RIFLESSIONI SUL VANGELO DELLA DOMENICA – Le nozze di Cana
BARBERINO DI MUGELLO – I sacerdoti del Vicariato del Mugello, a turno, propongono una riflessione tratta dalle letture della Messa domenicale. Oggi è la volta del pievano di Barberino di Mugello don Stefano Ulivi.
Con il Vangelo di questa Domenica, le celebri “Nozze di Cana”, (Gv 2,1-11) si completa il “trittico” della manifestazione dell’identità di Gesù. Manifestazione che è chiamata in greco, “Epifania”: si parte dalla manifestazione ai Pagani nelle persone dei Magi, l’Epifania come la conosciamo noi; la manifestazione al popolo ebraico, come abbiamo ascoltato Domenica scorsa nel Battesimo di Gesù ed oggi la manifestazione ai discepoli affinchè credano, come sottolinea l’evangelista Giovanni nel brano odierno del Vangelo: “egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.”
Nel Vangelo di questa Domenica, la manifestazione di Gesù ai discepoli avviene durante un banchetto di nozze e avviene per l’intervento deciso di Maria, la madre di Gesù.
Il tema del rapporto fra Dio ed il popolo avente il simbolo della relazione nuziale, è un tema legato alla parola dei profeti come possiamo leggere in Isaia, nella prima lettura di oggi (Is 62,1-5) ma viene ripreso anche nel Nuovo Testamento nel libro dell’Apocalisse (cfr Ap 12,1) e S. Paolo paragonerà Cristo allo sposo e la sposa alla chiesa (Ef 5).
In questa relazione sponsale, a Cana, si inserisce la figura di Maria.
Riflettiamo sui due interventi verbali della Madre di Gesù:
– “Non hanno vino” (Gv 2,3) e “Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv 2,5).
In mezzo alla festa nuziale, al banchetto, accade qualcosa di particolare: manca il vino e Maria se ne accorge. Ella manifesta a Gesù questa difficoltà e dalla reazione del Signore si capisce che l’intervento di Maria non è soltanto un mettere in evidenza il problema, ma una chiara richiesta di intervento da parte sua. Nonostante la risposta quasi scocciata di Gesù, Maria si rivolge ai servi come se Gesù avesse dato il suo assenso per intervenire.
Tutto questo per una piccola riflessione mariologica legata alla famiglia ma in particolare alla coppia e quindi alle nostre famiglie e alle nostre coppie.
Nella Sacra Scrittura il vino è simbolo della gioia: “Fin dall’inizio è stato creato per la gioia degli uomini. Allegria del cuore e gioia dell’anima è il vino ..” (Sir 31,27-28). Anche oggi nella coppia e nella famiglia la gioia può venire a mancare. Maria intercede perché il Signore riporti la gioia dove ormai l’incertezza, la tristezza, la noia e l’abitudine hanno preso il sopravvento.
Ella, come invitò i servi ad eseguire gli ordini del Signore, rimanda anche noi, oggi, alla Parola di Gesù affinchè nelle nostre famiglie si manifesti quella novità di vita che il Signore vuole portare nei nostri cuori così appesantiti e rattristiti, specialmente nella situazione attuale.
Un’ultima considerazione: nel Vangelo abbiamo letto che Gesù fu invitato alle nozze, mentre Maria, semplicemente “c’era”: “… e c’era la madre di Gesù”.
Maria è Regina della Famiglia: così è stata definita da S. Giovanni Paolo II e questa definizione è stata inserita nelle “Litanie lauretane” Il 1 Dicembre 1995 su sua esplicita richiesta. Ella fa parte delle nostre famiglie. Basti vedere la devozione di noi mugellani per la “Madonna di Boccadirio”! Affidiamo ancora di più le nostre famiglie alla Madonna e invitiamo alla preghiera mariana in famiglia. Credo che oggi più che mai siano necessari segni della “manifestazione” del Signore nelle nostre case, dove la Fede è messa alla prova, scarseggia il vino della Speranza e della gioia ed il fuoco dell’Amore tende a spengersi!
“Maria, Regina della famiglia”, prega per noi!
Don Stefano Ulivi
Pievano di Barberino di Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 Gennaio 2022
Una prova in più di quanto Cristo fosse umano e non avesse niente a che fare con i masochisti, flagellanti e anacoreti che in realtà odiano la vita,quella vita e quel corpo che sono doni di Dio.Cristo andava volentieri a pranzo anche dei ricchi perché il denaro giustamente guadagnato è un bene,egli amava la gioia il buon cibo, la serenità.Purtroppo nei secoli una seie di masochisti hanno distorto il suo messaggio.