Tagli ai trasporti sanitari per i malati oncologici, Regione ci mette una pezza
MUGELLO – Quei tagli ai servizi di trasporto sanitario avevano sconcertato molti e suscitato forti proteste. Perché andavano a colpire categorie fragili come i malati oncologici.
Tra i primi ad alzare la voce, nei giorni scorsi, la Misericordia di Borgo San Lorenzo. In una nota il provveditore Piero Margheri scrive:
“Dal 1° di Novembre ha preso avvio l’utilizzo della richiesta dematerializzata per i trasporti sanitari.
Il cambiamento sostanziale riguarda in particolare l’utilizzo dei mezzi di trasporto. I servizi con auto rimarranno a carico del sistema sanitario per le sole terapie considerate “salvavita” e rientra in questo ambito solo la dialisi; tutti gli altri servizi (visite, esami, riabilitazioni e terapie oncologiche) rimarranno a carico del servizio sanitario solo se il medico emetterà una richiesta per servizi da effettuare con ambulanza e mezzo attrezzato (malati gravi o con problemi di deambulazione). I malati oncologici sono i più penalizzati da questa riorganizzazione. Dovranno da ora in poi recarsi in maniera autonoma alle terapie oppure pagare di tasca propria i trasporti. Bisogna considerare che tali terapie durano a lungo nel tempo, alcune volte anche per anni.”
E Margheri aggiungeva: “La Confraternita Misericordia di Borgo San Lorenzo valuta questa riorganizzazione profondamente ingiusta nei confronti dei malati oncologici e sta protestando attraverso i suoi Organi Associativi nei confronti della Regione. Se ci sono dei gravi problemi di indebitamento del Servizio Sanitario Regionale ci sembra fuori luogo che si vada a richiedere ai malati oncologici di contribuire a ripianare il debito. Si trovino altre forme (anche se politicamente impopolari) perché il sacrifici siano equamente distribuiti senza accanirsi sui malati oncologici.
La Confraternita di Misericordia di Borgo San Lorenzo sta elaborando misure di supporto da applicare per il mese di Gennaio 2023 per alleviare i disagi causati dalla riorganizzazione del servizio trasporti sanitari con l’auspicio che per la fine di Gennaio si arrivi ad un ripensamento delle misure adottate”.
Le proteste hanno colto nel segno e la Regione Toscana ha cercato di metterci una pezza. Prevedendo dei voucher gratuiti, dal 15 gennaio, ” per chi deve effettuare, all’interno del sistema sanitario, cicli di prestazioni diagnostico-terapeutiche prescritte dai medici di medicina generale o da uno specialista ma non ha modo di raggiungere il luogo di cura autonomamente. Un aiuto pensato e rivolto a chi soffre una condizione economica e sociale di fragilità: per le persone ad esempio che vivono da sole o con un disabile o altro anziano ultrasettantacinquenne, per chi ha parenti ma che risiedono, fino al terzo grado, ad almeno cinquanta chilometri di distanza, per le persone con gravi di problemi di salute o ancora semplicemente impossibilitate ad usare l’auto propria o i servizi di trasporto pubblico locale. Tutte con soglia di accesso legata ad un Isee, l’oramai famoso indicatore che misura la ricchezza di una famiglia, scaglionato a seconda della distanza dal luogo dove si erogano le prestazioni, fino ad un massimo di 18 mila euro.
Fino a 9.360 euro annui di Isee si potrà infatti essere accompagnati a qualunque distanza. Con un Isee tra 9.360 e 12 mila euro si potrà sfruttare il trasporto gratuito se il luogo di cura è lontano più di dieci chilometri, più di trenta chilometri con Isee tra 12 e 15 mila euro e oltre cinquanta chilometri con Isee tra 15 e 18 mila euro annui. Oltre questo tetto non si potrà disporre del voucher. Per richiederlo si dovrà compilare un’autocertificazione:
Ma le perplessità e anche l’amarezza per il primo provvedimento restano. “Al di lá dei vari correttivi – dice Marcello Paladini dell’Adiconsum di Borgo San Lorenzo – sembra quasi che si vada a colpire quelle categorie che hanno minor capacità di reazione. Ma quello che sconcerta è l’atteggiamento delle istituzioni locali, la loro mancata risposta. Possibile che di fronte a un provvedimento così odioso, far pagare il trasporto ai malati oncologici, nessun sindaco, o l’Unione dei Comuni, o la Società della Salute non abbiano alzato la voce? Ormai tutto passa in silenzio, senza reazioni. Tra l’altro la Società della Salute sarebbe dotata anche di un Comitato di partecipazione, composto dall’associazionismo locale, che avrebbe il compito di segnalare vecchie e nuove problematiche. Uso il condizionale perché dall’inizio della pandemia la Società della Salute non lo ha mai riunito, nonostante anche qualche sollecitazione.”
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 gennaio 2023
buongiorno , bravo Margheri sei l’unico intervenuto a salvaguardia di malati che hanno necessità di essere assistiti , cosa fanno tutti gli altri e i sindaci cosa ci stanno a fare
Lorenzone della Gratella .