modo martellante. E tutti, anche coloro che non ne condividevano i singoli obiettivi, non potevano non riconoscerne la passione e il cuore.
Già, il cuore. Perché Piera era persona che sapeva amare e che ci metteva un cuore grande. Piera era dolce, con la sua famiglia, il marito Amos, il figlio Emilio e la nuora Annamaria, con suo fratello, con la mamma Doralice, che accompagnava a Messa in pieve la domenica e ci giocava infinite partite a carte, e con i suoi tanti amici, marradesi e borghigiani. Dolce anche con i suoi gatti, con i suoi fiori, nella casa in cui viveva a Panicaglia.
L’amore verso il Mugello era così a tutto tondo: non soltanto con la politica e le battaglie ambientaliste, ma anche con la sua attività professionale, quale responsabile dell’ufficio turismo della Comunità/Unione montana. Nella promozione turistica della zona metteva la solita passione assillante, costante, decisa. Con un taglio molto milanese, di grande efficienza, e con sempre nuove iniziative, per far conoscere le bellezze della nostra zona.
Proprio nel giorno della morte di Piera è apparso sul Corriere della Sera un articolo di Massimo Gramellini che prende spunto dalla vicenda di un vecchio professore che gli allievi hanno trovato e del quale si son presi cura. Finisce così: “Ma la meravigliosa storia del professor Gastaldi e dei suoi eterni allievi ci ricorda che noi riusciamo a lasciare un segno nella vita degli altri solo quando siamo trasfigurati da una passione. Quando cioè quello che facciamo ci fa battere forte il cuore”.
A Piera il cuore batteva forte, con passione. La sua vita, pur breve, non è stata spesa invano. E dobbiamo essergliene grati.
Paolo Guidotti (foto Marta Magherini)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 marzo 2023
Qui il ricordo di tanti mugellani che l’hanno conosciuta e le hanno voluto bene.
Veramente dispiaciuta di questa notizia invio le mie condoglianze al figlio e marito e suoi parenti ed amici. Una figura dirigenziale con la quale ho condiviso opinioni, idee e pareri a tutto campo, sempre in armonia professionalità e amicizia. Ciao Piera, la mia preghiera ti accopagni sui prati verdi del cielo. Paola Cavini
Grazie Paolo per questo delicato ricordo della Piera in “Piera Ballabio, la milanese che amava così tanto il Mugello. E’LEI. Credo che leggerlo le avrebbe fatto molto piacere
Delia
Mi dispiace tantissimo anche se non la conoscevo… ma quanto muore un politico per bene che fa il bene della gente…. muore una parte di me… ce ne sono pochi di politici che fanno il bene delle persone Vere.