RIFLESSIONI SUL VANGELO DELLA DOMENICA – Cercare il vero tesoro
MUGELLO – I parroci del Vicariato del Mugello, a turno, propongono una riflessione tratta dalle letture della Messa domenicale. Oggi è la volta del pievano di Barberino di Mugello, don Stefano Ulivi.
Il Vangelo di questa XXVIII Domenica del Tempo Ordinario, anno B, riporta il brano evangelico che nella Bibbia di Gerusalemme ha tre titoli: “L’uomo ricco”, “Il pericolo delle ricchezze” e “Ricompensa promessa alla rinuncia”. (Mc 10, 17-30)
Gesù si incontra con un “tale” e ne nasce un dialogo che ha come richiesta da parte del soggetto “l’ereditare la vita eterna”. L’idea dell’eredità è spesso usata nella Bibbia per indicare la terra promessa come riporta il libro del Deuteronomio (Dt 4,22.26; 6,1). Il nostro “tale” è in ricerca di quella terra promessa, di quella pace che si ottiene nello stare con il Signore come ricorda il Salmo 84: “L’anima mia anela e desidera gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente”
A questo desiderio Gesù risponde con un profondo sguardo pieno di amore “… fissò lo sguardo su di lui, lo amò…” .
Vorrei soffermarmi per attualizzare la parola del Salmo 126: “Nell’andare, se ne va piangendo, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con gioia, portando i suoi covoni”.
Anche la Parola di Gesù è un invito ad andare e a tornare: “Va… e vieni…” Nell’andare il pianto diventa un “vendere” e un “dare” mentre il ritorno sottolinea la gioia di “portare” il frutto del lavoro, i “covoni”, che sono la promessa di un tesoro in cielo.
Il “tesoro in cielo” consiste già da adesso nella vicinanza con Gesù che invita a seguirlo. Lasciare tutto per seguire il Signore non è mai fine a sé stesso; non è un mero esercizio di mortificazione o di rinuncia ma la scoperta di qualcosa di più grande che dà pienezza all’esistenza e apre all’attenzione al prossimo.
Il “tesoro in cielo” di cui parla Gesù è Egli stesso. Gesù è l’acqua viva che disseta il desiderio dell’essere umano di dare senso alla propria esistenza, soprattutto nel passare degli anni quando le illusioni e i fallimenti sembrano accompagnare il progredire della vita. Gesù è il tesoro e l’acqua viva a cui fa riferimento egli stesso nel celebre incontro con la donna samaritana al pozzo di Sichem. (Gv 4, 1-26).
A Pietro che afferma la sua rinuncia a tutto, insieme a quella degli altri apostoli, Gesù maestro si rivela il “centuplo” di ricompensa in una nuova capacità di vivere un rapporto liberante con i beni e gli affetti, nel desiderio di pienezza nella vita eterna. Viceversa c’è il rischio di vivere ”scuri in volto” e “rattristati” a causa dei molti beni e del benessere che abbiamo e cerchiamo ostinatamente!
Desiderare Dio preferendolo “a scettri e a troni” (Sap 7,8) è la vera sapienza di cui ci parla la prima lettura e per arrivare a questo, la Parola del Signore entra nel nostro cuore e ne “discerne i sentimenti e i pensieri” (Eb 4,12) liberandolo dall’orgoglio e dall’egoismo, come ascolteremo nella seconda lettura.
Don Stefano Ulivi
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 10 ottobre 2021
Mah!Vorrei sapere come si è trovata la moglie di Pietro senza più il lavoro del capofamiglia.Per gli Ebrei le donne stavano a casa ,filavano, prendevano acqua ai pozzi, non lavoravano e non uscivano mai da sole.Come adesso per l’Islam.Che fine avrà fatto quella poveretta specie se aveva figli piccoli?Non è stato un grave peccato abbandonare la famiglia?Questa che “povero è bello” è una utopia che porta molte lacrime!