Vicchio inaugura l’Oratorio. Il sindaco Izzo: “Un servizio per tutto il paese”
VICCHIO – Centinaia di persone, tre sindaci mugellani, diversi parroci dei comuni vicini, con la cornice musicale del FunkOff e della Vicchio Folk Band. In tanti hanno partecipato al taglio del nastro del nuovo Oratorio a Vicchio (articolo qui) sabato 24 settembre, alla presenza del cardinale Giuseppe Betori. “L’ambiente – spiega l’ingegnere Claudio Chelazzi – si sviluppa su tre livelli, interrato, terreno e primo, su di una superficie complessiva netta di 488 metri quadrati e una volumetria di 1323 metri cubici. Ospita sei ampie aule, un’ufficio, una direzione, un salone di 140 metri quadrati. Ogni piano ha un gruppo di servizi igienici. Ci sono inoltre due piccoli spogliatoi di supporto all’impianto sportivo del campetto da calcio/pallavolo”. Una struttura moderna, antisismica e autosufficiente dal punto di vista energetico: “Come amministrazione abbiamo lavorato affinché si potesse fare quest’opera – spiega il sindaco di Vicchio Roberto Izzo – abbiamo fatto volentieri una variante al piano attuativo perché l’Oratorio è un servizio per tutto il paese. Per 25 anni sono stato il presidente del consiglio pastorale: sono trent’anni che si parlava del bisogno di questa struttura”. Anche Carlo Bedeschi, capogruppo dell’opposizione, esprime la stessa soddisfazione: “Non possiamo che essere favorevoli a questa realizzazione, uno spazio protetto e sicuro che va incontro all’aggregazione, alla socialità tra giovani, in cui possano ricevere l’insegnamento dei valori cattolici”. Un’opera realizzata non solo con il contributo economico della parrocchia, della Diocesi di Firenze, della Regione Toscana e dell’Ente Fondazione Cassa di Risparmio, ma principalmente con i fondi dell’8 per mille resi disponibili dalla Conferenza Episcopale Italiana: “E’ la dimostrazione di come concretamente sono impiegati questi soldi – commenta don Giuliano Landini, pievano di Vicchio – c’è una soddisfazione per tutte quelle che sono state le scelte degli ultimi anni che hanno contribuito alla realizzazione di questo Oratorio, proprio nel Mugello. I cittadini hanno un motivo in più per rifletterci per una firma che non costa niente, ma in realtà indica allo stato la destinazione di fondi che, come oggi, concretamente vengono impiegati. Questo oratorio – prosegue don Giuliano – nasce dalla carenza delle strutture parrocchiali presenti a Vicchio, dove c’erano soltanto una chiesa e la canonica, quest’ultima non sufficiente ad ospitare le attività né tantomeno i 200 ragazzi del catechismo. E’ una realizzazione che va a colmare un vuoto. La realtà del nostro comune è popolare, abbastanza unita, la dimostrazione sono le tante persone che sono qui oggi. E’ ricca di tante associazioni, sportive o sociali, ma la stragrande maggioranza dei ragazzi passa attraverso la parrocchia. Per quanto riguarda la gestione – conclude – vogliamo farla a piccoli passi, per cui inizieremo con i gruppi del catechismo e poi andremo ad inserire gradualmente, in modo da sfruttare bene tutto l’immobile, tutte le attività fatte finora in canonica, come il piccolo cinema parrocchiale”.
Aggiunge don Francesco Vannini, sulla gestione della struttura: “Ora ci vogliono le forze per affrontare le varie attività che abbiamo in ponte di fare. I giovani oggi sono energie da valorizzare e quindi é necessario anche trovare adulti ed educatori per avviare questo spazio, che possa essere aperto il più possibile. Ci piacerebbe che sempre un prete fosse presente in oratorio, ma sarà difficile. Inizieremo con il catechismo e quindi saranno proprio le catechiste a mandarlo avanti. Poi via via ci faremo aiutare dalla disponibilità magari di qualche nonno o di altri volontari”.
Ha partecipato all’evento anche monsignor don Giancarlo Corti, precedente pievano di Borgo San Lorenzo: “Sono molto felice di questa inaugurazione, perché ho seguito l’iter da parroco vicino, legato anche ai preti di Vicchio, a don Giuliano e don Antonio nel passato. Questo desiderio, questa necessità di dare uno spazio d’incontro a Vicchio era sentita da tempo. Con oggi si dà quindi compimento a quello che è stato un progetto preparato e desiderato. E oggi realizzato, grazie a Dio. Sono contento perché con questa struttura si va ad incidere nell’attenzione all’accoglienza, all’educazione dei giovani a cui non diamo tutte quelle occasioni, spazi o possibilità di cui hanno bisogno nelle quali poter sviluppare valori, incontro con gli altri, collaborazione. Da oggi a Vicchio uno strumento in più per fare questo c’è, ma da solo non basta. Occorrono persone che lo vivano, non solo giovani e ragazzi, ma anche adulti che siano presenti, accoglienti, che facciano il cammino con i ragazzi. Nel modo adatto e secondo una bella programmazione”.
Massimo Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 25 settembre 2016