Turisti in mugello, dati positivi. Soprattutto dall’estero
MUGELLO – Dai dati, estrapolati dalla relazione statistica 2017 (articolo qui) per i Comuni del Mugello, relativi all’intera annualità gennaio- dicembre, si rileva che il 2016 è stata una buona annata per il turismo mugellano. Si è avuta infatti una crescita delle presenze (+3,76% rispetto la 2015) per il secondo anno consecutivo (due anni di crescita consecutivi non si registravano dal 2007), con gli arrivi sostanzialmente pari a quelli del 2015 (- 0,29%). Gli arrivi registrati sono stati 129.090 mentre le presenze 458.313. Seppur in un contesto di oscillazione, il Mugello sta quindi tornando ai livelli pre-crisi. Infatti, dopo che nel 2015 si era registrato il numero di arrivi più elevato dall’inizio della crisi economica nel 2009, è proprio nel 2016 che si registra il massimo numero di presenze (=pernottamenti) a decorrere dallo stesso anno.
L’andamento mugellano nel 2016 è molto simile a quello medio della Provincia di Firenze che nel suo complesso ha una crescita lievemente superiore sugli arrivi (+0,61%) mentre leggermente inferiore nelle presenze (+ 3,06%).
Il peso turistico del Mugello sulla Provincia è quindi rimasto sostanzialmente invariato rispetto allo scorso anno, sia per le presenze che per gli arrivi.
Nel 2016 tutte le aree della provincia vedono una crescita delle presenze. L’andamento del Mugello è molto simile a quello delle altre zone (ad eccezione dell’Empolese valdelsa che nel 2016 cresce di più). Rispetto all’area fiorentina tuttavia il Mugello segna un aumento annuale delle presenze superiore. L’auspicio è che questa tendenza possa proseguire anche per contrastare il fenomeno dell’affollamento e congestionamento (overtourism) dell’area urbana fiorentina.
Rispetto alla provenienza, il Mugello segna una crescita degli stranieri soprattutto nelle presenze (+7% rispetto al 2015), mentre per gli italiani si registra una diminuzione degli arrivi (-1,5%, dopo un +17% registrato lo scorso anno) ma una stabilità delle presenze.
Stante la stabilità degli arrivi, l’aumento delle presenze porta ad una leggera crescita della permanenza media che per il 2016 risulta pari a 3,6 gg (+0,2% rispetto 2015) e continua ad essere nettamente superiore al dato provinciale, anch’esso tuttavia in aumento (2,8 gg). L’aumento è generato soprattutto dalla componente straniera che sale da 4,5 a 4,7 gg mentre quella italiana si mantiene sui 2,8 giorni.
Il Mugello continua comunque ad essere una meta privilegiata della componente italiana che rappresenta il 47% delle presenze totali rispetto alla media provinciale e a quella delle altre zone, dove nessuna supera il 30%.
Analizzando la provenienza della componente italiana, si registra che i corregionali toscani si confermano la prima provenienza anche per questo anno (22,4% del totale presenze e 19,1% del totale arrivi). Tuttavia nel 2016 si sono registrati meno arrivi toscani (-8,2%), scontando anche il cospicuo aumento registrato lo scorso anno (+62%), ma un numero maggiore di presenze rispetto al 2015 (+5,2%). Per quanto concerne gli arrivi, continuano a crescere gli emiliano-romagnoli (+3,6%) ma dati positivi si registrano soprattutto per Puglia (+8,6%) e Veneto (+5,2%) che tuttavia perdono in presenze. Siciliani e campani hanno registrato un numero di arrivi pressoché identico allo scorso anno, ma hanno rilevato tra i più alti aumenti di presenze (rispettivamente +39% e 10,6%). Anche i liguri hanno registrato un cospicuo aumento delle presenze (+22,5) ma una diminuzione degli arrivi (-2,2%). In generale però, esclusa la Toscana, Lombardia ed Emilia-Romagna restano le principali regioni di provenienza, seguite a distanza dal Lazio, Veneto e Campania. I turisti di queste 5 regioni rappresentano oltre il 50% (52%) dei pernottamenti nel Mugello.
Per quanto concerne la componente estera, in un contesto di aumento sia di arrivi (+1,6%) che, soprattutto, di presenze (+7,3%), si rileva una diminuzione degli arrivi degli olandesi che risultavano essere i turisti più assidui del Mugello ma nel 2016 superati dai tedeschi anche se il numero di presenze rimane pressoché costante. Gli olandesi rimangono comunque di gran lunga la prima provenienza nel Mugello in termini di pernottamenti (42.506). Seguono i tedeschi (32.638) che come detto nel 2016 sono stati il primo paese di provenienza per arrivi (7.709). Terza, sia per arrivi che per presenze, la Francia. Le altre nazionalità seguono a distanza.
In termini di variazioni, un cospicuo aumento rispetto al 2015, sia negli arrivi che nelle presenze, si rileva per Svizzera (+36,3% presenze, +10,4% arrivi), Regno Unito (+21,6% presenze, +18,3% arrivi), Belgio (+17,8% presenze, +35,3% arrivi) e Spagna (+20,6% presenze, +24,3% arrivi) ma soprattutto per Turchia per la quale si rilevano ben 1.710 arrivi, rispetto al numero medio annuale di arrivi (n.124) registrato nel triennio 2013- 2015 e 2.763 presenze a fronte di n.370 presenze medie del precedente triennio.
Tali dinamiche sono sicuramente in parte il risultato del lavoro di promozione svolto dall’ufficio Turismo dell’Unione dei Comuni che tra la fine del 2015 e la primavera 2016 ha organizzato un fam trip con workshop per agenzie turche ed ha partecipato ad una
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fiera turistica ad Instambul e una a Lugano in Svizzera.
I cinesi, che lo scorso anno avevano generato gli incrementi più elevati rispetto al 2014 sia negli arrivi che nelle presenze, quest’anno risultano il paese con la più alta diminuzione sia sulle presenze (-65,8% rispetto al 2015) che sugli arrivi (-43,5% rispetto al 2015). Questa dinamica, totalmente esogena e con una utenza finora non orientata a fruire dell’offerta turistica in Mugello (se si eccettua l’attrazione dell’Outlet di Barberino M.), è al momento non spiegabile, ma merita attenzione in prospettiva futura.
Pur rimanendo difficilmente spiegabili le singole variazioni annuali, anche cospicue, le presenze dei turisti nelle strutture ricettive dei comuni mugellani mostrano negli ultimi anni una significativa concentrazione verso i due principali poli di offerta di strutture, Barberino di Mugello e Scarperia e San Piero, che superano le 100.000 presenze ciascuno e anche nel 2016 crescono di circa il 7%, e che ormai ospitano quasi il 60% dei pernottamenti in Mugello (erano stati il 51% nel 2012).
In posizione intermedia resta Borgo San Lorenzo con quasi 65 mila presenze (comunque il dato più alto degli ultimi 5 anni), mentre i pernottamenti negli altri comuni risultano molto più limitati, ovviamente anche a causa di una offerta ricettiva ridotta.
Per il 2016, comunque significativa appare la crescita registrata a Palazzuolo sul Senio (+15%) che però viene dopo un anno negativo come il 2015 (-18,5%), e a Vicchio che dopo due anni estremamente negativi cresce dell’8,4%. Dati negativi invece nel 2016 per Dicomano e Firenzuola (che vengono però da due anni positivi) e per Marradi che tuttavia mantiene negli anni una sostanziale stabilità.
In conclusione il 2016 per il turismo in Mugello va in archivio con un buon risultato, che consolida l’andamento degli ultimi anni, volto al recupero dei turisti perduti a causa della crisi economica globale. Prosegue anche l’apertura al mercato estero ma senza stravolgere le caratteristiche di una accoglienza attenta al turista italiano.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 febbraio 2018