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RIFLESSIONI SUL VANGELO DELLA DOMENICA – Il comandamento più grande: l’amore come stile di vita
Il Vangelo che ci viene proposto questa XXX Domenica del Tempo Ordinario, vede ancora Gesù rispondere ai Farisei, i quali, dopo i Sadducei, continuano a tramare trappole al Signore per metterlo in difficoltà.
Questa volta a porre la domanda è un Dottore della Legge: “Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?” Per i Farisei non c’era in assoluto un comandamento superiore all’altro, ma tutti erano tenuti a rispettare la Legge e i tanti precetti che questa prevedeva. Gesù risponde riprendendo l’insegnamento trasmesso dall’Antico Testamento citando il Libro del Deuteronomio e il Libro del Levitico: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Ma il Signore aggiunge: « Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti”.
Gesù non fa tanto una sintesi della Legge, ma piuttosto condiziona la Legge a questi comandamenti. Dio ha voluto rivelarsi agli uomini, attraverso la storia della salvezza, instaurando un rapporto speciale di alleanza con il popolo d’Israele. Questa amicizia speciale tra Dio e Israele, era già basata sull’attenzione e la premura verso gli uomini più fragili e poveri, la prima lettura tratta dal Libro dell’Esodo ci dice proprio di non molestare e opprimere il forestiero, l’orfano e la vedova, che erano le categorie più povere al tempo di Gesù. Ma la storia umana spesso, pur sapendo e comprendendo quale sia la cosa buona e giusta da fare, sceglie di percorrere vie diverse, anteponendo al bene comune e al rapporto con Dio, i propri interessi.
Questo è sempre esistito nella storia umana. Ma Israele, sapeva che che non era questa la volontà di Dio. I Farisei e i dottori della Legge, ormai sono irrigiditi dai propri privilegi e dai propri vantaggi e non hanno intenzione di cambiare atteggiamento, di convertirsi alla Parola di Dio. Gesù rappresenta il “disturbatore”, colui che è venuto a “rompere un equilibrio” che essi cercavano in tutti i modi di mantenere.
Anche oggi l’umanità non è ignara di ciò che sia buono e giusto. Sappiamo tutti che le guerre, le ingiustizie, gli sfruttamenti, sono atteggiamenti che non corrispondono alla volontà di Dio, e nemmeno corrispondono ai valori delle civiltà umane. Ma ancora una volta vengono fatte scelte che si allontanano dal comandamento di Gesù. Il cristiano è chiamato a vivere sempre con uno sguardo di Amore, naturalmente verso Dio, ma anche verso tutti i fratelli.
Amore non significa di per sé un “generico volersi bene”, include pace, giustizia, libertà, solidarietà, inclusione, accoglienza. Non è semplicemente un sentimento umano, o un emozione. Amore diventa un modo di essere, uno stile di vita.
Nella Prima Lettere di Giovanni, l’autore dice Dio è Amore. Amare è per principio attività e modo di essere di Dio, è sempre totale il modo di essere presente di Dio, non è intermittente e nemmeno a comando. Dio è amore sempre e ama sempre, tutto nell’esistenza porta in se questo Amore. La creatura che ha in se stessa l’immagine e la somiglianza di Dio è proprio l’uomo. Per noi cristiani, questo Amore è donato ulteriormente nei sacramenti, in primis nel Battesimo, come in tutti i sacramenti, per arrivare all’apice dell’amore che viviamo nell’Eucarestia. Nutrirsi del Corpo di Gesù, è nutrirsi di Dio, è nutrirsi della fonte dell’Amore.
La natura dell’uomo pensata e voluta da Dio è in sé pacifica e tendente all’amore, questo vale ancor di più per il cristiano, che ha in sé il dono dello Spirito di Dio, il quale lo rende capace
di amare come il Signore Gesù ama, cioè totalmente.
A noi oggi è chiesto di vivere ciò che siamo, di non lasciarsi guidare dalle logiche di questo mondo, che sono le stesse logiche che guidavano i farisei al tempo di Gesù. Ancora oggi l’umanità da scandalo, quando ritiene che le diatribe e le contese si possono risolvere solo
con la violenza, i ricatti e la guerra. In questo scandalo talvolta ci sono anche i cristiani, quando si avvalgono di interessi diversi dal bene comune, violenza e odio devono essere bandite dal nostro cuore e dalla nostra intelligenza, ma invece assistiamo anche in Europa a guerre crudeli, guerre tutte cristiane.
Non basta sapere le cose, non basta esserne a conoscenza, l’amore va vissuto, va incarnato, altrimenti toccherà a noi sentirsi dire dal Signore: ipocriti.
Don Maurizio Pieri
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 29 ottobre 2023
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