Porta a porta a Scarperia e San Piero, il sindaco lo presenta
SCARPERIA E SAN PIERO – Così anche a Scarperia e San Piero, ad ottobre, arriverà la rivoluzione della raccolta dei rifiuti “porta a porta”. Di recente il via libera definitivo, anche se, nota il sindaco Federico Ignesti, “il porta a porta doveva già essere avviato da diversi anni, ma l’allungamento dei tempi della gara e aspetti burocratici hanno ritardato fino ad ora”.
Ignesti lo ammette: “Rinunciare al servizio di raccolta tramite cassonetto dispiace. Perché il sistema adottato fino ad ora è sicuramente più economico e più comodo. Più economico, perché movimentare un unico camion per la raccolta, rispetto ai più numerosi mezzi necessari per il porta a porta, è ben diverso. E anche più comodo per i cittadini, per la possibilità di lasciare i propri rifiuti ad ogni ora del giorno. Ma purtroppo, anche per la pigrizia e il poco senso civico di alcuni cittadini, occorre adottare misure coercitive, con un metodo che obblighi le persone a fare la raccolta differenziata. Cosa che finora non è stata fatta dalla maggioranza, visto che il 38% di rifiuti raccolti in modo differenziato, è quota troppo bassa. Così siamo costretti a cambiare metodo”.
Il porta a porta avrà anche altri vantaggi, nota il sindaco: “Potremo ottenere una migliore qualità del rifiuto differenziato, più redditizio sul mercato, e ciò potrà portare introiti che calmiereranno i costi. Del resto questo sistema già lo si fa in altre zone, e si ottengono percentuali importanti, soprattutto con il payit”.
“Nel nostro comune abbiamo scelto questo sistema perché è più puntuale e più equo rispetto al metodo prescelto da altri comuni vicini. Col codice a barre ogni utenza pagherà in base a quanto conferito. Fa pagare il dovuto a chi opera in modo corretto, e non mi sembra giusto trattare tutti, corretti e scorretti, allo stesso modo. Un metodo, il nostro, con il quale successivamente potremo giungere anche al pesaggio dei rifiuti”.
Ignesti ha un altro rilievo critico rispetto al sistema scelto da Barberino, Vaglia e Vicchio: “Il payit consente di superare la quota del 90% di differenziato, il 20% in più rispetto al 70% previsto per il sistema Pap: e questo ha anche un risvolto economico importante”.
Perché, dice Ignesti, se è vero che ora c’è un aumento, “i costi potranno essere calmierate in prospettiva. Meno rifiuti si manderanno in discarica, più si risparmierà. Tanto più che le discariche vicine sono esaurite, e portare i rifiuti a Peccioli o Terranuova Bracciolini, ha visto aumenti di costo a 180 euro la tonnellata, rispetto ai 130 euro che spendevamo quando si portavano a Montespertoli”.
“E comunque –aggiunge Ignesti- il ciclo va chiuso. Una parte di rifiuti indifferenziati ci sarà comunque. E gli aumenti di costo sono dovuti anche alla mancanza del termovalorizzatore che già doveva esser stato realizzato nell’area fiorentina”.
Il sindaco conclude: “Col porta a porta cambieranno le abitudini. Saremo meno liberi, perché è più coercitivo. Ma mi auguro che si possa trovare un giusto compromesso”.
E comunque son previste anche agevolazioni, riduzioni sulla tariffa, per incentivare le buone pratiche e l’abitudine al recupero e al riciclaggio. Scarperia e San Piero ne ha previste molte. Ne parleremo diffusamente nel prossimo articolo.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 aprile 2018
Finalmente il porta a porta! Alleluia!
Certo, però, che un’osservazioncina scevra da implicazioni e vantaggi solo economici di questa scelta la si poteva anche fare!!
Magari, chessò sull’importanza del preservare, in questo modo, anche ambiente e salute.
Ma forse questo era scontato………