Una ciclovia tra Firenze e Bologna. Con sosta a Firenzuola. La proposta dell’Ing. Giovannardi
FIRENZUOLA – L’ingegnere firenzuolino Fausto Giovannardi ha presentato, alle istituzioni competenti, una proposta interessante, che mira ad accrescere lo sviluppo turistico di Firenzuola. Perché ipotizza di valorizzare, con una ciclovia, il percorso tra Bologna e Firenze. Con tappa intermedia proprio a Firenzuola. Ecco il testo integrale della sua proposta.
Nel vasto territorio di Firenzuola risplendono alcune eccellenze storiche e contemporanee:
L’abbazia di Moscheta
La chiesa romanica di Cornacchiaia e la strada di valico dell’appennino che porta a Sant’Agata passando dal passo dell’Osteria Bruciata
Le rocche ed i castelli degli Ubaldini prima e dei Fiorentini dopo
Il castello e le mura di Firenzuola, volute da Lorenzo de Medici, e su cui governò Niccolò Machiavelli; uno dei primi esempi di mura bastionate contro il tiro da fuoco, con le volte a spina di pesce delle camera di volata che Antonio da Sangallo il vecchio riprende dalla cupola del duomo di Firenze del Brunelleschi
La dogana granducale di Le Filigare con lo stato Pontificio
La chiesa di Eduardo Detti e Carlo Scarpa a Firenzuola
Il cimitero di guerra sul Passo della Futa
A queste deve aggiungersi la presenza etrusca recentemente scoperta a Bruscoli e storicamente rappresentata dallo Zeus ritrovato a Pietramala – Foco di legno, nei pozzi del metano, vicino a Pietramala e conservato nel museo dell’Accademia Etrusca a Cortona. E’ un territorio incontaminato e bellissimo, con viste incantevoli, come la Bella Addormentata sulla SR 65 tra la Traversa e Covigliaio.
Se teniamo presente che Il bacino di utenza del comune di Firenzuola, a 50 km ammonta ad una popolazione residente pari ad 1.820.439 persone, con quasi 850.000 famiglie ed una popolazione attiva di oltre 1.100.000 persone, con un reddito medio di 23.000€ a contribuente, vediamo che le potenzialità, offerte da questa zona incontaminata e baricentrica, sono notevoli.
La tutela del paesaggio tramite l’agricoltura ed il recupero delle strade e dei sentieri di montagna, costituiscono il nucleo primario per lo sviluppo di un’offerta turistica sostenibile e responsabile. L’azione di creare reti sentieristiche interconnesse è la base per la costruzione di “cammini” tematici: da quelli collegati ai castelli degli Ubaldini, alla riattivazione del più antico valico transappenninico che da Cornacchiaia raggiunge sant’Agata per i passi della vecchia o dell’Osteria Bruciata, a quelli collegati all’economia dei luoghi (le carbonaie, i borghi abbandonati, ecc.) a quelli naturalistici (Oasi di Covigliaio, Badia di Moscheta, etc). Firenzuola è inoltre attraversata dalla Via degli Dei.
La rete dei sentieri si integra e si amplia con l’offerta turistica attuale dei borghi, delle attrazioni culturali, dei Parchi, dei luoghi della tradizione storica e religiosa. Le strade di montagna, i cammini culturali ed i sentieri devono diventare “patrimonio collettivo della comunità” e un segno distintivo del territorio, costruendovi intorno una serie di servizi e di una offerta integrata in grado di richiamare ospiti, prolungare i periodi di soggiorno e incentivare nuova occupazione. Il turismo montano estivo si regge su questa primaria domanda ed attività ricreative e sportive, come ad esempio i percorsi in mountain bike,quelli a cavallo, che rappresentano un altro segmento importante con migliaia di appassionati. Anche la proposta di una zona destinata alle moto da enduro può rientrare in queste attività.
A questa rete di percorsi interni, che richiedono risorse per essere riattivati e mantenuti, va aggiunto il recupero del collegamento storico tra Firenze e Bologna, attraverso il Passo della Raticosa. A questo propositi il PUMS individua:
11 Mobilità ciclistica – il Biciplan Metropolitano Il PUMS, in accordo con il PSM prevede la creazione di una rete estesa a tutto il territorio metropolitano, ovunque le caratteristiche planoaltimetriche degli itinerari proponibili si prestino ad una fruizione «universale» ed in condizione di totale sicurezza da parte degli utenti.
Alcune importantissime direttrici ciclistiche interessano le due aree metropolitane di Firenze e Bologna. La EuroVelo frutto di un progetto della European Cyclist’s Federation (ECF) che all’interno del percorso 7 che da Capo Nord arriva a Malta ha all’interno la Ciclovia del Sole (Verona-Bologna-Firenze), che però da Bologna a Firenze non percorre il tracciato storico della Statale 65 (oggi SR), che da Bologna, Pianoro, Loiano, Monghidoro entra in Toscana dal Passo della Raticosa, preferendo Passare per Pistoia e Prato. Stesso tracciato è all’interno della rete ciclabile nazionale denominata Bicitalia, proposto dalla FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta).
Lo storico collegamento tra Bologna e Firenze, la cui origine risale perlomeno agli etruschi, risulta quindi ignorato, da qui la proposta di recuperarlo e farlo rinascere all’antico splendore, come elemento di raccordo tra le due meravigliose Città Metropolitane di Firenze e Bologna, che i due Sindaci Nardella e Merola stanno pensando di candidare per le Olimpiadi 2032.
Non si può definire la coppia Firenze e Bologna come una boutade. Sono due città straordinarie, hanno una visibilità internazionale, insieme hanno il meglio del Made in Italy. Dario Nardella Settembre 2019
La ciclo escursione Firenze Bologna in una giornata, con biciclette a pedalata assistita è una straordinaria opportunità che va colta nel PUMS. Il viaggio, fattibile da tutti, prevede una sosta intermedia a Firenzuola, per il pranzo e la ricarica del mezzo e l’arrivo alla Stazione ferroviaria, per il rientro a casa in treno.
Dalla Relazione del PUMS:
Mobilità ciclistica – Strategie di intervento
Nel campo della mobilità ciclistica, il PUMS incorpora l’azione del PSM di realizzazione di Superstrade ciclabili in una strategia più articolata che punta a promuovere l’utilizzo della bicicletta, sia per la mobilità a scopo operativo che per quella a scopo turistico ricreativo, attraverso:
- il completamento di una rete ciclabile metropolitana gerarchizzata che si articola in quattro componenti
- un programma di realizzazione di ciclostazioni
- a progressiva estensione a tutta la rete di trasporto pubblico della possibilità per singoli e, in casi specifici, anche per gruppi, di trasportare la bici a bordo dei treni e degli autobus
- una serie di politiche-azioni che incentivino l’utilizzo della bicicletta (contributi all’acquisto delle e-bike per i giovani under 18)
- programmi di educazione alla ciclabilità
- corsi per i tecnici dei comuni sull’applicazione operativa della vigente normativa per la realizzazione delle infrastrutture per la mobilità ciclistica…
- misure incentivanti per i comuni che cooperano alla realizzazione della rete di interesse metropolitano sul proprio territorio
Riferimento normativo
Legge n. 2 dell’11 gennaio 2018 – I Piani Regionali della Mobilità Ciclistica
…
La Legge 2/2018 obbliga i comuni e le città metropolitane a predisporre e ad adottare i piani urbani della mobilità ciclistica, denominati «Biciplan», quali piani di settore dei piani urbani della mobilità sostenibile (PUMS), finalizzati a definire gli obiettivi, le strategie e le azioni necessari a promuovere e intensificare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative e a migliorare la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni (Art.6). Con riferimento ai parametri di traffico e sicurezza la legge 2/2018,infine, definisce come ciclovie (Art.2) gli itinerari che comprendono una o più delle seguenti categorie:
…
e) le strade senza traffico e a basso traffico: strada con traffico motorizzato inferiore alla media di cinquanta o cinquecento veicoli al giorno calcolata su base annua;
La ciclovia Firenze –Bologna si inserisce pienamente nelle indicazioni del PUMS ed interessando una strada a basso traffico, non trova ostacoli normativi. La sua valenza storica è forte, basta ricordare la Dogana granducale a le Filigare e le varie stazioni per il cambio dei cavalli poste lungo il percorso, che per centinaia di anni è stato il più importante collegamento tra il nord e sud italia.
L’osservazione chiede pertanto che il PUMS preveda la realizzazione di una ciclovia tra Firenze e Bologna, che ripercorra l’antico collegamento tra Firenze e Bologna attraversando i comuni di Rastignano, Pianoro, Loiano Monghidoro. Firenzuola, Scarpera e San Piero, Vaglia, Fiesole. La ciclovia, oltre alla percorribilità da parte dei cicloturisti, dovrà avere una preminenza specifica verso le biciclette a pedalata assistita che consentirà ad una vastissima utenza di percorrere il tracciato in un solo giorno e fare rientro a casa con il treno.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 novembre 2022
Bravo Fausto..!!!
Sarebbe molto utile per tutto il nostro territorio.
Costa pochissimo a fronte di importanti ricadute.
Mi auguro che la tua proposta sia presa in considerazione.
Proposta molto interessante, che rafforza l’itinerario pedonale Bologna-Firenze della Via degli Dei. Grazie Fausto