Un po’ di respiro per l’IMU sui terreni agricoli.
Qualche giorno fa avevamo scritto di un decreto legge del Ministero dell’Economia, il 66/2014, che avrebbe fatto pagare l’IMU 2014 a terreni agricoli che prima erano esenti, con data di scadenza vicinissima, 16 dicembre 2014 (l’articolo è possibile leggerlo qui).
Quasi sicuramente questo termine verrà rinviato. L’On. Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia, informa infatti che “il Governo sta provvedendo ad una modifica delle modalità relative all’applicazione del decreto legge 66/2014 relativo all’IMU agricola, con l’obiettivo di rinviarne il pagamento stabilito per il 16 dicembre 2014, anche al fine di rivederne i criteri applicativi”.
Purtroppo però il rinvio non potrà arrivare fino a giugno (ed essere accorpato all’IMU 2015) perché le regole di contabilità non permettono di accertare quest’anno un’entrata destinata a diventare effettiva così tardi. La nuova data è ancora da definire, ma con tutta probabilità non andrà oltre il 26 gennaio 2015. Il parametro dell’aliquota, se fosse quello standard, dovrebbe essere del 7,6 per mille.
Inoltre l’intera disciplina sarà rivista per dividere i terreni paganti da quelli esenti con criteri probabilmente inclusivi di una serie di fattori e valutazioni razionali che non erano stati tenuti in considerazione.
Questa decisione di rinvio è stata favorevolmente accolta da professionisti, amministrazioni locali e partiti che nella globalità si erano opposti nei giorni scorsi a questo decreto ministeriale.
Agrinsieme, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare) ha diffuso un comunicato in cui chiede un tavolo tecnico tra i ministeri competenti, Economia e Politiche Agricole, e le Organizzazioni agricole, professionali e cooperative: “La proroga non è la soluzione del problema – dicono – perché si tratta di un provvedimento assolutamente iniquo sul quale occorre intervenire con misure correttive o alternative”.
Cosa c’è dietro all’IMU sui terreni agricoli?
(Fonte: Il Sole 24 Ore) Questo provvedimento serve a raccogliere 350 milioni di euro che lo Stato ha già speso nelle coperture del “bonus Irpef”. Il nuovo obbligo di pagamento automaticamente viene trasformato in un taglio di 350 milioni di euro ai Comuni, chiamati quindi a recuperare le risorse dai contribuenti IMU. In questo quadro, quindi, tale proroga può servire solo a rinviare il pagamento, ma non il taglio operato sui Comuni: altrimenti si aprirebbe un buco nei conti dello Stato.
Fabrizio Nazio
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, dicembre 2014