Bassetti, Cardinale e mugellano
Le sorprendenti scelte di Papa Francesco
La strada che dalla fonte del Borbotto sale fino a Pian Cancelli sulla sinistra costeggia la “grande frana”, sulla destra uno tra i più bei boschi della nostra zona e, forse, d’Italia. Ma se la stessa strada si percorre d’inverno il bosco, privo di foglie, sembra formato da scheletri. Niente a che vedere con le lussureggianti variazioni di verde e i giochi di luce del periodo estivo. Però si vede la cima del monte Falterona, il cielo e il sole che con la sua luce relativizza tutto il resto!
Sono molto contento di vivere questo tempo della vita della Chiesa! Tutti i Papi che hanno esercitato il loro ministero nell’arco della mia vita (ho 62 anni), ognuno a suo modo, lo hanno preparato. E’ il tempo, per noi cristiani, di riscoprirci seguaci di una persona, Gesù, il sole, non di un’ideologia, di un corpus legislativo o di tradizioni che molto spesso sfiorano il paganesimo.
La nomina di Monsignor Gualtiero Bassetti a cardinale è stata una sorpresa! Egli stesso, appena appresa la nomina, ha affermato che, evidentemente, è arrivato il tempo dei due di briscola.
Vincere con i carichi riesce a tutti; vincere con i due di briscola è prerogativa dei grandi giocatori. Se guardiamo alla storia della Chiesa il primo due di briscola è stato San Pietro!
I due di briscola, di norma, non sono rampolli di nobili famiglie; non hanno titoli particolari; hanno però un grande desiderio: partecipare al gioco; poter capitare nella mani del grande giocatore e far parte delle sue strategie è una passione che riempie la loro vita.
Monsignor Bassetti poi è uno dei nostri. E’ vero, nasce a Popolano nella diocesi di Modigliana, ma la sua formazione inizia a Fantino, sotto Lozzole, dove suo babbo, falegname, si trasferisce a svolgere funzioni di casiere alla villa. Lì il parroco don Cavini, poi rettore del seminario maggiore di Firenze, lo prepara all’esame di terza media che il futuro cardinale affronterà dai Salesiani a Borgo. (Credo che ancora si ricordi con tanto affetto del Professor Alpigini). Sua mamma lavorava a Marradi alla filanda, opificio di proprietà Guadagni-Nati-Vespignani che era considerata la filanda per antonomasia, tanto che ha dato il nome alla parte del paese in cui sorgeva. Fu aperta nel 1909 e impiegava 200 donne, con turni di lavoro massacranti. La mamma di don Domenico Naldoni, già cappellano a Borgo, lavorava con lei.
Poi il seminario, come allievo e come rettore, la funzione di vicario epistolare che, mi dicono, ha svolto visitando tantissimo i preti, l’ordinazione episcopale, le diocesi Massa Marittima, Arezzo e Perugia. Mentre era vescovo di Arezzo ho in mente una sua foto con la faccia stravolta dalla fatica in occasione di un pellegrinaggio a piedi da Arezzo alla Verna, da lui voluto ed effettuato a sostegno delle vocazioni.
All’epoca di Don Cinelli parroco a Borgo è capitato tante volte. A me pare di ricordare di averlo visto arrivare anche in scooter. Lo ricordo gioviale e molto disponibile. Mi dicono però che questa sua affabilità non gli impedisca di essere deciso nelle scelte.
E a proposito di Cardinali, l’altro giorno, parlando via skype con don Poggiali gli, ho chiesto qualche notizia del nuovo cardinale d’Abidjan Jean Pierre Kutwa, scelto insieme a Monsignor Bassetti. Mi ha mandato alcune notizie che vi trascrivo.
“Il nuovo cardinale è nato nella diocesi di Abidjan e ha 69 anni. Sono 43 anni che è sacerdote; 12 anni che è vescovo e 8 che è arcivescovo di Abidjan. Come uomo, è un uomo alla mano, semplice, un uomo di Dio, amato dalla sua gente. La sua nomina a cardinale, è stata una sorpresa per tutti. Solo qualche settimana fa era in Europa per il suo ministero, ed a causa di una caduta, si è rotta l’anca ed un piede; è attualmente ingessato, su una carrozzella. La gente dopo la prima sorpresa, ha manifestato il suo entusiasmo. La stampa elogia la persona di S.E. Jean-Pierre Kutwa come uno che sta con la gente, che ha il senso pastorale, è amato dal suo clero.”
Evidentemente, per grazia di Dio, quella dei due di briscola non pare un’eccezione, ma un trend.
Giampiero Giampieri
© il filo, Idee e notizie dal Mugello, fascicolo 256 febbraio 2014