
BARBERINO DI MUGELLO – I sacerdoti del Vicariato del Mugello, a turno, propongono una riflessione tratta dalle letture della Messa domenicale. Oggi è la volta di don Stefano Ulivi, pievano di Barberino di Mugello.
Nel tempo ordinario dopo la Pentecoste la chiesa celebra le cosiddette “Solennità del tempo ordinario”: La SS. Trinità (Domenica scorsa), il SS. Corpo e Sangue di Cristo, “Corpus Domini” (questa Domenica) e la Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù (Venerdí prossimo)
Il messaggio di questa Domenica è quindi centrato sull’Eucaristia, Corpo e Sangue di Cristo, presenza reale di Gesù Cristo nella Sua Chiesa, nella Comunità cristiana.
La prima lettura ricordando il “banchetto” di Melchisedek (Gen 14,18-20) con l’offerta ad Abramo e la benedizione, ci introduce nella dimensione di donazione-benedizione del sacrificio eucaristico.
La seconda lettura col ricordo da parte dell’apostolo Paolo dell’ultima cena, ci invita ad entrare in comunione con il Signore Gesù facendo memoria, o meglio “Memoriale”, ripresentazione di quel fatto, la sua ri-attualizzazione per renderlo vivo oggi come in ogni tempo.
Il Vangelo, ricordandoci la moltiplicazione dei pani e dei pesci, ci apre alla dimensione della condivisione del dono: Gesù dette i pani ed i pesci moltiplicati “perché li distribuissero alla folla” (Lc 9,16)
Le idee e le mozioni che nascono dal pensare all’Eucaristia sono tantissime ma, accogliendo le suggestioni della Parola di Dio di questa Solennità dell’anno C, vorrei evidenziare alcuni aspetti del sacramento dell’Eucaristia: donazione, benedizione, comunione col Signore e condivisione coi fratelli e le sorelle.
Donazione: nell’Eucaristia il Signore si dona in un gesto di Amore simbolico durante la cena, che diventa reale nella Passione, dal Getsemani in poi. Una donazione conseguenza della passione, dell’Amore con il quale Gesù ha amato i suoi discepoli e ama noi oggi: “Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine” (Gv 13,1)
Benedizione: oltre a donazione l’Eucaristia è benedizione: a partire dalla creazione Dio Padre ha un atteggiamento benedicente. Le cose che fa sono da contemplare perché buone: “Dio disse… e vide che era cosa buona… e molto buona”. (Gen 1,24.25.31) Dio dice bene e fa le cose buone perché Egli è buono e vuole il bene. Gesù nell’Eucaristia ci invita a vivere e ad operare il bene in sua memoria. Nel “Fate questo in memoria di me”, non intende soltanto il gesto tecnico della cena ma l’attualizzazione di tutta la Sua vita di bene in mezzo agli esseri umani.
Comunione: l’Eucaristia, diventando cibo per la nostra anima, ci forgia, ci plasma, se glielo permettiamo, al fine di diventare una “cosa sola” con Gesù come Lui è una “cosa sola” con il Padre (Gv 17,11.21.22). L’Eucaristia-comunione che ci fa essere “unum” con Gesù.
Condivisione: al termine di questo breve percorso non possiamo non pensare alla condivisione, partendo dal versetto 13 del capitolo 9 di Luca, vangelo di questa Domenica: “Gesù disse loro: Voi stessi date loro da mangiare”. E vorrei interpretare la condivisione partendo da un cambiamento strutturale del versetto: “Date loro da mangiare… voi stessi!” Un invito a “donarsi come cibo”, a fare della nostra vita una donazione ai fratelli e alle sorelle sull’esempio di Gesù. Una donazione che non vuole essere necessariamente una vita di speciale consacrazione o di missione all’estero, ma la scelta di vivere non “teleguidati” dal proprio “Ego”, dal “melosentismo” ma dal desiderio di vivere impegnati nella comunità umana e cristiana della quale facciamo parte, a Gloria di Dio e a servizio dei fratelli e delle sorelle.
La Domenica precedente, la Domenica della SS. Trinità, abbiamo celebrato Dio come è nel suo intimo: “relazione” di Padre, Figlio e Spirito Santo.
L’amore all’Eucaristia e la forza che riceviamo nel nutrirci di Essa, ci doni il desiderio di vivere anche noi in relazione coi fratelli e le sorelle. Proprio come Gesù è stato modello di relazione con tutti, come esempio per tutti: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34).
Don Stefano Ulivi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 giugno 2025