Allarme cormorani, una nuova minaccia per la Sieve
MUGELLO – Se per caso qualcuno, risalendo a piedi la parte alta del fiume Sieve, trovasse delle corde di spago con dei nastri bianco/rossi appesi ai rami degli alberi da sponda a sponda, è pregato di non toglierli, sono semplicemente dei dissuasori per i cormorani.
In realtà “Il progetto” se cosi lo si può chiamare, nasce diversi anni fa dall’esigenza di proteggere e salvare parte della popolazione ittica dalle predazioni dei cormorani, specie presente in gran numero (purtroppo) sul nostro territorio.
L’idea di riproporre questo metodo di dissuasione, dopo le numerose restrizioni che hanno condizionato i precedenti due anni, è di Gianmarco Burioni che alcuni mesi fa, con alcuni soci della società Fly Fox di Firenze e con Stefano Asirelli, Vice Presidente del Fly Fishing Mugello, decisero che era nuovamente il momento di agire. Sarebbe servita una nuova azione non invasiva come le precedenti, per cercare di limitare in parte, i danni provocati dai cormorani con l’arrivo della stagione fredda.
Come del resto è stato fatto anche in altre regioni italiane con buoni risultati, lo scopo di questo lavoro è quello di proteggere una parte considerevole di pesce di varie pezzature, ma soprattutto proteggere quelli di piccola taglia che rappresentano il futuro di questo fiume e che rispetto alle precedenti stagioni è presente in gran numero. Si parla soprattutto di trote Fario nate nel fiume da riproduzioni naturali.
Da queste considerazioni ecco rinata l’idea dei “nastri dissuasori” per arginare l’attività dei cormorani durante i mesi di chiusura della riserva, metodo ripeto, non invasivo, ma che può servire da deterrente. Attraverso il Presidente Regionale della FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) Massimo Mecatti si è dato il via per procedere al posizionamento dei dissuasori e grazie all’aiuto dei volontari della Fly Fox di Firenze (già da anni coinvolti nella gestione del tratto) e del Fly Fishing Mugello A.S.D che ha dato la sua piena disponibilità per la realizzazione del progetto, è partita la campagna di protezione.
Crediamo giusto anche far conoscere, a chi non è pescatore che cosa è in grado di provocare, e lo sta facendo da anni il cormorano, specie considerata oggi stanziale, ma che in realtà non appartiene al nostro Paese. Oltretutto si tratta di una specie considerata “marina” che non dovrebbe essere presente all’interno delle acque interne.
IL CORMORANO
Se fino ad alcuni anni fa i cormorani erano uccelli presenti sui territori italiani solo nella stagione invernale, oggi li troviamo tutto l’anno. Se già alcuni anni fa erano considerati una minaccia ai nostri ecosistemi acquatici, ed erano sicuramente in minor numero rispetto a quelli attuali, di fatto i cormorani non hanno nemici naturali in grado di limitarne la diffusione. Oggi il cormorano in molte regioni Italiane è di fatto stanziale, e la sua presenza sempre più massiccia mina la sopravvivenza di numerose specie ittiche pregiate.
Il Cormorano si nutre quasi esclusivamente di pesci, che cattura prevalentemente durante il giorno mediante immersioni, spingendosi anche a diversi metri di profondità. Le abitudini alimentari di questi uccelli, strettamente ittiofagi (che si cibano esclusivamente di pesci), comprendono anche lunghi spostamenti tra i dormitori notturni e le zone di “caccia”.
Le battute di pesca avvengono in acque medio-basse e possono essere effettuate singolarmente o in gruppo, e quando succede per i pesci non c’è scampo. Le specie ittiche gregarie, sia in lago che in fiume, sono quelle maggiormente predate, in quanto con esse sono sufficienti brevi periodi di caccia per ottenere un numero adeguato di prede e alla fine qualche pesce riesce a salvarsi, ma quando un gruppo di cormorani entra in azione in corso d’acqua di piccole dimensioni, come ad esempio il fiume Sieve nella parte alta del suo corso, allora la sua azione diventa devastante. Le aree di “caccia” dei cormorani, ormai stanziali, sono costituite dalla rete idrografica principale nelle aree di pianura e collinari, corsi d’acqua montani, e dai principali bacini lacustri.
In seguito al forte aumento della popolazione di cormorani in Europa, che sta causando danni ingenti alle imprese di acquacoltura e minaccia la sopravvivenza di molte specie di pesci selvatici, la commissione Pesca del Parlamento Europeo ha incaricato il Segretariato di elaborare una nota alla CE, richiedendo azioni di intervento per ridurre al minimo l’impatto della specie nei confronti della fauna ittica.
“Con un consumo giornaliero di 400-600 g di pesce, é stato calcolato che i cormorani prelevino più di 300.000 tonnellate di pesce dalle acque europee ogni anno; questa quantità corrisponde a più del doppio del volume di pesce commestibile prodotto dai pescatori professionisti delle acque interne e dagli acquacoltori di molti Stati membri”. La Commissione aveva già dato il via libera all’abbattimento, (cosa che tra l’altro riteniamo giusta visto che questa specie non ha nemici naturali) suggerendo di abbattere un piccolo quantitativo di uccelli a livello locale e di ridurre il numero complessivo di cormorani in un’area più ampia, limitando la creazione di nuove colonie e riducendo l’efficienza riproduttiva degli uccelli impedendo la schiusa delle uova.
La CE si era recentemente espressa, ritenendo che gli Stati membri abbiano ad oggi gli strumenti necessari per affrontare i conflitti legati alla specie, applicando le deroghe di cui all’art. 9 della Direttiva Uccelli, sulla base delle linee guida contenute nel documento orientativo, ma ad oggi il problema cormorano legato alle nostre acque è sempre grave e attuale.
In conclusione speriamo che l’intervento dei volontari a protezione del fiume Sieve e della fauna ittica possa essere realizzato nel più breve tempo possibile così da avere, nella prossima stagione, un fiume ricco di vita anziché un fiume morto.
Graziano Giambastiani – Presidente Fly Fishing Mugello A.S.D.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 Dicembre 2022