Pokemon Go, nel Mugello è già mania, decine i giocatori attivi
MUGELLO – Li vedi con il cellulare per vie e per piazze, nei parchi, sui bastioni, lungo Sieve. In gruppi o in solitaria davanti a luoghi storici come Villa Pecori Giraldi, o istituzionali, come il Municipio o la sede dell’Unione dei comuni. Sono i giovani e non più giovani, ragazzi e ragazze, che si cimentano nell’ultima moda virtuale diventata un fenomeno planetario: l’applicazione per smartphone e tablet “Pokemon Go” che permette di catturare, grazie alla modalità del gioco che funziona tramite la realtà aumentata e la geolocalizzazione GPS, le creaturine immaginarie in contesti reali, visti attraverso la telecamera del proprio apparecchio digitale.
I giocatori attivi sono tantissimi, di tutte le età, sia maschi che femmine, di qualsiasi background sociale. “Difficile sapere quale sia il numero preciso di giocatori a Borgo – dice Stefano Innocenti, uno dei primi nella vallata a scaricare il gioco – ancora più in tutto il Mugello. Quando si raggiunge il livello 5 viene chiesto di appartenere ad una squadra. Quindi, basandosi su questo, so per certo che solo a Borgo ci sono almeno 30 giocatori accaniti”. Ogni ora si registrano “nuovi allenatori”, sfruttando non solo il gioco per divertimento, ma anche per fare un po’ di attività all’aperto. Infatti una delle richieste dell’applicazione è quella di fare a piedi diversi km sia per scovare Pokemon sia per sbloccare particolari opzioni di gioco, come quella di far schiudere le uova.
“Le palestre (dove si possono allenare Pokemon, ndr) a Borgo – racconta Innocenti – sono cinque: una in piazza Dante, una alle scuole elementari in via Da Vinci, una nei pressi di Tabacchi ’92, una al Centro Giovanile del Mugello e l’altra in zona ex Villa Vip. Mentre i Pokestop, punti dove si possono raccogliere oggetti come pokeball, pozioni, megaball e altri classici del gioco Pokemon, sono principalmente in centro: alla statua di Fido, una esattamente davanti al comune, alla Pieve e ben 3 alla rotonda del Santissimo Crocifisso, una è alle Poste e un’altra a Villa Pecori, una alla Stazione e una al Caffè 90. I Pokemon si possono trovare ovunque, ma sicuramente la concentrazione aumenta nei luoghi dove ci sono maggiori accessi, come ai giardini, al parcheggio della Coop o all’Outlet di Barberino. Al ‘ponticino’ davanti al CRS, è probabile trovare qualche Pokemon d’acqua”.
E con la moda arrivano anche le polemiche e si accende anche in Mugello il dibattito sui presunti rischi del gioco per la privacy e la sicurezza sulle strade, in quanto i giocatori si possono trovare l’un l’altro tramite il GPS e, per guardare lo schermo mentre si cammina, si corre il rischio di perdere il senso di quanto ci accade attorno.
Nel mondo è già accaduto di tutto: a Darwin in Australia una stazione di polizia è stata invasa da frotte di “allenatori” da quando le mappe Nintendo hanno trasformato l’edificio in un punto di attrattiva per giocatori; nel Wyoming una 19enne ha trovato, camminando lungo un fiume, un cadavere; nel Missouri un quartetto di malviventi ha sfruttato il gioco per localizzare potenziali vittime e rapinarle in tranquillità; due neozelandesi hanno, in barba ai limiti geografici reali, affittato un kayak per “conquistare una palestra” che era in mezzo all’oceano; la stessa seria e autorevole NASA ha ufficialmente (sì, proprio ufficialmente) confermato che si può acchiappare con l’app anche Pokemon nello spazio. Rischi e situazioni estreme a parte, non vi è dubbio che Pokemon Go sia, anche in Mugello il gioco del momento, sempre più diffuso, divertente, appassionante, sicuramente originale.
Massimo Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 luglio 2016