Proposte “energetiche” per un Mugello rinnovabile ed autonomo
MUGELLO – Questo documento è stato elaborato dal Laboratorio Ambientale Mugello a cura Piero Mazzini, Anna Lupi e Giacomo Tagliaferri (e la preziosa collaborazione di Margherita Mansuino). Il Laboratorio nasce dall’idea di migliorare l’ambiente in cui viviamo cercando di interfacciarsi con la popolazione e con gli amministratori e
- Non ha finalità di lucro
- Non è partitico pur facendo politica intesa come governo del territorio
- È aperto a chiunque ne voglia far parte mettendo a disposizione competenze e tempo
- Si occupa di temi “ambientali” nell’accezione più ampia del termine: energia, rifiuti, qualità aria, inquinamento, verde, istruzione ed educazione…
- Si relaziona con le amministrazioni locali, attraverso accordi di collaborazione, proponendo idee e soluzioni dopo aver studiato ed analizzato i temi considerati
- Si pone degli obiettivi a breve, medio e lungo termine: adesione al centro rifiuti zero con l’appoggio di Rossano Ercolini, censimento scarichi, valutazione del passaggio ad energie rinnovabili, censimento del verde e nuove piantagioni, manutenzione territorio, ricerca di finanziamenti, coinvolgimento scuole, associazioni e popolazione…
- Comunica i risultati attraverso canali di informazione pubblici e di facile accesso: social, newsletters, radio, sito amministrazioni, giornali locali, (attraverso report, video, interviste)
- Deve essere un’esperienza riproducibile
- Mette a disposizione indirizzi e links per ricevere commenti, proposte, idee…
Quello che segue è il primo di alcuni articoli inerenti temi di grande interesse da portare alla conoscenza dei cittadini mugellani.
La disponibilità di energia da fonti rinnovabili è estremamente importante in questo momento di transizione per raggiungere la decarbonizzazione, prevista dalla Unione Europea per il 2050. Anche alla luce dei cambiamenti climatici in atto ed alle loro aggressive e pesanti conseguenze le scelte energetiche odierne avranno ripercussioni sul futuro nostro e delle generazioni a venire.
Il progressivo aumento di richiesta di energia elettrica, a causa dell’elettrificazione di settori tradizionalmente dipendenti dalle fonti fossili come i trasporti ed il riscaldamento e la contemporanea chiusura delle centrali più inquinanti e pericolose come quelle a carbone e quelle nucleari, potrebbe infatti portare al collasso della rete elettrica con conseguenti blackout prolungati.
Inoltre situazioni geopolitiche come quella odierna, guerra in Ucraina, possono sconvolgere in pochi giorni gli assetti di intere nazioni e continenti. La dipendenza dalle fonti fossili ci lega e ci obbliga ad obbedire e sottostare a chi ci fornisce tali materie per non sconvolgere l’economia e di conseguenza la vita stessa di tutti noi.
I governi dei Paesi dell’Europa centro-settentrionale, come Svizzera, Austria e Germania, hanno già avvertito i cittadini di mettere in casa scorte di cibo a lunga conservazione, acqua ed altri generi di prima necessità in previsione di possibili lunghi blackout. Il sovraccarico delle centrali a turbogas, da cui l’Italia dipende fortemente, porterà inoltre ad un incremento dei consumi di metano, da cui siamo ampiamente dipendenti dall’estero, e quindi del suo costo, aggravando ancora di più le emissioni climalteranti.
Nell’immediato si avrà perciò un consistente aumento dei costi dell’energia, di cui stiamo già avendo esperienza, con le conseguenti difficoltà per le famiglie, ma anche e soprattutto per le imprese, in particolare quelle piccole e medie tipiche del tessuto produttivo della Toscana e del Mugello. Anche le amministrazioni avranno sempre maggiori problemi, come si è visto recentemente con l’appello dei sindaci toscani per l’insostenibile costo per mantenere aperte le piscine.
Per suggerire delle possibili alternative questo documento prende spunto dal Piano Strutturale Intercomunale del Mugello, adottato dai comuni facenti parte dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello, in particolare dall’allegato C: Aspetti Energetici del Territorio elaborato da iBioNet srl, una spin-off dell’Università di Firenze.
Partendo da questi dati si è cercato di sintetizzarne i risultati e di fare nuove proposte, anche alla luce delle nuove opportunità aperte dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
L’intento è quello di coinvolgere tutta la cittadinanza, compresi Enti Pubblici, aziende e associazioni in un percorso comune e condiviso verso una reale e possibile svolta.
Guardando sul sito del JRC “Centro di Ricerche Europeo”, la distribuzione delle centrali elettriche nel centro-nord Italia si vede che il Mugello, come tutto il nord-est della Toscana, siano praticamente privi di centrali elettriche significative. https://energy-industry-geolab.jrc.ec.europa.eu/
La più vicina è quella idroelettrica di Suviana, peraltro in Emilia-Romagna, da soli 27 MW e utilizzata prevalentemente come accumulo insieme al soprastante bacino del Brasimone. Le grandi centrali più vicine, a parte qualche altro piccolo bacino idroelettrico in provincia di Pistoia e di Lucca, sono quelle di La Spezia (a carbone) e di Santa Barbara (AR), inizialmente a lignite, poi convertita a gasolio e più recentemente a metano. Cosa vuol dire questo? Che la nostra energia elettrica proviene quasi esclusivamente da fonti fossili, anche molto inquinanti, e, soprattutto, che in caso di scarsità di energia elettrica e rischio di blackout generalizzato, come quasi certamente avverrà il prossimo inverno, noi saremo i primi ad essere staccati dalla rete.
Eppure il Mugello si trova in una posizione privilegiata per effettuare la Transizione Ecologica stabilita dai piani europei e nazionali. Questa zona è infatti composta da centri abitati relativamente piccoli, numerose frazioni e case isolate, con ampie zone del territorio coperte da boschi e una densità di popolazione inferiore alla media toscana e nazionale; per i comuni dell’Alto Mugello è addirittura simile a quella della Scandinavia, la più bassa in Europa. L’economia è di tipo misto, caratterizzata da agricoltura e allevamento, entrambi in generale di qualità, ma anche ricca di PMI (Piccole e Medie Industrie). Quest’ultime sono maggiormente sensibili ai costi e alla disponibilità di energia, ma anche più disponibili e rapide rispetto alle grandi imprese nell’effettuare cambiamenti del proprio assetto, anche energetico. Il Mugello potrebbe quindi diventare un modello a livello nazionale, e non solo, su come realizzare tale transizione e di come utilizzare le risorse del PNNR.
Dal sopra citato rapporto elaborato di iBioNet, risulta che il potenziale energetico da rinnovabili del Mugello, sommando i contributi di tutti i comuni dell’Unione, ammonta ad un totale di 714 GWh/anno, cioè il 272% del consumo di energia elettrica, che risulta essere di 262 GWh/anno. Considerando che in generale l’energia elettrica è circa 1/3 dell’energia primaria totale consumata, si capisce che con un relativamente modesto contributo di risparmio energetico nel Mugello è possibile una completa transizione ad energie rinnovabili, includendo anche quei settori attualmente quasi totalmente dipendenti dai combustibili fossili, come i trasporti e la climatizzazione degli edifici. Inoltre questo può essere realizzato con risorse interamente presenti nel territorio, senza contributi esterni, svincolandoci così dalla dipendenza dall’estero e dagli aumenti dei costi.
Andando ad analizzare in dettaglio i contributi delle varie fonti energetiche lo studio evidenzia che il maggior contributo percentuale viene dall’eolico e il restante 30-40% dalle altre fonti: solare, biomasse legnose, biogas, geotermico e micro idrico (fig. 1). Tale contributo è percentualmente ancora maggiore se consideriamo solo l’energia elettrica (fig. 2).
Nei prossimi articoli, che verranno pubblicati su questa testata, andremo ad analizzare le criticità ed i vantaggi di ciascuna fonte, e successivamente a presentare alcune idee per possibili progetti immediatamente realizzabili anche con l’aiuto dei fondi in arrivo dal PNRR.
Piero Mazzini, Anna Lupi e Giacomo Tagliaferri e Margherita Mansuino
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 maggio 2022
Si SI SI SI e ancora si alla produzione di energia con l’eolico , basta uscire
da farsi delle seghe mentali e procedere ad una programmazione logica e sensata
le posizioni opportune non ci mancano ,io credo che nel Mugello si dovrebbe costituire un consorzio fra tutti i comuni e dare il via ad un modus operando
Ma qui arriva il problema, esiste una volontà politica in grado di organizzare
il tutto ? , non ci facciamo inlusioni come sempre i nostri politici non ne faranno di nulla .
LORENZONE DELLA GRATELLA
E’ evidente che i politici non si muovono se corrono il rischio di trovarsi contro associazioni, comitati e Sovrintendenze. Finchè non toccheremo con mano il problema (cioè il prossimo inverno, quando il gas sarà razionato), nulla si muoverà.