Riaprirà la discarica del “Pago” a Firenzuola? Stasera se ne parla in assemblea
Un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Sulla discarica firenzuolina de “Il Pago”, dopo vent’anni di utilizzo, di preoccupazioni e di polemiche pareva ci fosse stata messa una pietra sopra. Ma di recente Hera, la società emiliana che in Alto Mugello gestisce il servizio rifiuti (e anche quello dell’acqua e del gas) ha presentato un progetto di ampliamento della discarica, esaurita da oltre un anno. E sui giornali ha pubblicato un avviso circa l’avvio del procedimento per sottoporre a valutazione di impatto ambientale un progetto per la realizzazione di un quinto lotto della discarica.
Così il sindaco di Firenzuola ha subito convocato per stasera, lunedì, un’assemblea pubblica. Per chiarire i termini della questione: “Una cosa deve esser chiara –sottolinea Claudio Scarpelli-. Questo è solo l’inizio dell’iter, ed ogni ente dovrà esprimere il proprio parere. Rientra certamente nella facoltà dell’azienda presentare progettazioni per ipotetici ampliamenti, ma poi gli enti, comune compreso, potranno pronunciarsi in modo favorevole o contrario. Insomma, niente è ancora deciso”.
A Firenzuola finora la contrarietà alla discarica del “Pago” è stata pressoché unanime, e su questo son d’accordo sia maggioranza che opposizione.
Peraltro non è chiaro questo improvviso riaffacciarsi della prospettiva di riaprire la discarica. La richiesta di ampliamento di Hera è anche piuttosto limitata, 220 mila tonnellate, con una superficie di 27 mila mq, di cui circa 7400 mq sovrapposti con i vecchi lotti.
Scarpelli parla di un’accelerazione improvvisa e inattesa, tanto da aver appreso lui stesso della presentazione dell’avvio del procedimento da parte di Hera dalla lettura del bando pubblicato su La Nazione. Così stasera a Firenzuola si riparla del “Pago”. E si parlerà anche della valenza economica dell’operazione. Non vi è dubbio infatti che gli anni di funzionamento della discarica abbiano dato un gran sollievo alle casse comunali, con un introito di mezzo milione l’anno. Occorrerà capire se prevarranno ancora le preoccupazioni per la salute, o le motivazioni di ordine economico, con la prospettiva di risparmiare notevolmente sulla tassa rifiuti.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 luglio 2016