BORGO SAN LORENZO – I sacerdoti del Vicariato del Mugello, a turno, propongono una riflessione tratta dalle letture della Messa domenicale. Oggi è la volta del sacerdote studente in servizio all’unità pastorale di Borgo San Lorenzo, Don Nidhin Kochuveetil Joseph.
C’è un episodio divertente di una vedova che muore e va in paradiso. Mentre camminava per la sua nuova casa, vide suo marito camminare mano nella mano con un’altra donna.
La moglie era furiosa e lo affrontò: “Ehi, perché sei con lei. Ti sei sposato con me. Stai commettendo adulterio!”. Il marito con un sorriso rispose: “Durante il nostro matrimonio non abbiamo detto “Finché la morte non ci separi?’ Quindi questo è consentito ora”.
Il marito aveva ragione, ma la moglie avrebbe dovuto citare ciò che il Signore disse: “I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio”.
Molti si chiedono perché sacerdoti e religiosi non si sposano, perché rimangono celibi? I motivi tradizionali per cui i sacerdoti non si sposano perché: Gesù stesso non si è sposato.
È vero che i legami familiari possono diventare un ostacolo per servire Gesù H24. Il vangelo di oggi ci presenta una ragione più alta per il celibato: Gesù esclama: “Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli”. In cielo non c’è più relazione tra marito e moglie. Tutti sono fratelli e sorelle. I risorti saranno tutti come angeli. Perciò i celibi sono segno della risurrezione. Sono un segno che il nostro destino non è la morte, ma una nuova vita dopo la morte. Sacerdoti e religiosi sono quindi un richiamo alla vita futura che abbiamo in cielo.
Il celibato non significa necessariamente che si rimanga celibe. Il celibato può essere anche un atteggiamento, un atteggiamento di prendersi cura e amare tutti al di là dei legami familiari. Diventiamo tutti simboli della Resurrezione e della vita eterna.
Don Nidhin Kochuveetil Joseph
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 novembre 2022