Quella palestra in mezzo ai quartieri residenziali a Borgo San Lorenzo…
BORGO SAN LORENZO – Ora che è praticamente completata, non si può certo dar del tutto torto alle perplessità ed anche alle proteste dei residenti di via Benedetto Croce e via Quasimodo a Borgo. Quella palestra-pallone, alta più delle abitazioni, e vicinissima alla zona residenziale non è effettivamente di poco impatto.
D’altronde era un impianto a lungo atteso, e per molti aspetti controverso. Come si sa la pratica sportiva della ginnastica artistica, molto vivace a Borgo San Lorenzo grazie all’attività dell’Artistica Mugello, utilizza da molti anni l’ex-capannone del calzaturificio San Lorenzo al Foro Boario. Un utilizzo improprio, o meglio, una concessione impropria, quella del comune di Borgo San Lorenzo, perché la struttura è stata acquistata dal comune con fondi regionali finalizzati alla realizzazione di un mercato coperto. E invece dei prodotti agricoli gli amministratori comunali borghigiani hanno fatto collocare le attrezzature ginniche. Con la prospettiva di trovare poi un’altra soluzione. Gli anni sono passati, le promesse fatte ai dirigenti dell’Artistica pure, ed anche la prospettiva di costruire l’impianto con fondi dell’alta velocità (visto che il comune di Borgo di contributi ne ha persi parecchi, qualche milione di euro…) sono sfumate.
Alla fine si è deciso di costruire altrove, accanto al Romanelli. E un po’ di soldi son saltati fuori, 120 mila euro di contributi regionali, gli altri messi dal comune, per un totale di 420 mila euro.
Ma quando il cantiere, tra via Quasimodo e il retro di via Benedetto Croce, alla fine è stato aperto, e dopo molti anni di attesa in tutta fretta –per il rischio di perdere addirittura il contributo regionale- una parte dei residenti è sceso sul piede di guerra. Perché ci si è resi conto che l’impatto estetico della struttura –e non solo estetico- sarebbe stato rilevante.
Prima si son visti tagliare gli unici quattro alberi che c’erano, poi hanno scoperto che il pallone avrebbe superato in altezza le case, per dodici metri, e costruito proprio a ridosso di queste.
Così c’è chi ha contestato la localizzazione, che finirà, sembra, per danneggiare anche il vicino campo Romanelli in sintetico, impedendo possibili ampliamenti per renderlo del tutto omologabile, e comunque troppo vicino alle abitazioni.
Tanto più che dietro il campo sportivo Romanelli vi sarebbe uno spazio enorme, nel quale avrebbe potuto trovar posto l’impianto in modo meno invasivo. Mentre ora siamo a pochi metri dalle siepi delle proprietà privata. E c’è chi lamenta che con quel “mostro” accanto, il valore commerciale degli immobili si abbassa sensibilmente.
Hanno chiesto gli atti, ma ormai era troppo tardi, salvo scoprire che zitti zitti, tutti d’accordo, avevano approvato dimensioni e localizzazioni, nell’ultimo consiglio comunale utile dell’era Bettarini. “Ci siamo sentiti imbrogliati –dice un residente-. Dicevano che non ci sarebbero stati i soldi. E doveva essere 8 metri. E nessuno sapeva della collocazione esatta. Non eravamo contrari a una palestra”.
C’è poi chi eccepisce su un altro fatto: “Si sono trovati –vien detto- finanziamenti regionali per costruire una palestra, su suolo pubblico, che sarà però affidata a un’unica società sportiva privata, e non si è invece riusciti a costruire un impianto sportivo, chiesto da molti anni, a servizio dell’istituto superiore ‘Chino Chini’”.
Ma il sindaco di Borgo San Lorenzo ormai difende a spada tratta la scelta fatta: “E’ una decisione –ha dichiarato di recente Paolo Omoboni- presa nel 2007 e approvata nel 2014 con voto unanime. Dunque sorprende il clamore per un’opera annunciata da dieci anni e che noi siamo riusciti a far partire e che rappresenta un ulteriore tassello in un’area storicamente sportiva”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 8 giugno 2016