“La chiesa, il convento, il museo di San Bonaventura al Bosco ai Frati”, di Gianni Frilli
SCARPERIA E SAN PIERO – Il Bosco ai Frati, la chiesa e il convento di San Bonaventura, un luogo testimone della storia di questo nostro territorio. Fra i più antichi e, certamente, quello che meglio si è conservato nei secoli. Grazie alla presenza dei frati francescani, alla loro fede, al loro amore per l’ambiente e verso quelle mura che racchiudono, al loro interno, spiritualità, cultura, storia. Un patrimonio del Mugello.
Un patrimonio ora oggetto di una nuova, specifica pubblicazione, “La chiesa, il convento e il museo di San Bonaventura al Bosco ai Frati” di Gianni Frilli, edizioni Noferini, in collaborazione con “Il Filo”, con il patrocinio del Comune di Scarperia e San Piero, la ProLoco di San Piero a Sieve, la ProLoco di Scarperia.
“Certo – nota l’autore – sul convento di San Bonaventura al Bosco ai Frati è stato scritto molto. E, appunto, il rischio di incorrere in una banale ripetizione di tutto quanto sia già conosciuto e pubblicato può apparire inevitabile. Si, può essere. Tuttavia la voglia di rimettere insieme, almeno, una parte dei tanti testi stampati su questo luogo e sulla sua storia, quelli che, in modo del tutto soggettivo, ho ritenuto essere di maggior interesse, ebbene, mi ha spinto a condurre questo tentativo. Ho pensato di riproporre i temi noti, ed ampiamente studiati, in una nuova veste grafica, corredata anche da diverse immagini inedite. A questi, poi, ho voluto aggiungerne due nuovi. Il primo, quello sulla biblioteca, nel tempo oggetto di una devastante spoliazione, poi in parte anche esiliata, ed il secondo, quello sulle ceramiche di Padre Edoardo Rossi, ormai riconosciute anch’esse come patrimonio artistico del convento. Tutto inizia e ruota attorno alla cronaca di Fra’ Giuliano Ughi della Cavallina, francescano, scrittore e storico, già padre guardiano del convento, che, con la sua “Relazione” scritta nella seconda metà del ‘400, per primo, narra quanto sia accaduto durante la sua vita, ricostruendone, seppure a posteriori, anche le fasi precedenti. E’ un documento unico, fondamentale, per chiunque voglia avvicinarsi o approfondire la storia del Bosco ai Frati. Ovviamente non senza dimenticare che il luogo è, prima di tutto, un’icona della religiosità di questo nostro territorio. Un riferimento per tutti i credenti della zona e per quei pellegrini che vi arrivano da località distanti, per trovare conforto e nutrire la propria anima. Poi, e solo poi, c’è, appunto, l’aspetto civico e culturale cui ho voluto ridare voce affinché testimonianza e storia non vadano perdute”.
Un’intenzione, quella di Frilli, subito concretizzata, visto che l’autore ha deciso di destinare i proventi della vendita del libro al sostentamento del convento e del suo museo. Perché le spese per gestirli e curarne la manutenzione sono diverse e di non poco conto.
La presentazione del libro si è tenuta sabato 13 febbraio 2016, nella sala dell’ ex foresteria del convento. Dopo i saluti dei Frati Francescani e del sindaco Federico Ignesti, ha introdotto l’assessore alla Cultura Marco Casati. Lo stesso autore ha presentato i contenuti della pubblicazione. Ha coordinato Paolo Guidotti, direttore del “Filo”.
©Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 10 febbraio 2016