Sindacati e dipendenti replicano duramente alle “inesattezze” del sindaco di Borgo, e confermano la protesta
BORGO SAN LORENZO – Dopo le risposte dure del sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni (articolo qui), alle contestazioni di RSU e sindacati (articolo qui), con una conferenza stampa la stessa RSU, insieme ai rappresentanti di CGIL e CISL hanno controbattuto e diffuso un testo nel quale si replica punto per punto alle affermazioni di Omoboni.
Ecco il documento integrale:
“I dipendenti del Comune di Borgo San Lorenzo hanno indetto lo stato di agitazione per forti dissensi con l’Amministrazione comunale. A seguito della risposta del Sindaco, apparsa sulla stampa locale negli ultimi giorni, non possiamo esimerci dal replicare viste le inesattezze contenute nella stessa.
Intanto la dichiarazione del Sindaco “Le accuse vengono da RSU e Sindacati, non dai dipendenti” ci sorprende alquanto: può un Sindaco delegittimare un organismo sindacale interno, eletto dai dipendenti e quindi titolato a rappresentare gli stessi? E può disconoscere la votazione unanime di un’assemblea del personale (con la presenza di circa 50 dipendenti su 80) che ha deciso di scrivere un documento che rappresentasse i problemi organizzativi e di relazione interna e proclamasse lo stato di agitazione?
Per quanto riguarda le Sue dichiarazioni sulle risorse del fondo per il salario accessorio dei dipendenti, dobbiamo dare qualche chiarimento, entrando, nostro malgrado, nel tecnico. Le risorse totali ammontano a € 270.000, contengono istituti previsti dalla legge e facenti parte degli stipendi base, per cui la produttività generale individuale ammonta in realtà a € 70.000 lordi, di cui € 9.200 destinati a figure di alto profilo professionale (n. 4 vicari dei dirigenti); perciò con i restanti € 60.800 si ottiene una media di circa € 760 lordi annui a dipendente distribuiti in produttività.
E in questo contesto non possiamo fare a meno di evidenziare quelle che sono invece le retribuzioni dirigenziali (senza niente togliere alla mole di responsabilità in capo alla dirigenza) accessibili a tutti sul sito comunale alla voce “Amministrazione trasparente”, il cui fondo per indennità di posizione e di risultato ammonta a € 67.000 da ripartirsi fra n. 3 figure. Il quantitativo “limitato” citato dal Sindaco di € 30.000, oggetto del contendere per il suo mancato stanziamento, era in realtà destinato all’istituzione di 4 Posizioni Organizzative, cioè altre figure di vertice, “vice dei dirigenti” e in aggiunta ai 3 dirigenti già presenti, costituendo un numero sproporzionato di figure apicali rispetto all’esiguo numero di dipendenti del Comune (circa n. 80).
E’ inaccettabile la pretesa dell’Amministrazione di finanziare queste 4 figure con i soldi dei dipendenti, tagliando a tutti per dare a pochi, sempre nell’ottica di premiare solo i vertici.
La decantata “operazione meritocratica” di premiare circa 30 dipendenti con Progressioni economiche orizzontali non utilizzava quei € 30.000, ma la produttività generale individuale che pertanto si riduceva da € 70.000 a € 40.000. E queste progressioni non sono state sbloccate dall’amministrazione comunale, ma da una legge dello Stato del 2015 (le progressioni erano bloccate dal 2011). La ventilata intenzione di voler così premiare i più giovani che non avevano mai fatto progressioni si contraddice con il rifiuto dell’amministrazione di inserire elementi diversi dal solo “merito”.
Le RSU non vogliono far prevalere “personalismi o prese di posizione ideologica” in merito all’applicazione della meritocrazia, ma il timore è quello di vedere applicati giudizi basati solo su elementi soggettivi, senza conoscere a fondo le situazioni. Per questo non può essere accettato come unico tale criterio per l’assegnazione di premialità, ma va affiancato anche ad altri criteri da stabilire concordemente.
“L’organizzazione del Comune spetta a noi” dice il sindaco, ma il polso della situazione lo hanno forse più i dipendenti, sempre a contatto con la gente. Non abbiamo mai inteso operare forzature, sarebbe solo stata auspicabile una maggiore cautela e anche un maggior coinvolgimento dei dipendenti prima di stravolgere la macchina comunale a soli due mesi dall’insediamento.
La decisione dell’amministrazione di preferire l’assunzione di figure apicali, con un costo molto più elevato rispetto ai livelli inferiori, aggrava sempre di più la situazione degli uffici, soprattutto quelli di front-office, dove non sono presenti gli apicali ma i semplici impiegati. In alcuni uffici si è dovuto allargare la chiusura al pubblico per permettere di svolgere il lavoro interno. Se al contrario si fosse optato per l’assunzione di categorie inferiori, forse non si sarebbe dovuta ridurre l’apertura al pubblico di un ufficio strategico come l’anagrafe.
In merito ai dirigenti: sono 3 quelli in forza al comune (compreso il Segretario comunale), l’ultimo è stato nominato recentemente, in contrasto rispetto alle dichiarazioni rese in campagna elettorale. Nella precedente legislatura erano 4, compreso il Direttore generale, la cui figura è stata però soppressa per legge. L’accusa di non essere stati presenti quando i Dirigenti erano in numero superiore cade nel vuoto: basta vedere in proposito i verbali degli incontri delle precedenti trattative o anche il comunicato stampa inviato ai giornali nel gennaio 2013, nei quali non abbiamo mai perso occasione per manifestare il nostro dissenso e ribadire la nostra posizione riguardo a dirigenti e posizioni organizzative (proposte anche dalla precedente Amministrazione ma mai accettate per gli stessi motivi di adesso, senza per questo essere stati ricattati di togliere soldi dal fondo). Certo non possiamo rispondere di decisioni prese 15/20 anni fa in merito all’istituzione di queste figure, dato che, vista la diversa normativa rispetto ad oggi, i momenti non possono essere equiparati.
Riguardo alla dichiarazione che “i dipendenti sono utilizzati al massimo secondo le loro capacità”, rileviamo invece che ci sono dei casi eclatanti di personale decisamente sottoutilizzato.
L’esortazione a ritenersi fortunati ad avere un lavoro e l’accusa di non conoscere la realtà che sta fuori dal comune sono affermazioni che potevano essere risparmiate. Innanzi tutto nessuno ci ha regalato il posto di lavoro, abbiamo fatto concorsi pubblici aperti a tutti e li abbiamo vinti. E cosa vuol dire? Che chi ha un lavoro deve stare zitto e non dissentire se ritiene di avere subito dei torti?
Noi abbiamo il massimo rispetto e la massima comprensione per chi è senza lavoro, conosciamo benissimo la realtà, visto che alcuni di noi hanno lavorato anche nel privato e che comunque nelle nostre famiglie ci sono figli disoccupati, parenti in cassa integrazione, amici licenziati, ma non per questo possiamo tacere e avallare elargizioni economiche a poche persone a discapito di molte. E il sindacato sarà sempre per allargare i diritti a più persone, non per tagliarli a chi “è già fortunato”.
Il mondo diverso fuori dal comune contempla anche aziende private dove si cerca di valorizzare il personale per l’esperienza che ha maturato, condividendo gli obiettivi e motivando i dipendenti.
Riteniamo, in questo particolare momento, di non poter prendere lezioni di morale dalla politica, vista la situazione in cui grava il nostro Paese.
La mancata presentazione all’ultimo incontro convocato è stata inevitabile visto che nel frattempo era già stato proclamato lo stato di agitazione e che il primo passo da fare, come prevede la legge, era il tentativo di conciliazione davanti al Prefetto. Siamo perfettamente consapevoli che, vista la scarsa visibilità del dipendente pubblico, le dichiarazioni populistiche del Sindaco avranno fatto breccia nella maggioranza dei cittadini, ma crediamo doveroso esporre il punto di vista dei dipendenti.
Teniamo infine a precisare che chiederemo conto di quei 30.000 euro non stanziati per i dipendenti, che nessuna precedente amministrazione si era mai sognata di togliere, auspicando che gli stessi vengano impiegati in un settore carente dal punto di vista economico, magari nel “sociale”, così i cittadini potranno ringraziare direttamente i dipendenti per aver ottenuto un nuovo servizio.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 novembre 2016